Lex Veldhuis analizza le sue mani del 2004: “Livello imbarazzante, oggi mi distruggerei”

Pochi giocatori professionisti sono riusciti a raggiungere la longevità di Lex Veldhuis mantenendo la sua stessa versatilità. Anche per questo motivo non stupisce che il player olandese sia uno dei testimonial di punta di Pokerstars, in un periodo nel quale sempre più volti noti sono stati tagliati dal team pro. D’altronde, Lex è passato dall’essere un grinder accanito nei primi anni 2000 all’imporsi come uno dei più giocatori più spericolati nei tornei live durante gli anni d’oro del poker, per poi tornare alla origini reinventandosi streamer su Twitch.
Veldhuis gioca a poker da oltre 15 anni e ha accumulato un’esperienza enorme nel tempo. Considerando le numerose richieste dei suoi followers su come fosse giocare a poker dieci anni fa, prima che il livello si alzata agli standard di oggi, “RaSZi” ha deciso di lanciare una nuova serie di video su YouTube. Si tratta di un’idea innovativa e molto intrigante, che permette a qualsiasi appassionato di poker di fare un tuffo nel passato e osservare un modo di giocare che probabilmente non vedremo mai più.

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Lex Veldhuis analizza le sue mani del 2004

“Ho giocato la mia prima mano di poker online nel novembre del 2003. Dio, quanto sono vecchio! “, spiega nel video. “In questa serie di video andremo a rivedere le 10 mani più grandi che ho giocato per ognuno dei livelli“.

La sua idea per questa serie di contenuti è di mostrare tutta la sua scalata dai micro-stakes agli high stakes nel cash game online. Per farlo, ha richiesto a Pokerstars tutte le mani giocate nel cash game, dalla prima all’ultima, perché all’epoca non utilizzava alcun software di supporto. Ha già preannunciato che quando arriverà a ripercorrere i suoi piatti più grandi al $10-$20 mostrerà alcune mani molto “sick”, ma per inaugurare questo viaggio nel passato della sua carriera pokeristica è partito dal NL 25 e dal NL 50.
“Giocavo ai tavoli con blinds $0.10-$0.25 quando avevo 19-20 anni. Fu la prima volta che giocai a poker, ero scared money e facevo tanti errori. Oggi un giocatore medio del NL 25 è più forte di un giocatore medio del NL 400 dell’epoca. Sarà divertente rivedere le mani”.

La mano al NL 25

 la prima mano mostrata da Veldhuis lo vede impegnato con **pa* **fa* a un tavolo con blinds $0.10-$0.25. “RaSZi” non era nemmeno seduto con 100 big blind, perché aveva $22.95 davanti a sé. Con la miglior mano del No-Limit Hold’em rilanciò a $1 e di fronte alla 3-bet a $2.50 dello small blind e il call di un limper, decise di miniraisare a $5.
“Apprezzo il fatto che non fossi spaventato, visto il miniraise”, dice Veldhuis in riferimento al discutibile rilancio. Entrambi gli avversari chiamarono e sul flop si materializzarono **c6* **fq* **f4*. Lo small blind andò subito all-in per $18 effettivi sul pot di $15, il limper chiamò per $3.66 e lo stesso fece RaSZi. Allo showdown, si ritrovò contro il 10-10 dello small blind e un misero 8-6 del limper. Una mano giocata in maniera imbarazzante da tutti e tre, ma Veldhuis vinse il pot di $52.

Le due mani più grandi al NL 50

 “Questa mano è stata un disastro. Deve avermi mandato sulla luna, andata e ritorno. E non in senso positivo“, commenta Veldhuis analizzando il pot più grande tra quelli persi nel 2004 al NL 50. In quell’occasione si limitò al miniraise sul board **q8* **fj* **c0* **qa* con **cq* **pk*. In questo modo permise ai tre avversari di restare in gioco e sul river **q5* non riuscì a trovare il fold, perdendo un pot da $208 contro colore.

Successivamente, Lex ha analizzato il pot più grande vinto del 2004 al NL 50. La sua è una condotta che oggi critica sotto ogni punto di vista, nonostante all’epoca lo portò a vincere la mano.

Il primo errore ci fu preflop: dopo il rilancio da early position a $1.50 e un call dal cutoff, “RaSZi” si ritrovò con K-K dallo small blind. “Ti prego, dimmi che ho rilanciato almeno a $5“, commenta oggi l’olandese, prima di scoprire di aver rilanciato a $4.

Con quella size chiamarono in tre ma la fortuna aiutò Lex, che floppò fullhouse su J-J-K. La size della c-bet fa inorridire Veldhuis, che all’epoca puntò $2 sul pot di $14. “Se potessi giocare oggi contro il me stesso dell’epoca, mi distruggerei“, commenta nel video.

In quella mano foldarono due giocatori e chiamò solo il big blind. Sul turn comparve un **p2*, sul quale Lex puntò $5 e ricevette il call. Il river **p5* completò il board e sul pot di $30 Lex puntò $8. “Apprezzo di aver sempre puntato piccolo. Se avessi fatto small-small-big lo avrei fatto foldare. Così rappresentavo anche una mano come A-K”. L’avversario andò all-in al river e allo showdown mostrò **pa* **p4* per un colore runner-runner. Così, Lex vinse un pot di $190, il più grande della sua carriera al NL 50.

Ecco il primo video di questa interessante iniziativa di Lex Veldhuis:

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