Doug Polk: “Vi svelo chi è l’avversario più forte che abbia mai incontrato in heads-up”

Recentemente abbiamo riportato il ricordo di Doug Polk di una delle giornate più incredibili della sua carriera, ovvero quando vinse quasi un milione di dollari al super aggressivo “wilhasha” in una sessione infuocata di heads-up cash game. Polk ha raccontato questo aneddoto mentre portava avanti la sua Bankroll Challenge (piccolo aggiornamento: il suo bankroll ha superato i $2.000, mancano meno di $8.000 per concludere la sfida) ma ha anche parlato di molto altro, svelando alcuni interessanti retroscena sulla sua carriera.

Ad esempio, il professionista residente a Las Vegas ha rivelato chi è il giocatore più forte che abbia mai incontrato a un tavolo di heads-up cash game, quella disciplina nella quale Polk è stato considerato tra i più forti al mondo per diversi anni.

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Doug Polk: “Viktor Blom velocissimo ma troppo aggressivo”

A Doug è stata posta la domanda nella chat di Twitch. Un suo follower gli ha chiesto chi fosse l’avversario più ostico durante gli anni d’oro della sua carriera.

“È una bella domanda”, ha detto Polk. Poi ha fatto una premessa: “Oggi l’heads-up cash game ad alti livelli vede protagonisti giocatori che sostanzialmente giocano nello stesso identico modo, cercando di arrivare il più vicini possibili al perfetto equilibrio della GTO. Ma all’epoca ogni reg aveva il suo fottutissimo stile“.

Tra i reg che Polk ha sfidato più a lungo c’è Viktor “Isildur1” Blom, che uscì nettamente sconfitto dal confronto. Anche per questo motivo, Doug non lo ritiene il migliore che si sia trovato di fronte al tavolo: “Isildur1 era molto aggressivo ma era diverso da wilhasha. La sua caratteristica principale era che giocava super veloce: non si concedeva il tempo di ragionare ma agiva. Così non era facile gestirlo. Aveva però un leak importante: era davvero troppo aggressivo“.

Doug Polk e la fidanzata Kate

Doug Polk: “Dan Cates è il miglior giocatore contro cui abbia giocato in heads-up”

Chi è dunque, l’avversario più tosto della sua carriera di specialista dell’heads-up? Dan “Jungleman12” Cates, non a caso considerato da tutti come uno dei migliori interpreti di sempre di questa disciplina: “Jungleman ti prendeva e ti portava nel suo mondo. Era l’unica persona che riusciva a metterti nella posizione di avere sempre mani con cui chiamare o con cui bluffare, quindi era molto difficile sapere che mossa fare. Jungleman è stato il mio avversario più duro di sempre, ne sono sicuro al 100%“.

Nonostante questa ammissione, Polk mette in chiaro di ritenersi vincitore nei suoi confronti, in un certo senso: “Credo di aver vinto più piatti io di lui nelle nostre sfide anche se lui vinse i pot più grandi“.

“Jungleman è un animale”

Alcuni dei pot più grandi sono stati giocati in un’unica sessione nella quale “WCG|Rider” assistette a uno dei bluff più incredibili di sempre: “Ricordo che una volta persi 30 buy-in 4-tablando contro Jungleman12 per otto ore. Eravamo estremamente deep e Jungleman piazzò un bluff per 400 o 500 big blind. Avevo doppia coppia e vinsi, ma fu uno dei bluff più incredibili che abbia mai visto”.

Anche attraverso mani come quelle, Cates divenne quasi un idolo per Polk.

Jungleman è un animale. Fa cose estreme ma ogni cosa che fa è sempre studiata nei minimi dettagli. Lo considero il più duro da affrontare perché non ha davvero alcuna paura, non solo di bluffare ma anche di herocallarti per tre streets. Fino a prima di incontrarlo il mio stile era iper aggressivo e volevo attaccare costantemente i miei avversari. Poi, contro Jungle, imparai che non poteva funzionare per sempre. Contro uno come lui non funziona“.

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