Poker live nel caos in Norvegia: irruzione di 100 poliziotti in 5 circoli ad Oslo, raffica di arresti

Non esiste solo la situazione anomala italiana nel poker live (con una disciplina incompiuta ma una consolidata giurisprudenza della Cassazione), anche in Francia ed in altri paesi europei vi è il problema della regolamentazione dei circoli e dei club di texas hold’em.

Un caso particolare è la Norvegia. Nel paese scandinavo, dal 2015, il Governo ha permesso la possibilità ai poker club (attraverso il Lottery Act) di poter organizzare partite di texas hold’em private. Esistono però dei limiti precisi imposti agli organizzatori: l’attività non deve essere giustificata per fini di business. Di fatto la rake deve coprire le spese (dealer, etc).

Gli agenti intervenuti nel blitz nei circoli di poker

Già nel 2014, il Ministero della Cultura, aveva pubblicato in una “raccomandazione” e previsto la possibilità di giocare home games low stakes.

Qualcosa però deve essere sfuggito di mano, visto che in queste ore 100 agenti di polizia hanno fatto irruzione in 5 poker club a Oslo: hanno chiuso i locali e arrestato gli organizzatori secondo quanto scrive il giornale locale Aftenposten. Nessuna denuncia per i poker players, ma il blitz è senza dubbio clamoroso per la portata dell’operazione.

Il portavoce della polizia, Philip Matthew Green, ha confermato: “i club erano sotto sorveglianza da tempo”. Sebbene il Lottery Act permetta “serate dedicate al gambling in proprietà private”, l’organizzatore non è autorizzato a gestire l’attività ludica come un business ma in quei club “la quantità di denaro che circolava aveva superato il limite di tolleranza”.

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Aspetto ancora più grave, il Governo sostiene che bande criminali proteggessero queste partite “private” che, in realtà, non erano low stakes.

Per la polizia erano partite clandestine. Per questo motivo gli agenti di Oslo ha voluto usare il pugno duro ed impiegare 100 uomini che sono intervenuti in contemporanea in tutti e 5 i circoli.

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