Quando Mondonico e la sua Atalanta ‘regalarono’ tre 13 miliardari al Totocalcio

Mondonico e l’Atalanta dei Miracoli

Prendete da una parte quella che si appresta ad essere una delle squadre più forti di sempre nel calcio. E dall’altra una neo promossa guidata da Emiliano Mondonico. Quella squadra è l’Atalanta dei miracoli, che dopo un anno di purgatorio in Serie B, riassapora il gusto del massima divisione. Ma è considerata la squadra dei miracoli perché la stagione precedente pur giocando in cadetteria, ha vissuto il sogno del trionfo in Coppa delle Coppe giungendo fino alle semifinali. Ci penserà l’ostico Malines a spezzare i sogni di gloria della truppa bergamasca.

Un giovane Emiliano Mondonico

E dunque per Emiliano Mondonico quella gara era un ottimo banco di prova per testare il valore dei suoi ragazzi in Serie A. Quale migliore occasione che entrare a San Siro contro il Milan di Sacchi Campione d’Italia e provare a destabilizzare l’ambiente rossonero? Siamo nella stagione 1988-89, esattamente domenica 20 novembre 1988. Il campionato è partito solo ad ottobre a causa della Nazionale Olimpionica impegnata a Seoul ’88. L’Inter di Trapattoni domina in lungo e in largo, il Milan si prepara a fare una scorpacciata di trofei europei e mondiali, mentre le altre formazioni italiane dominano in Coppa Uefa e in Coppa delle Coppe. Insomma siamo all’apice del nostro calcio, a meno di 2 anni da Italia ’90 e con tutte le stelle del mondo che giocano da noi.

Bonacina fu l’uomo del 13

Il Milan è reduce dalla massacrante e infinita sfida di Belgrado in Coppa dei Campioni contro la Stella Rossa. Nebbia, gol non visti, Donadoni che rischia la vita in campo e un decisivo Giovanni Galli ai calci di rigore consentono alla truppa di Arrigo Sacchi di superare gli ottavi di finale e di eliminare il “Brasile dei Balcani“. L’ultima grande formazione slava prima del conflitto che porterà alla frammentazione dei Balcani negli anni ’90. Insomma il Milan arriva stanco e rabberciato in campo contro un’Atalanta guardinga e pronta a fare male in contropiede. Nonostante tutto i rossoneri si esercitano al tiro al bersaglio, ma Ferron è in giornata di grazia e para tutto.

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Poi a quindici dalla fine pasticcio fra Giovanni Galli e Franco Baresi per il vantaggio ospite. Immediato pareggio tre minuti dopo con Rijkaard, ma in pieno recupero succede l’impossibile: gol di Bonacina, Atalanta avanti ed Emiliano Mondonico al settimo cielo. Ecco qui inizia il vero aneddoto. Si perché quel gol al 90′ non consegna solo due punti pesanti ai bergamaschi, ma consente a tre giocatori del Totocalcio di ottenere la più alta vincita mai fatta nel gioco: 4.361.350.475 di Lire. Si avete letto bene. Oltre quattro miliardi del vecchio conio. Un record che verrà battuto nel 1993 quando i tredici sbancarono per oltre 5 miliardi.

Vincenti, ma ignoti

Emiliano Mondonico dunque trascinato da Bonacina e soci, permette a tre giocatori del Totacalcio di compiere l’impresa del secolo nel concorso a premi più amato dagli italiani. Esultano in contemporanea a Trieste, Fermo e Cagliari. Ma la loro identità resterà per sempre ignota. Ecco sembra di rivivere sul gol di Bonacina, la famosa scena del film “Bar Sport“: Cantarutti segna il gol vittoria del Catania a Torino contro la Juventus e un incredulo Lino Banfi realizza di aver centrato il tanto agognato 13 in schedina.

Emiliano Mondonico e la famosa sedia

Probabilmente, per i tre giocatori che sbancarono grazie all’Atalanta, deve essere stata simile come scena. Vittorie leggendarie per l’epoca e con l’inutile caccia al vincitore. Come detto non vennero mai alla luce i tre fortunati miliardari. A lungo, in via Revoltella 46 a Trieste, in corso Marconi a Fermo e in una strada di Stampace (quartiere del centro storico di Cagliari) furono cercati ma senza successo. Probabilmente stavano alzando una sedia come Emiliano Mondonico: ma non per protesta, ma per festeggiare la super vittoria.

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