Le 1.246 entries di Sanremo sono un segnale forte per il poker live italiano

Il poker live italiano sta vivendo un momento molto delicato, con i casinò italiani che sono coinvolti da una crisi senza precedenti e con Campione (negli ultimi anni punto di riferimento del movimento) in bilico tra la vita e la morte (la Procura di Como ha confermato l’istanza fallimentare).

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Il casinò di Sanremo

Siamo convinti che alla fine per l’enclave ticinense si trovi una soluzione per il bene comune ma questa profonda crisi del casinò potrebbe frenare la ripresa del poker live. L’Italian Poker Open (IPO) rimane, senza dubbio, il fiore all’occhiello, il torneo dal vivo più importante sul panorama nazionale, ma sta pagando le incertezze sul futuro e potrebbe essere rinviata la prossima edizione (attendiamo news al riguardo).

In questi giorni però i players italiani hanno dimostrato di avere fame e di voler tornare in action in tornei di un certo spessore: il segnale è arrivato da Sanremo con le 1.246 entries nel PokerStars MegaStack vinto dal francese Guillaume Merlinge (al quale vanno €21.758 più il Platinum Pass). E’ stata la prima tappa italiana del circuito internazionale e il risultato è senza dubbio importante.

E’ bene precisare che si trattava di un evento low stakes, ma non è stato ignorato neanche dai professionisti. Non a caso al final table si sono seduti Giuliano Bendinelli e Gianluca Trebbi.

Altro elemento decisivo è stata la spinta di PokerStars: ha promosso l’evento sia in Italia che su PokerStars.fr ed è stata importante anche la presenza di giocatori francesi. Ma tutto ciò è un segnale di come le poker rooms online possano sostenere la crescita del live.

A dire il vero, in questo caso il buy-in da €170 può essere da un certo punto di vista un vantaggio ma anche un grosso limite: perché molti players non locali, per coprire le spese, dovevano per forza ambire alle primissime posizioni del payout.

La maggior parte del field di Sanremo si è seduto per passione, per amore di questo gioco. E’ questo il messaggio importante: soprattutto nei low e medium stakes (ragioniamo in ottica italiana quindi buy-in che variano dai €170/€300 fino ad un massimo di €550) il movimento è solido e numeroso.

 

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Quindi, è probabile che un evento con una quota di iscrizione leggermente più alta può attirare giocatori da tutta Italia.

Senza un IPT in programma ed in attesa dell’IPO, Sanremo ha dimostrato di essere ancora una location con un’ottima capacità attrattiva.

Manca solo una programmazione seria e delle strutture per il momento italiano: carenze dovute alla crisi perenne dei nostri casinò e regole che oramai non permettono in Italia di poter organizzare eventi internazionali come può essere una tappa dell’EPT (che necessità di poker room aperte 24 ore su 24) o del Millions.

Ma la ripresa di Sanremo potrebbe essere vista come un segno di risveglio importante per tornare a crescere, ripartendo da una base molto solida, un trampolino di lancio per vedere per la prima volta nel nostro paese un PokerStars Festival (che di fatto ha sostituito i circuiti nazionali come l’ Italian Poker Tour) o un altro evento live di primo piano.

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