Omaha online: i consigli di un esperto per chi vuole iniziare

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Abbiamo incontrato un vecchio amico di PokerStars.it, un appassionato di poker in generale, ma soprattutto un grande esperto di Omaha e gli abbiamo chiesto qualche consiglio per chi vuole avvicinarsi a questa specialità.

Alessandro “nektarine16” De Michele ha gentilmente accettato di rispondere ai nostri (e speriamo i vostri) quesiti.

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1. Ciao Alessandro, e grazie per il tuo tempo. In Italia il Texas Hold’em è tuttora il gioco di gran lunga più diffuso e praticato. Quando e perché hai iniziato a giocare a Omaha? Quali sono secondo te le ragioni che dovrebbero spingere un giocatore a provare una “variante” come l’Omaha?

Un saluto a tutti gli amici di PokerStars Blog. È passato talmente tanto tempo che non ricordo se ho iniziato a giocare prima Omaha (che chiameremo PLO) o Omaha Hi-Lo (che chiameremo PLO8). Sul “quando”, direi che è accaduto circa un paio d’anni dopo aver iniziato a giocare NLHE. Il perché è abbastanza semplice: ragionare su combinazioni di 4 carte anziché 2 è più complesso, stimolante e aumenta la possibilità che avversari meno esperti commettano errori. E visto che il tuo profitto nel poker è direttamente proporzionale agli errori che commettono i tuoi avversari, ci può essere un’importante elemento economico a favore dell’Omaha. Inoltre, aldilà degli aspetti meramente legati al profit, PLO e PLO8 sono anche giochi – a mio avviso – molto più divertenti, oltre che più “tecnici” sotto certi aspetti.

2. Addentriamoci allora in questo territorio. Omaha cash vs Omaha torneo. Le tue preferenze e i tuoi consigli per chi vuole avvicinarsi a questo gioco.

Non ho il minimo dubbio sul fatto che il PLO renda al meglio in modalità cash game, possibilmente deep stack (diciamo da 150 bb in su). Tutto sommato vale lo stesso discorso per il PLO8, anche se – opinione del tutto personale – forse si adatta meglio del PLO al format torneo.

Quanto ai consigli per chi si avvicina al gioco, occorre tener presente che il PLO (ancor più del PLO8) è un gioco per natura a più alta varianza rispetto al NLHE, quindi avere una gestione del bankroll oculata e scalare i livelli con calma è fondamentale; diversamente andare “rotti” è questione di un attimo, basta un nulla. Lo so, è un consiglio standard, un po’ da Matusa, ma mai come in questo caso è opportuno renderlo ben chiaro a un neofita della disciplina.

Per progredire nella specialità, credo sia meglio partire da un livello di blinds più basso, entrando al tavolo full stack, piuttosto che giocare a un livello più alto e applicare una Short Stack Strategy. Come per il NLHE, occorre macinare mani e analizzare ex post le varie situazioni di gioco, per poter individuare e correggere i propri errori. Analogamente va trovato il modo di sfruttare al meglio i leak degli avversari, nel momento in cui ci si trova ad affrontare spesso gli stessi nicknames al tavolo. Essere autocritici, in modo costruttivo, è davvero importante.

Perderete (e vincerete) talmente tanti showdown, che sarete tentati di attribuire una bad run alla sfortuna e non agli errori. Bene, considerate che in questo gioco se arrivate (e ci arriverete molto molto spesso) allo showdown e siete sovente a meno del 40%, c’è qualcosa che non funziona nella vostra strategia.

3. Quali sono gli elementi tecnici e strategici fondamentali dell’Omaha, le basi che chiunque voglia iniziare a giocare deve possedere?

Bè direi che conoscere le regole aiuterebbe! Non esiste un “Bignami” del bravo giocatore di PLO, magari solo consigli che, agli occhi di un giocatore più esperto possono sembrare banali ovvietà, ma magari per un neofita non lo sono. Come vademecum sintetico consiglierei di:

non giocare mani trash. J733 double suited è una mano orribile, quindi se siete “voluntary into the pot” con una mano di questo tipo, non lagnatevi se poi perdete soldi nel lungo periodo;

limitare le mani che contengano il c.d. “dangler”, ovvero una carta che non si lega in alcun modo alle altre tre: [Qs] [Js] [Th] [3c] è una mano che ha del potenziale interessante, ma la presenza di quel 3 – alla lunga – vi farà perdere soldi, perché vi capiterà di far finire tante chips nel pot contro mani magari simili alla vostra, ma di dangler (per esempio presentano una carta dal 7 in su, in luogo del vostro quasi sempre inutile 3);

giocare mani in cui le 4 carte “si parlano una con l’altra”, piuttosto che mani in cui le carte “si parlano a coppie”: per intenderci JT98 è molto meglio che KQ65;

– tener presente che un T o un 5 sono imprescindibili per chiudere una qualsiasi scala;

– non dimenticare che i blocker e gli “assi secchi” (non collegati al resto delle hole cards) sono molto meno efficaci che nel NLHE;

– questo è molto importante: non bluffare mai contro giocatori molto scarsi o che evidentemente non capiscono il gioco (e soprattutto le regole dell’Omaha!)

– Non inseguire, se non in casi eccezionali, progetti che se realizzati vi faranno chiudere un 2nd nuts: sono le migliori situazioni per perdere soldi… e pure tanti!

4. Quali sono gli errori che più spesso vedi commettere dai giocatori?

In buona parte quelli indicati in precedenza. Aggiungerei che smarrire il tasto “fold” o essere troppo aggressivi contro i giocatori incapaci di comprendere certe dinamiche del gioco, sono errori che si pagano nel PLO come e più che nel NLHE.

Buon Omaha a tutti!

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