Gennaro Napoletano e i suoi consigli nei low stakes: “negli Spin è fondamentale adattarsi agli oppo”

Gennaro Napoletano è un ragazzo solare e impegnato su più fronti. Vicino alla laurea in Ingegneria civile sta assecondando la sua infinita passione per il poker online con il programma di Pokermagia Spin. Ha giocato, in questi mesi, con profitto i €5 e i €10 di Lottomatica e, quando si sentirà al 100%, proverà la sfida al livello €20. Non si pone limiti, ma nonostante i risultati positivi ottenuti, preferisce non fare il passo più lungo della gamba.

L’ “ingegnere” vuole continuare a studiare per capire alcuni leaks e diventare un giocatore ancora più forte. In questa intervista si percepisce il suo senso di responsabilità. Con umiltà definisce il field di Lottomatica “difficile” e spiega le ragioni. Nel poker nulla è scontato e le insidie possono essere dietro l’angolo.

L’ingegnere di Pokermagia Gennaro Napoletano

Ciao Gennaro, benvenuto su Assopoker. Puoi raccontarci come è nata la tua passione per il poker? Da quando giochi?

Ero un ragazzino quando l’holdem aveva ormai fondato solide radici anche in Italia e tra noi amici ci si imbatteva in tornei “casalinghi” all’ultimo respiro. Avevamo un giorno fisso a settimana in cui ci ritrovavamo per sfidarci e decretare il più “forte. Ricordo che due erano gli aspetti che più mi intrigavano e dai quali scaturì poi la mia passione.

Quali?

Uno, era il ritrovarsi ad essere tutti riuniti attorto ad una tavolo a scambiare due parole, quando non eri impegnato nella tua mano. L’altro era il forte senso di sana competizione legato alla sua complessità dell’Holdem con le sue mille sfaccettature. Ricordo che sin da subito ero curiosissimo di conoscere sempre più a fondo le varie dinamiche del gioco, volevo studiarlo, la mia tv era sempre fissa su POKERitalia24 e High Stakes Poker.

Come hai approfondito la materia?

Cominciai a leggere alcuni libri sui concetti base e poi pian piano testi approfonditi sulla teoria degli MTT. A 18 anni compiuti, mi iscrissi in diverse poker room e da autodidatta mi cimentai nei microlimitti Mtt con risultati soddisfacenti. Giocavo però ad intervalli non del tutto regolari, dato che quando non hai le dovute “skill”, concetti come la varianza sono duri da affrontare. In tutti i casi, gioco da 12 anni tra l’online e qualche torneo live di tanto in tanto.

Quando hai deciso di passare agli Spin and Go ed entrare in Pokermagia?

In realtà è successo tutto per puro caso. Avevo forte desiderio di migliorarmi, di studiare, e anche perchè no, di realizzarmi come giocatore. Un giorno, scorrendo la home di Facebook vidi che Pokermagia offriva la possibilità di partecipare ad un corso di staking e coaching mirato allo studio degli Spin.

Hai quindi deciso di sfruttare questa occasione?

Sono molto curioso caratterialmente e non mi precludo mai nulla, quindi scelsi di fare un tentativo con l’intento poi, qualora fosse andata male, di richiedere coaching Mtt sempre con loro. Alla fine sono rimasto a giocare gli Spin.

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Che idea ti sei fatto dell’ambiente?

I coach, a partire dalle selezioni, fino ai livelli in cui gioco ora, sono davvero straorinari e non solo sotto il profilo tecnico, ma anche umano. Il gioco è tutt’altro che banale o noioso.

Se non ho informazioni sbagliate hai appena fatto level up su Lottomatica. Complimenti. Com’è il field su Lotto? Hai intenzione di passare ai 20? E’ un buon livello?

Grazie, ne sono contento anche se ancora incredulo. Ritengo che il field su Lotto sia molto complicato rispetto alla media. La principale differenza credo sia il numero ristretto di players. Meno players, vuol dire maggiori adattamenti e non sempre scegliere adattamenti giusti negli Spin è cosa semplice, spesso si finisce per reversare.

Immagino però che vi siano anche dei vantaggi.

Sfruttando i loro leaks e la preparazione dei coach, dedicando molte ore allo studio, battere i €5 e i e10 non è così difficile. Inoltre le classifiche settimanali offrono ricchi premi e questo comporta maggiore competizione e una tendenza a giocare in modo più aggressivo tra reg per occupare i primi posti. Alcuni players sembrano essere consapevoli che questi premi elevati offrono un ottimo “paracadute” in grado di giustificare il concetto che in alcune sessioni è “meglio massare che giocare bene”.

Il livello ai €20? Ti sei già fatto un’idea?

Per quanto riguarda i 20, ancora non so risponderti se non per qualche Spin visto a lezione non giocato da me. Non amo lasciare nulla al caso, e per questo ho deciso di non leveluppare questo mese e di contnuare lo studio ai €10 per implementare le mie skills. I coach sono preparatissimi e ritengo sia sempre meglio sfruttare la loro esperienza per imparare quanto più possibile, piuttosto che correre ai livelli più alti.

Cosa hai imparato in questi mesi?

L’esperienza in game mi ha insegnato che sei hai leaks e non li correggi, questi ti si ripresenteranno sempre, ad ogni buy-in. Non c’è fretta, sopratutto per chi vuole far bene in questa disciplina; la bravura negli spin si mautra nel tempo, con dedizione e perseveranza. Quando riterrò di avere pieno edge sul field mi dedicherò a livello successivo.

Ma quale può essere la lezione/regola/consiglio più prezioso/a che hai imparato/ricevuto?

Se devo essere il più schietto possibile, non c’è davvero una lezione, regola o consiglio prezioso. Tutte le lezioni da me sostenute, tutti i coach con i quali mi sono interfacciato e che mi hanno spiegato le regole da seguire, tutti i consigli che mi stati impartiti, sono e saranno sempre preziosissimi. Può sembrare banale, ma ogni singolo coach della scuola sa come trasmettere le proprie conoscenze, sono persone straordinarie sia per competenze tecniche, ma anche soprattutto per la disponibilità e per la vicinanza con cui cercano di risolvere ogni nostro problema, dai momenti più difficili al tilt. Colgo dunque l’occasione per ringraziare tutti, da Alessandra alle selezioni fino a coach Francesco e coach Fabrizio che mi hanno seguito più in dettaglio.

Per chi sta iniziando ora a giocare gli Spin c’è un consiglio che ti senti di dare?

Inizialmente gli Spin possono sembrare un gioco di sola fortuna, varianzoso e non in grado di regalare soddisfazioni. Ciò che mi sento di dire è che col tempo invece si rivela ai tuoi occhi l’esatto contrario. Un gioco tecnico, in cui ti ritrovi sempre a dover fare la giusta move in pochi secondi. Un gioco che richiede ore di studio e di praticae massima concentrazione, perchè anche una singola mano giocata correttamente può determinare la vittoria.

Svelaci la dote fondamentale per emergere in questa disciplina.

Richiede tanto Mindset, essenziale per poter affrontare una sessione di grinding profittevole e anche tanta abilità nel doversi adattare ai vari avversari rapidamente. Caratteristiche che rendono il gioco tutt’altro che banale, scontato o semplice. Pertanto consiglio di seguire attentamente le lezioni, studiare, far pratica e non lasciarsi scoraggiare dalla varianza.

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Ma nella discussione se il poker sia o meno meritocratico, cosa ti senti di dire? Da che parte stai?

L’Holdem è un gioco meritocratico, nel long term con gli spin si può vincere e anche prendersi tante soddisfazioni battendo il field.

Prossimi obiettivi nel poker e nella vita?

I miei prossimi obiettivi pokeristici sono quelli di rimanere con Pokermagia e di studiare fino a raggiungere, nei limiti del possibile, i massimi livelli. Mi trovo benissimo con loro, molti ho avuto il piacere di conoscerli di persona, sono una grande famiglia in cui regna un ambiente sereno. Nella vita miro a concludere i miei studi di ingegneria civile, specializzandomi in calcolo strutturale.

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