Lex Veldhuis: “Ti sei qualificato a un torneo importante? Sii aggressivo o ti distruggeranno”

Uno dei consigli più validi per chi gioca i tornei di poker, che siano live o online, è di sfruttare la grande opportunità dei satelliti. Giocare questi eventi che permettono di ottenere l’ingresso a un torneo molto costoso è una strategia che ha cambiato la carriera di molti top player di livello internazionale. Un fenomeno come Steven “stevie444” Chidwick, ad esempio, ha potuto scalare tutti i livelli grindando proprio i satelliti online e vincendo più di 100 ingressi per il Main Event WSOP.

Se sei un giocatore occasionale o un aspirante pro impantanato nei tornei low stakes, dovresti buttarti sui satelliti. Una volta padroneggiato il gioco shortstack e dopo aver capito bene il funzionamento dell’ICM, otterrai i primi ingressi per tornei prestigiosi e potrai sognare di incassare premi che avranno un forte impatto sulla tua vita.

Satelliti Chris Moneymaker

Chris Moneymaker si qualificò per il Main Event WSOP con un satellite da pochi dollari. Poi vinse il torneo per 2.5 milioni di dollari

Ma poniamo di essere in grado di battere i satelliti… una volta schierati al torneo principale, come ci si deve comportare? Quale è il giusto approccio per massimizzare questa opportunità? Ne ha parlato Lex Veldhuis in un recente video sul suo canale YouTube, dando una serie di consigli interessanti.

Lex Veldhuis: “Se ti qualifichi a un torneo importante, non essere passivo!”

Il professionista olandese sa bene come si domina un tavolo live in un contesto ad alta tensione, perché una decina di anni fa si presentò al Main Event WSOP e bluffò tutti i suoi avversari al tv table di ESPN, diventando subito l’idolo di migliaia di appassionati di poker. Ecco il video di quella epica performance:

“Spesso mi vengono poste domande su come giocare un torneo per cui ci siamo qualificati“, dice Veldhuis nel video. “Ad esempio mi chiedono: solitamente gioco tornei da $50 ma ho vinto un satellite per le WSOP o per un ricco domenicale di Pokerstars. Come devo giocare?

Un tempo Veldhuis era noto per un’aggressività smodata e se è vero che oggi si è “calmato”, resta comunque un fan del gioco LAG.

“La mia risposta è di non giocare troppo passivo“, prosegue il team pro di Pokerstars. “Dovete sempre fare in modo che i vostri avversari non abbiano vita facile“.

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Giocando passivi ci si affida alla fortuna

Lex ha grande esperienza nei tornei e sia online sia live ha visto tanti giocatori senza speranza, palesemente condannati all’eliminazione. Il tratto più comune in questa tipologia di player è l’eccessiva passività: dal suo punto di vista, chi ha paura di giocare è il bersaglio preferito dai pro.

Se giocate passivamente vi mangeranno vivi, vi ritroverete con sempre meno chips e alla fine sarete shortstack e costretti ad affidarvi alla buona sorte per sopravvivere. Non fatelo”.

Lex Veldhuis

Meglio iper-aggressivi che iper-passivi

Quindi la soluzione è provare a diventare piccoli “Isildur1“? No, ovviamente Veldhuis non vuole trasformare i suoi followers nei cosiddetti “aggrotard“, giocatori che oltre all’aggressività non hanno nient’altro a disposizione. Ciononostante, indipendentemente dal livello di abilità, Lex è certo che l’aggressività sia sempre meglio della passività. Per un motivo ben preciso.

“Non dico che dobbiate giocare come degli spewer e bluffare a ogni mano, ma tra essere passivi o super aggressivi non ho proprio dubbi: è sempre meglio essere super aggressivi piuttosto di morire di bui. E se lo dico con certezza è perché c’è un aspetto che molti sottovalutano: a nessuno piace giocare contro un avversario aggressivo. I professionisti vogliono tavoli pieni di giocatori spaventati e ultra passivi, per loro è estremamente difficile gestire un player iper-aggressivo, anche se più scarso”.

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