Silver Snipers, gli esport non hanno età: ecco il team più anziano del pianeta

Nella foto qui sotto vedete i Silver Snipers. Se non aggiungessi altro, potreste pensare, che so, a un team di appassionati di bocce, o al massimo di bowling. Forse a una squadra di giocatori di bridge? Non ci sareste andati minimamente vicino.

I Silver Snipers sono infatti un team di esport. Non il più forte, non il più ricco, non il più titolato. Sicuramente, però, quello con l’età media più alta al mondo. Perché il ‘ragazzino’ del gruppo ha 62 anni, mentre il più esperto ne ha 81.

 

Silver Snipers

Quattro quinti dei Silver Snipers (la prima a sinistra è una fan) durante una pausa al DreamHack Winter 2017

 

Vi presentiamo i Silver Snipers

La carriera di un pro gamer, solitamente, si esaurisce intorno ai 30 anni, spesso anche prima – anche se dipende molto dal tipo di gioco. Ma come gli sportivi professionisti, anche i gamer di professione rimangono tali per sempre: è qualcosa che resta nel sangue.

I Silver Snipers sono l’emblema vivente di come la passione per i videogiochi non abbia età. Questo team svedese è composto da cinque giocatori (nella foto sopra, scattata al DreamHack Winter 2017, ne manca uno): Monica ‘Teen Slayer’ Idenfors (62 anni), Wanja ‘Knitting Knight’ Godange (63), Abbe ‘BirDie’ Drakborg (75), Oivind ‘Windy’ Toverud (75) e Bertil ‘Berra-Bang’ Englund (81).

Se la matematica non è un’opinione, l’età media del team è di 71 anni. Prendendo ad esempio i Ninjas in Pyjamas, team da cui proviene il coach dei Silver Snipers, parliamo di un’età media di tre volte superiore a quella di una tipica squadra di giocatori di Counter-Strike.

CS:GO, che passione

Sì, perché non è che i Silver Snipers abbiano scelto un giochino tranquillo, come ad esempio Hearthstone, un gioco di carte che non richiede riflessi pronti e velocità di pensiero. Gli svedesi, infatti, giocano a Counter-Strike, uno sparatutto multiplayer dallo skill cap davvero alto.

Chiaro, i Silver Snipers non partecipano ad alcun campionato professionistico, ma al DreamHack Winter 2017 sono stati invitati ad un torneo professionale ed hanno ottenuto risultati più che discreti per un team amatoriale.

Merito del sopracitato coach, Tommy ‘Potti’ Ingemarsson, una vera e propria icona svedese di CS:GO, che è riuscito in poco tempo a creare un’alchimia di squadra di tutto rispetto, fondamentale per ottenere buoni risultati in cui la coordinazione tra i giocatori è fondamentale per la vittoria.

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Una mossa pubblicitaria…

Qualcuno sostiene che i Silver Snipers non siano altro che un’operazione commerciale ben congegnata. Il team ha ottenuto parecchia pubblicità nei siti di settore (e non solo), arrivando ad attirare l’attenzione di alcuni sponsor.

Lenovo, ad esempio, ha deciso di sponsorizzare il team tramite Lenovo Legion, il brand dedicato all’equipaggiamento per gamer. Nel blog dell’azienda si legge:

“A parte la totale euforia che provano nel giocare a Counter-Strike, gli Snipers hanno potuto godersi la possibilità di legarsi in maniera più profonda ai familiari più giovani, che sono avidi gamer”.

…ma in fondo ci importa davvero?

Parlando proprio del rapporto con i giovani membri della sua famiglia, l’ottantunenne Bertil Englund ha spiegato: “Abbiamo più argomenti di cui parlare. I nostri figli e i nostri nipoti pensano che siamo dei fighi.

C’è spazio anche per una piccola rivincita in rosa, in un mondo fortemente maschile come quello del pro gaming. Monica e Wanja, le donne dei Silver Snipers, rivelano: “Quando ci alleniamo, io e Monica giochiamo sempre nello stesso team contro gli uomini. E vinciamo sempre”.

Che il team old school sia solo una mossa pubblicitaria o no, in fondo, ci importa davvero poco. Perché ad ogni modo il messaggio arriva forte e chiaro: non è l’età a fare il gamer, ma la voglia di mettersi in gioco e di coltivare la propria passione, qualsiasi essa sia.

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