Lazio-Marathonbet: accordo per 7 milioni si, no… forse. Roma-Betway: 3 anni insieme ma Di Maio vuole annullare tutto. Forza Italia: “decreto agevola le lobby del betting”

Il Decreto Dignità non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma regna già il caos per il ban della pubblicità sul mercato italiano del betting e dei giochi. Se non è anarchia poco ci manca, soprattutto per i fatti accaduti nelle ultime ore.

Il Presidente della Lazio Lotito ha appena sottoscritto un contratto di 1 anno per 7 milioni di euro con un bookmaker asiatico con regolare concessione ADM

Coperture dalle slot: giocatori ancora più bersagliati

Apriamo prima una piccola parentesi. Gli ultimi scogli sono stati superati e il divieto sarà presto pubblicato così come le coperture previste con un aumento del PREU per slot  e Vlt dello 0,5% che andranno ad abbassare il payout di questi giochi, ovvero sono previste vincite più basse per i giocatori (ricordiamoci che l’85% dei player problematici arriva dalle macchinette secondo ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità).

In poche parole, si spennano ancora di più i gamblers che vinceranno ancora di meno. Una vera tassa sui ludopatici. E’ uno dei tanti paradossi del Decreto Dignità. Si dichiara di tutelare i giocatori ma, di fatto, con questo aumento del PREU, li si colpisce ancora di più. Ed i giocatori di slot non sono come i fumatori di sigarette che possono desistere al consumo a causa dell’aumento del prezzo di un pacchetto: i gamblers delle macchinette, anche se diminuisce il payout, continuano a giocare in modo inconsapevole.

Lazio-MarathonBet: accordo! Ma non è valido per Di Maio?

Il Messaggero ha reso noto che la Lazio e il bookmaker asiatico MarathonBet hanno siglato un accordo di sponsorizzazione (per le maglie) da 7 milioni di euro per una stagione, considerando che il Decreto Dignità prevede la proroga di un anno per quanto concerne però i contratti già in essere.

In questo caso, il Decreto Dignità non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (questione di ore) e, di fatto, il contratto è valido per i legali della Lazio e di Marathonbet essendo stato sottoscritto prima dell’entrata in vigore del decreto.

Non per Luigi Di Maio che stamani ha tuonato sul Fatto Quotidiano: “I contratti pubblicitari del gioco stipulati tra l’approvazione del decreto Dignità nel Consiglio dei ministri e la sua pubblicazione non saranno validi e, comunque, entro il 2019 cadranno tutti”.

Quindi per l’interpretazione del leader dei 5 Stelle il contratti di Lazio e Roma non sono validi? Per i giornali è così, ma nel testo del decreto si prevede che il divieto di sponsorizzazione entri in vigore dall’1 gennaio.

Riguardo comunque la retroattività della norma, il problema è  costituzionale: avete mai sentito di una legge con una norma transitoria retroattiva dal momento dell’approvazione del Consiglio dei Ministri senza i requisiti dell’urgenza? Una legge è efficace dal momento che viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Avvocato Coraggio: “norme transitorie e decreto incostituzionali”

Le sue dichiarazioni sono state oggetto di un intervento dell’Avvocato Giulio Coraggio (Dla Piper Italia) che ha così commentato ad Agipronews: “Una “norma transitoria” come quella annunciata da Luigi Di Maio dovrebbe essere giustificata da necessità urgenti, vista anche l’efficacia retroattiva. Un’urgenza che al momento non sembra evidente e che rafforzerebbe le argomentazioni sull’incostituzionalità del decreto Dignità, in particolare sulla libertà d’impresa“.

La Roma ignora decreto e firma accordo per 3 anni

Questo clima di incertezza travolge anche la Roma e non solo i cugini della Lazio. Il club giallorosso ha sottoscritto pochi giorni fa un accordo di sponsorship con il bookmaker anglo-maltese Betway. Il presidente Pallotta, forse deluso dalle vicende del nuovo stadio, ha totalmente ignorato Di Maio. Questo il comunicato stampa della società giallorossa: “L’AS Roma è lieta di dare il benvenuto a Betway tra i Main Global Partner del Club. Grazie all’accordo triennale, uno dei principali bookmaker online diventerà l’Exclusive Training Kit Partner dei giallorossi fino alla stagione 2020-21 compresa”.

La proroga è solo di un anno (norme transitorie retroattive a parte) ma la Roma ha annunciato un accordo per 3 stagioni. Chiamatelo caos, chiamatela anarchia, un vero peccato per un mercato che fino a pochi mesi fa era un modello per la regolamentazione in Europa ed ora rischia una profonda spaccatura.

Forza Italia dura sul decreto: “ipocrisia, in realtà vogliono agevolare le lobby delle scommesse”

Spaccatura prospettata anche dai partiti dell’opposizione sul ban della pubblicità, considerando le discriminazioni che questo provvedimento sta creando. Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia, su Facebook ha attaccato duramente il Vice-Premier: “Di Maio dice di essere dalla parte del popolo contro i poteri forti e le caste ma in realtà è l’esatto contrario. Il Dl Dignità che il governo si appresta a varare si configura come uno dei più grandi regali fatti ai giganti delle scommesse.

Non ci credete? Vi spiego come funziona, così proviamo a togliere un pò di ipocrisia… Con il divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo, Di Maio toglie qualche milione di fatturato agli editori, a chi vende pubblicità, ma fa un regalo da miliardi di euro alle società di scommesse che negli anni hanno acquisito una posizione di forza sul mercato. Il divieto di pubblicità, infatti, produrrà due effetti incontrovertibili: penalizzerà i tifosi di calcio italiani (le cui squadre avranno meno soldi a causa delle mancate sponsorizzazioni) e consentirà alle società di gioco d’azzardo più forti di consolidare ulteriormente le quote di mercato già detenute.

In assenza di concorrenza sul mercato e di trasparenza sulle quote offerte dai diversi operatori, che ormai avviene prevalentemente attraverso la pubblicità, gli scommettitori che usano una determinata piattaforma per fare le proprie scommesse continueranno ad usare quella piattaforma. La mancanza di trasparenza sul payoff delle scommesse non indurrà alcuno ad avvalersi di altre società di betting. Guardando ai fatti, dunque, l’annunciata scelta di vietare la pubblicità sul gioco d’azzardo per contrastare la ludopatia è il gigantesco diversivo con cui Di Maio si appresta a fare un regalo miliardario alle società di scommesse più forti”.

“In realtà se il ministro e il governo avessero voluto combattere la ludopatia senza compromessi avrebbero vietato il gioco d’azzardo, non la sua pubblicità. Invece vietando la pubblicità permetteranno agli operatori più forti di mantenere una rendita di posizione e renderanno le scommesse meno trasparenti per gli scommettitori occasionali della domenica. Il Dl Dignità è stato criticato da tutti su tutti i fronti. Di Maio, naturalmente, è libero di non ascoltare le associazioni degli imprenditori, le opposizioni, le mille voci che si sono levate contro il suo decreto, ma di queste sue scelte si assumerà ogni responsabilità. Può far credere quanto vuole che questa sia una legge contro le lobby e per la gente, ma il dato di realtà è che è l’esatto contrario. Il Dl Dignità si rivelerà una scommessa perdente ma a pagare il costo della schedina saranno gli italiani”.

Libera concorrenza compromessa e rischio discriminazioni

L’intervento della deputata di Forza Italia può essere più o meno condivisibile, questione di punti di vista, ma una cosa è certa: ci sono parecchi dubbi che il provvedimento sia lesivo della libera concorrenza, della libertà di stabilimento e crei delle discriminazioni sul mercato e proprio tali discriminazioni potrebbero portare a conseguenze fino ad ora impensabili, come è successo sulla rete terrestre nei canali di raccolta  20 anni fa. C’è poi l’impossibilità di esercitare l’attività di impresa per i concessionari online, come ha sempre sostenuto l’Avvocato Giulio Coraggio in un’interessante intervista ad Assopoker, nella quale analizza l’impatto del decreto e la possibilità per gli operatori di presentare ricorsi.

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