Liv Boeree a TEDx: “Il poker mi ha insegnato ad accettare la sfortuna, le probabilità sono tutto”

Oltre ad essere una giocatrice professionista da quasi dieci anni, Liv Boeree è anche una divulgatrice scientifica che gode di molto rispetto in Inghilterra. Al giorno d’oggi la team pro di Pokerstars è un volto molto noto nel suo paese di origine e quando viene invitata a parlare di scienza lo fa non solo dall’alto della sua laurea in Astrofisica, ma anche in base alla sua esperienza di poker player.

Recentemente, Liv è intervenuta al Ted Talk di Manchester (dove si laureò nel 2005) nel quale ha parlato di quanto sia sottovalutata l’importanza dei numeri e delle probabilità nella vita di tutti i giorni.

REG Igor Kurganov Liv Boeree

Liv Boeree e Igor Kurganov

Liv Boeree: “Le probabilità riguardano qualsiasi aspetto della vita, anche quelli emotivi”

“L’altro giorno, io e il mio fidanzato Igor (Kurganov, ndr) ci stavamo rilassando sul divano”, esordisce nel suo discorso a Manchester. “A un certo punto lui mi ha chiesto quali fossero, secondo me, le probabilità che tra tre anni saremmo ancora stati insieme“.

I due poker player hanno poi deciso di scrivere su un foglio le possibilità di essere ancora una coppia tra un anno, tre anni e dieci anni. Questo è il risultato:

Il “giochino” ha portato Liv a ragionare su quanto le persone siano poco inclini a ragionare in modo analitico, facendosi invece influenzare dalle emozioni. “In quanto poker player, sono abituata a pensare a qualsiasi aspetto della vita in termini di probabilità, anche quelli più emotivi”, prosegue la Boeree.

Quando le scoppiarono gli Assi alla prima grande apparizione in tv

Successivamente ha ricordato la sua prima apparizione televisiva al tavolo di poker.

“Nel 2005 mi ero appena laureata e partecipai a uno show televisivo sul poker dove cinque giocatori amatoriali venivano istruiti dai professionisti e poi si sfidavano con $100.000 in palio per il vincitore. Erano tanti soldi, soprattutto per una neo-laureata indebitata come me. La prima mano che ricevetti al tavolo fu A-A, la miglior starting hand del poker. In men che non si dica avevo messo tutte le chips in mezzo ma il mio avversario fu molto fortunato e chiuse un poker“.

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All’epoca Liv non era ancora abituata a ragionare secondo le probabilità come fanno i pro. La sua reazione fu tutt’altro che razionale.

Scoppiai a piangere e mi misi in imbarazzo sulla tv nazionale. Eppure mi era stato detto che gli Assi perdono in media il 20% delle volte contro una mano casuale, quindi perché ero così scioccata? Da allora la situazione è migliorata, perché il poker ti insegna ad abituarti alla sfortuna. Se giochi molto, puoi partecipare a centinaia di migliaia di mani all’anno e quindi assistere a tutti quegli eventi assurdi continuamente”.

Nel resto del discorso, Liv Boeree ha parlato dell’importanza di ragionare secondo i numeri derivanti dalle nostre riflessioni analitiche e non in base alle parole, frutto della nostra emotività. Si tratta di uno speech molto interessante, che dimostra il modo di ragionare nella “real life” di una persona che si guadagna da vivere giocando a poker.

Il video:

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