Jeff Trudeau, l’eroe del Main Event WSOP: a 79 left herocalla una overbet/all-in con A-high!

Sono pochi i giocatori di poker che hanno avuto la bravura e la fortuna di ritrovarsi al Day 6 del Main Event WSOP, a un passo dal final table. In quel contesto ad altissima tensione, quando i premi superano i $100.000 e ogni singola mano può cambiarti non solo il torneo e la carriera ma anche la vita, è normale tendere a giocare in maniera più conservativa. Negli anni abbiamo visto ottimi giocatori chiudersi a riccio e “overfoldare” nella speranza di spingersi il più lontano possibile, ma è anche vero che molti finalisti del Main Event sono riusciti a raggiungere questo traguardo pazzesco giocando senza paura mentre tutti gli avversari temevano l’eliminazione.

Il nostro Filippo Candio, ad esempio, si giocò il torneo al Day 8 chiamando i resti sul flop 6-6-5 con 7-5. Una mossa che fu criticata da molti (Cheong aveva A-A e fu scoppiato da un 8 sul turn e un 4 sul river) ma che, al di là dell’aspetto tecnico, richiedeva una dose di coraggio non indifferente. Lo stesso coraggio che ha spinto il professionista americano Jeff Trudeau a compiere una chiamata sensazionale al Day 6 del Main Event in corso in questi giorni al Rio Casino. Una mossa che lo ha subito trasformato nell’eroe del torneo di punta delle WSOP…

Jeff Trudeau

L’hero call di Jeff Trudeau al Day 6 del Main Event WSOP

Siamo a 79 left al Main Event WSOP 2018 e il premio minimo è di $91.610. Da 72 left il premio minimo diventa di $108.000.

Sui blinds 40.000-80.000 con 10.000 di ante, il professionista della Florida Jeff Trudeau apre da early position con **fa* **fj*. Riceve il call del player lituano Laurynas Levinskas dal bottone e il flop è **p5* **f6* **q2*. Trudeau decide di non c-bettare ma checkare, il suo avversario punta velocemente con una size pari all’entità del piatto. Trudeau chiama.

“Ho avuto l’impressione che su quel flop avrebbe puntato piccolo con le mani di valore“, ha dichiarato Trudeau a Pokernews.com. “Ho chiamato perché quella size mi faceva pensare più a un draw”.

Il turn è un **pk* e Trudeau fa check. Il suo avversario punta nuovamente il pot, circa 930.000 chips. Trudeau ha semplicemente A-high senza draw ma decide nuovamente di chiamare.

“Puntando una size pari al pot il suo range è molto polarizzato“, dice IL 24enne della Florida. “Il turn apre un flush draw e sono sempre più sicuro che quella size nasconda un draw molto forte ma non un punto. Se avesse avuto un set o K-Q avrebbe puntato molto meno per provare ad estrarre valore da A-high, 8-8, 9-9 e 10-10. Per questo motivo chiamo”.

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Un hero call che vale la seconda posizione a 78 left

Il board si completa con una **cq* al river. Trudeau fa check e Levinskas decide di andare all-in in overbet: 3.3 milioni di chips su circa 2.7 milioni di chips.

“Anche qui ho la stessa sensazione delle streets precedenti: penso che con una mano di valore punterebbe più piccolo“, analizza Trudeau. “Mi è sembrato che potesse avere **p9* **p8* o anche 7-8s e J-10s. Ho deciso di fidarmi del mio istinto e ho chiamato“.

Jeff Trudeau chiama con A-high sul board 5-6-2-K-Q lasciandosi alle spalle circa due milioni di chips. Il suo avversario mostra **q8* **q7* per un bluff totale, si alza e si allontana. Trudeau incassa un pot che gli vale la seconda posizione provvisoria nel chipcount grazie a un hero call memorabile. Nel momento in cui scriviamo è ancora dentro, seppur shortstack: è in 29° posizione su 36 left.

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