Koray Aldemir, un vero bullo tedesco: due mani che mostrano un gioco estremo ma geniale

Quando si parla della Germania del poker, si pensa immediatamente ai successi clamorosi di Fedor Holz, Christoph Vogelsang, Ole Schemion e Dominik Nitsche. Ma tra la nutrita schiera di top player tedeschi, ce n’è uno che nell’ultimo anno si è messo in mostra non solo per i milioni di dollari vinti, ma anche per un gioco tanto estremo quanto efficace.

Parliamo di Koray Aldemir, da un paio di anni regular degli high roller live e pilastro della cricca di Fedor Holz.

Aldemir non è ancora riuscito a piazzare una vittoria di assoluto prestigio, perché contrariamente a molti suoi connazionali non ha una picca dell’EPT in bacheca, né un titolo WPT o un braccialetto delle WSOP. Ciononostante, è riuscito a vincere 8.2 milioni di dollari nei tornei live mantenendo una costanza incredibile: nel 2017 ha centrato 27 bandierine in giro per il mondo, di cui 17 final table!

Koray Aldemir a un torneo live di Pokerstars (courtesy Neil Stoddart/Pokerstars)

Sono numeri sensazionali, che potrebbero far sorgere una serie di domande in molti appassionati di poker: un giocatore come lui, che rappresenta al meglio la superiorità della Germania nel poker, come gioca concretamente? Come è possibile distruggere field di altissimo livello e macinare milioni di dollari in vincite con questa costanza? Aldemir ha uno stile di gioco completamente diverso da quello degli altri reg?

La risposta è in queste due mani che vi proponiamo. La prima è tratta da un high roller giocato in Asia, la seconda dal Main Event PCA 2018.

Koray Aldemir e l’hero call sul gambler asiatico

Siamo al Triton Super High Roller di Manila, un torneo con un buy-in di circa 125.000 dollari americani. Siamo nella fase della bolla del final table, gli stack sono ancora abbastanza profondi e Koray è nelle prime posizioni del chipcount.

I giocatori rimanenti sono 10 e solo i primi 6 vanno a premio. Aldemir apre il gioco da UTG con A-K con uno stack di circa 40 big blind. Tutti foldano fino a Wai Kin Yong, un giovane player asiatico amatoriale, figlio del noto gambler malese Richard Yong.

Ritrovatosi con A-2 in mano, Wai Kin Yong decide di aggredire e piazza la 3-bet, pari a tre volte il rilancio preflop di Aldemir. Il tedesco ci pensa per un po’ e alla fine chiama.

Sul flop compaiono 4-4-4. Yong va in c-bet, e lo fa nel tradizionale modo asiatico: con una pot-size bet. C’è il call di Aldemir.  Sul turn la scena si ripete: compare un 9 e Yong continua a mettere pressione pottando. Ancora una volta, Aldemir chiama.

Dopo questo hero call, il torneo di Koray Aldemir si concluderà così

Il river è un Jack. Su questa carta, il player asiatico non ci pensa due volte e mette ai resti il suo avversario, nonostante abbia semplicemente A-high in mano. Aldemir deve decidere se giocarsi tutto il torneo e alla fine propende per il call.

Allo showdown mostra una mano che pochi avrebbero immaginato: A-K. Il tedesco ha scelto una condotta passiva per lasciar sfogare il suo avversario, e al river non si è fatto problemi a smascherare il suo bluff con questo hero call.

Grazie a questa giocata, Aldemir si prese la chiplead. Nelle ore successive vinse il torneo per 1.2 milioni di dollari, la seconda vincita più alta della sua carriera.

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Il bluff magistrale su Buchanan nel Main Event PCA

La seconda mano è ancora più sick, perché si tratta di un bluff messo a segno nella fase più delicata del Main Event della PCA 2018.

Siamo nella fase three-handed, con Koray Aldemir, Maria Lampropulos e Shawn Buchanan in corsa per il primo premio di oltre un milione di dollari. Dopo il fold della Lampropulos dal bottone, Buchanan limpa dallo small blind con **pa* **q7* e Aldemir alza subito la posta rilanciando a 375.000.

C’è il call e si giunge quindi sul flop **fa* **ck* **p8* in heads-up. Buchanan fa check con la sua top pair e poi chiama la small bet a 270.000 di Aldemir.

Il turn è un **fj*, sul quale Buchanan bussa nuovamente. Qua Aldemir mette in mostra una strategia che abbiamo visto spesso utilizzare dai tedeschi: puntare piccolo sul flop e sparare una bet pari al piatto o superiore (overbet) sul turn.

In questo caso, infatti, Aldemir punta 1.075.000 sul pot di circa 1.200.000. Buchanan è già in difficoltà con la sua top pair-weak kicker ma chiama.

Al river compare un **c7*: ora lo statunitense ha in mano una doppia coppia che rende tutto più facile. Almeno sulla carta, perché Aldemir non si ferma e dopo il check dell’avversario decide di andare per i massimi: va all-in per 4 milioni di chips sul pot di circa 3.2 milioni.

Questa overbet mette in enorme difficoltà Shawn Buchanan, che, va ricordato, è un torneista molto competitivo ed esperto. Un avversario completamente diverso dal figlio di Yong della mano precedente. In entrambe le occasioni, però, Aldemir dimostra di non avere paura di nulla, che si tratti di herocallare o un bluffare per tutto lo stack.

In questo caso il top reg tedesco ha in mano **p3* **f3*. Un bluff totale, fatto con la consapevolezza che il suo torneo finirebbe in caso di call. Buchanan ci pensa per quattro minuti. A un certo punto, rivolgendosi al suo avversario (immobile come una statua), dice: “Sembri maledettamente nervoso“.

Lo fa per provare a cogliere qualche tell, ma alla fine è tutto inutile: Buchanan, un “live pro” con anni di esperienza, non riesce a trovare il coraggio di mettere le chips in mezzo. Dopo aver foldato, mostra la sua doppia coppia nella speranza di ricevere la stessa cortesia. Aldemir, invece, raduna le sue chips come se nulla fosse e ovviamente non mostra nulla.

Il video:

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