Gabriele Lepore all’assalto al Main Event PSC: “In fondo è come un Sit&Go…”

Gabriele Lepore al tavolo del day 4

L’atmosfera nella sala dell’Hilton è surreale. Soffitti altissimi e tanti tavoli, tutti ordinati. Nessuna musica in sottofondo, il feature table a dominare la scena. Centinaia di culi a far strisciare le sedie sul pavimento, uno stridio continuo che nemmeno chiacchiere e chip riescono a coprire. Basta chiudere gli occhi per avere la sensazione di esser capitati in qualche horror di serie B, ma è il Main Event del PokerStars Championship, Praga. Ci sono telecamere, lucine e tanti bei soldi in ballo.

Gabriele Lepore, sognare è lecito a 14 left

Ma soprattutto, c’è il nostro Galbone tra i 14 left, unico italiano rimasto ancora in gara dopo le belle deep run di Alessio Isaia e Gianluca Speranza, sfumate sul finire di giornata. Son passati otto anni esatti dal suo primo successo in carriera, indovinate dove? Si, proprio a Praga. Da quel 4 dicembre son cambiate tante cose, a cominciare dall’entità del torneo: nel 2009 era un bounty turbo da 300€, stavolta coi 300 ci si paga soltanto la rake.

Il mindset e l’esperienza

“Son due giorni che non vedo una mano.” Vero. E quando l’ha vista si è trovato coinvolto in uno showdown preflop a tre: Kapponi contro 9-9 e A-6 dello short stack. Asso al flop, si recupera qualcosa col side pot. La fase finale di un Main Event di questa portata non è mai una passeggiata, ma Galb tiene botta e non perde la lucidità, nonostante il raffreddore: “In quel momento avrei potuto lanciare il torneo. Giocarsi un triple-up al 70% e perderlo, specie al Day4 del Main Event, può essere psicologicamente devastante. Mi son preso qualche secondo per riflettere, ho pensato a tutte le volte in cui rimprovero i miei stakati perché dopo una bad beat buttano il torneo, mi son concentrato e sono andato avanti.”

Gabriele Lepore oscilla per tutta la giornata tra i 15 e i 20 big blind, poi un coinflip vinto contro short stack e una 4-bet shove andata in porto: average stack alla portata ma si naviga a vista. Nel mentre alcuni tra i protagonisti della giornata precedente si sciolgono sul più bello, vedi il chipleader di inizio giornata Paul Michaelis e Dominik Panka, entrambi al suo tavolo per lunghi tratti del Day 3.

“In fondo è come un Sit&Go”

Negli ultimi livelli di gioco cadono anche gli altri due nostri alfieri, Gianluca Speranza e Alessio Isaia, la responsabilità di trasformare questa trasferta Ceca in qualcosa di epico è nelle mani di Gabriele Lepore. “In fondo è come un Sit&Go” scherzano in ascensore Gianluca e Galb al rientro dalla pausa. Chissà quanti ne avranno giocato in due e quante volte saranno riusciti a vincere partendo da short stack.

Quest’oggi c’è poco da perdere, si parte col penultimo stack in gioco e si cerca di raggiungere il tavolo finale: “Quando mi sono alzato all’ultima pausa, mentre stavo al tavolo televisivo, sono passato accanto al trofeo. Parlarne ora non ha senso ma se me lo chiedete…Sì, in casa mia ci starebbe da paura!”

dal nostro inviato a Praga

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