Poker pro high stakes folda in tribunale: ammette di aver guadagnato $72 milioni con schema Ponzi

Vi ricordate del controverso poker pro australiano Bill Jordanou? Era stato aggredito con un tomahawk (accetta da battaglia che usavano i nativi americani) da una sua vittima per una presunta truffa riguardante la vendita di un’automobile. In Australia è molto conosciuto nel circuito live (nel 2009 vinse il Victoria Poker Championship) ed ha vinto nella sua carriera nei tornei quasi 600.000 dollari.

Jordanou era accusato di aver organizzato una truffa finanziaria per 72 milioni di dollari, di aver venduto proprietà immobiliari mai costruite ed in tribunale la pubblica accusa gli aveva addebitato quasi 100 reati di frode. Avrebbe inoltre prelevato denaro dal conto dei propri clienti per finanziare i suoi viaggi a Las Vegas e Macao. Non proprio un angioletto. Per fortuna però la giustizia fa sempre il suo corso.

Lunedì scorso, di fronte alla County Court di Melbourne ha svelato la sua mano della vita ed è stato costretto ad ammettere di aver indebitamente intascato 72 milioni di dollari grazie ad uno schema Ponzi. Il suo complice Rober Zaia si è dichiarato colpevole (si sarebbe intascato 26 milioni poi finiti nel trust di famiglia). I due avrebbero pianificato questa mega truffa con la complicità dello staff della Commonwealth Bank.

 

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Dopo quattro anni in libertà su cauzione, Jordanou ha ammesso di utilizzare documenti falsi per ottenere prestiti per conto dei clienti, in genere per presunte costruzioni immobiliari che non hanno mai visto la luce. I fondi sono stati poi sottratti dai conti dei clienti senza il loro consenso.

Jordanou e Zaia si sono concessi ogni lusso possibile: fuoriserie, due barche, jet ski, moto Harley-Davidson e continui viaggi a Las Vegas e Macao. Si attende la sentenza di condanna ma si prevedono condanne molto pesanti.

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