Marcello Miniucchi, l’eterno secondo che non fa drammi: “Chi se ne frega del primo posto?”

Arrivare sempre secondo può essere un tormento? Dipende. Marcello Miniucchi ha una sfilza di runner up da far tremare i polsi: due volte in un IPT, una volta in un ISOP Main Event e adesso anche dell’IPO.

Tuttavia il professionista marchigiano non ne fa un dramma, e ne ha ben donde. Il totale degli euro vinti solo con questi quattro secondi posti ammonta a circa 275mila. Questo dato, unitamente ad un carattere quasi allergico alle “luci della ribalta”, contribuisce a rendere il suo destino di eterno secondo molto, molto meno amaro di quanto si pensi.

Marcello l’antidivo, con quella poker face e una fisionomia in cui è facile vedere un sosia del manager della Roma Monchi (“incredibile, me lo avranno detto in cinque o in sei, solo a questa trasferta di Campione”), per questa volta si è concesso ai nostri microfoni. E conferma tutto.

Marcello Miniucchi

Due volte secondo IPT, una volta secondo ISOP, ora secondo anche a un IPO. Davvero non metteresti firma per fare una vita da 2° in tornei che spostano come questo?

Aggiungerei anche un terzo posto sempre a un ISOP Main Event, giusto per agitare il coltello nella piaga. Scherzi a parte il rammarico per ieri c’è, soprattutto perché in heads up c’era uno scalino economico davvero senza senso, per un torneo come questo.
Per rispondere alla tua domanda dico decisamente “Sì” e aggiungerei “Chi se ne frega del primo posto?” Certo, il mio spirito iper-competitivo non sarebbe molto soddisfatto di quel che dico, ma metterei firma per arrivare deep in eventi che spostano economicamente, e che mi permettono di continuare a fare la vita che faccio. Io ho sempre amato il basso profilo, continuo a fare il mio e, anzi, il fatto che la gente mi possa sottostimare lo ritengo un vantaggio.

Sembra di sentire una persona scontrosa, invece non lo sei affatto.

Beh al tavolo un po’ antipatico lo sono, e lo riconosco. Fuori no, anzi sono molto contento di avere un ottimo rapporto con diversi colleghi. Ad esempio Daniele Primerano, Mario Perati, Andrea Sorrentino, Andrea Benelli e Leonardo Parmiggiani sono tra questi, così come Luca Falaschi che è uno dei primi con cui ho condiviso trasferte, ma anche il trio torinese di Enrico Mosca, Max Forti e Nicola Benedetto, con cui ho passato bei momenti, e il trio romano con fratelli Di Persio e Andrea Vitale.
Poi c’è Antonio Bernaudo che stimo davvero tanto e che mi ha incitato molto anche in questa trasferta. Si è messo a fare altro nella vita, ma spero che torni presto a giocare, perché per me rimane fra i migliori.
Fra quelli che ho conosciuto più di recente invece apprezzo Giuseppe Ruocco. Lui magari non se lo aspetterà, ma è uno che a pelle mi piace molto anche perché esempio di una intelligenza spiccata e brillante applicata al poker.

Marcello durante un IPO precedente

Insomma, allora sei proprio amico di tutti!

Di tutti tutti no. O meglio, cerco sempre di essere me stesso e corretto con il prossimo. Ma è inutile negare che nel poker c’è qualcuno che mi ha deluso, e parlo soprattutto di un BIG vero e proprio. Ma non mi chiedere di farti nomi…

A proposito di intelligenza, ieri parlavo di quella emotiva applicata al poker. Inutile dire che tu sei uno che incarna decisamente questo aspetto. Quale pensi sia la tua dote migliore, al tavolo?

Mi verrebbe da dire la tranquillità, anche perché le vicissitudini della vita mi hanno insegnato che disperarsi non serve a niente. Ma, ricollegandomi al tuo discorso sull’intelligenza emotiva, forse un mio segreto è quello di riuscire a compiere dei procedimenti logici molto complicati in poco tempo. Credo sia un talento naturale.

Speranza pusha in bluff, Marcello folderà

Scendiamo un po’ sul tecnico e, visto che non te ne frega niente, agito il coltello nella piaga: dopo tutti questi secondi posti, pensi di avere un problema in heads up?

Ahahah, non saprei. Per quanto riguarda oggi, come ti dicevo il rammarico è prima di tutto per il gap economico tra primo e secondo. Visto il rapporto di chips con cui partivamo era fondamentale riuscire a ribaltare l’inerzia, ma lui non me lo ha permesso. Simone è molto forte, non si può non ammetterlo. Nella mano in cui mi ha bluffato al river è stato bravo anche a chiamarmi il tempo,

FOTOGRAFIE SEGNANTI: Marcello Miniucchi torna sul bluff subito da Simone Speranza. “Mi mancava tanto così per fare call”

Perché proprio il tempo e non, per esempio, le size?

Perché avevo pensato poco al range di limpcall preflop. Avessi avuto anche un minuto in più, mi sarei reso conto che nella sua testa io difficilmente avevo anche TJ, che peraltro blockerava. Dunque, escludendo lui quella mano dal mio range, poteva pushare river molto più comodo. E forse, avendo scala, è probabile che mi avrebbe valuebettato e non pushato.

Qualche settimana fa, Dennis (Karakashi, ndr) aveva scommesso di mangiare un castoro vivo se tu avessi vinto l’IPO. Ti sei impietosito alla fine?

Ahahaha, dico subito che il castoro è un animale che mi sta molto simpatico quindi gliel’ avrei risparmiata. Però se fosse successo mi sarei presentato davanti a lui con operatore video e un cesto di lumache vive.

Dennis Karakashi, uno che ha rischiato seriamente di dover mangiare un castoro vivo…

Come vive di poker, oggi, Marcello Miniucchi?

La mia principale fonte di guadagno è il cash live Pot Limit Omaha.

Registrati a PokerStars.it e gioca subito a SuitRace!

C’è davvero azione?

Faccio trasferte anche all’estero, come per esempio Rozvadov e quasi tutto il circuito EPT. Devo dire che dal 2/5 al 10/10 e anche oltre ci sono spesso partite interessanti. Il bello del PLO è che tra un giocatore bravo e uno eccellente c’è un abisso. Nel No Limit Hold’em invece è tutto molto più sfumato. Senza falsa modestia, oggi posso definirmi top 3 in Italia, per quanto riguarda il cash game PLO live.

Passione e lavoro: il poker è entrambe le cose. Ma per te cosa prevale di più?

Alla mia età comincia a pesare molto, andare in trasferta e stare lontano da mia figlia e dalla mia compagna Silvia, che però continua a supportarmi e sopportarmi e non smetterò mai di ringraziarla per questo. Quindi se non fosse una passione non potrei mai farlo e infatti il poker ce l’ho proprio qui, sul diaframma, tra stomaco e polmoni.

 

© riproduzione riservata

“gli articoli di attualità, di carattere economico, politico, religioso, pubblicati nelle riviste o giornali, possono essere liberamente riprodotti in altre riviste o giornali anche radiofonici, se la riproduzione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la rivista o il giornale da cui sono tratti, la data e il numero di detta rivista o giornale e il nome dell’autore, se l’articolo è firmato” (art. 65 legge n. 633/1941)

CONTINUA A LEGGERE