Approvato Divieto Pubblicità, salve lotterie e contratti in corso. Concessionari (LOGICO): “pronti ad un confronto”.

 

Luigi Di Maio ha promesso l’approvazione del ban stasera

Stasera il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del Decreto Dignità che prevede all’articolo 8 norme sui giochi, in particolare il divieto totale e assoluto sulla pubblicità, fatta eccezione per le “Lotterie differite”. Questo il testo del decreto approvato dal Governo Conte.

Misure per il contrasto alla ludopatia

Articolo 8
(Divieto di pubblicità giochi e scommesse)

1. Ai fini del rafforzamento della tutela del consumatore e per un più efficace contrasto alla  ludopatia, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto è vietata qualsiasi forma di  pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque  effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere,  le affissioni ed internet. Dal 1° gennaio 2019 il divieto di cui al presente comma si applica anche  alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità, ai sensi del  presente articolo, è vietata. Sono escluse dal divieto di cui al presente comma le lotterie nazionali a estrazione differita di cui all’articolo 21, comma 6, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102 e i loghi sul gioco sicuro e
responsabile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

2. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 7, comma 6 del decreto legge 13 settembre 2012, n. 158,  convertito con legge 8 novembre 2012, n. 189, l’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 1,  comporta a carico del committente, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di  destinazione e dell’organizzatore della manifestazione, evento o attività, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n.689, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria commisurata nella  misura del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e in ogni caso non inferiore, per  ogni violazione, ad un importo minimo di €50.000.

3. L’Autorità competente alla contestazione ed all’irrogazione delle sanzioni di cui al presente articolo è l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che vi provvede ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni.

4. I proventi delle sanzioni amministrative per le violazioni di cui al comma 1, compresi quelli  derivanti da pagamento in misura ridotta ai sensi dell’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689, sono devoluti ad un apposito capitolo dello stato di previsione della spesa del Ministero della Salute per essere destinati al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico istituito ai sensi dell’articolo 1, comma 946 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016).

5. Ai contratti di pubblicità in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del presente decreto resta applicabile la normativa vigente anteriormente alla medesima data.

I concessionari online, rappresentati dall’associazione LOGICO, mandano un invito al Governo di dialogo, con la contestuale apertura di un tavolo di lavoro congiunto per individuare misure efficaci per tutelare la salute dei cittadini ma al tempo stesso garantire la libertà agli imprenditori come prevede l’articolo 41 della Costituzione.

L’associazione, in un comunicato stampa, non ha nascosto “la propria perplessità sull’introduzione del divieto di pubblicità contenuta nel “Decreto Dignità”. Questo il comunicato stampa:

“Pur condividendo la preoccupazione delle istituzioni per i fenomeni di gioco problematico, Logico non ritiene che tale norma possa produrre effetti positivi in termini di tutela del giocatore né ridurre, e non certo azzerare, i rischi derivanti da una pratica non controllata del gioco stesso.

Dal momento della sua regolamentazione, l’online gaming italiano è diventato un modello di intrattenimento sicuro, sostenuto da una struttura regolatoria senza pari in Europa. La crescita del numero dei giocatori sui canali digitali non è, infatti, dovuta ad un “boom” di nuovi giocatori, ma è il risultato dello sforzo congiunto di operatori, Regolatore e Istituzioni per canalizzare la domanda di gioco – pre-esistente e svincolata dalla tipologia di gioco- verso il circuito legale che è severamente regolato e controllato.

Sostenere il gioco legale significa mettere in atto competenze ed esperienze decennali nella lotta al gioco minorile, impegno contro le ludopatie, lavoro congiunto per architetture di protezione dei giocatori, rilievo istantaneo di eventuali comportamenti problematici e ostacolo a player non trasparenti e rischiosi.

La pubblicità, regolamentata e riservata esclusivamente a operatori titolari di concessione, è indubbiamente un veicolo di comunicazione commerciale ma, ed è questo il punto fondamentale, contribuisce in modo determinante a segnare un varco profondo fra legalità e illegalità.

Ad avviso di Logico sarebbe opportuno normare ulteriormente, senza cancellare, questa modalità di comunicazione, con l’introduzione un ente preposto al controllo e alla verifica obbligatoria delle pubblicità veicolate.

In assenza di pubblicità, la domanda di gioco verrebbe rivolta a operatori illegali aggravando le conseguenze negative sul piano sociale ed economico del gioco – in particolare di quello patologico – in quanto il giocatore si troverebbe ad essere meno garantito e tutelato, incorrendo in un maggiore rischio di frode.

In tale contesto, rifiorirebbero infatti piattaforme che non pongono vincoli alla registrazione (col rischio di aprire le porte al gioco minorile), non tracciano i fondi (con seri rischi a livello di antiriciclaggio), operano con software truccati e non tutelano in alcun modo i giocatori. Risulterebbe inoltre difficile monitorare in modo attendibile la diffusione stessa del gioco, vanificando così le efficaci politiche di contrasto alla ludopatia” .

Gli operatori che negli anni hanno investito con l’acquisto di una licenza vedrebbero inoltre venir meno un elemento fondamentale per distinguerli da operatori fuori norma e decidere, quindi, di uscire completamente dal mercato.

Per scongiurare tale scenario negativo per il Paese, Logico propone l’apertura di un tavolo di lavoro congiunto con Regolatore e Istituzioni, per discutere e adottare quanto prima misure e norme ancora più efficaci per tutelare libertà, salute e qualità della vita degli italiani. Come associazione di categoria Logico ha proposte concrete da sottoporre all’attenzione del Governo: solo da uno sforzo condiviso con gli operatori che da lungo tempo operano nell’online gaming è possibile raggiungere risultati efficaci e rapidi in termini di gioco responsabile e sicuro”.

CONTINUA A LEGGERE