Regole, miti e segreti della Telesina, croce e delizia del pokerista italiano

Per alcuni “duri e puri” rimane la variante di poker che più di ogni altra premia il talento. Parliamo della Telesina, mitica variante protagonista di migliaia e migliaia di partite casalinghe, nelle abitudini (o nei ricordi) di generazioni di italiani.

Sull’origine del nome ci sono diverse ipotesi, tra cui quella che si tratterebbe di una qualche italianizzazione di “Tennessee”, nome dello stato in cui ebbe origine il 5-Card Stud.

In principio fu il 5-Card Stud

Di certo c’è solo che il 5 Card Stud, la prima forma di poker diffusasi negli Stati Uniti durante la Guerra di Secessione, è la base a cui si ispira la Telesina. Nella sua forma originale, infatti, la Telesina (o, più raramente, “Teresina“) si presenta come una partita di Stud a 5 carte ma con un mazzo ridotto. Se infatti lo Stud si gioca con l’intero mazzo da 52 carte, la Telesina si gioca solitamente con mazzo a 32 o 36 carte, secondo il numero di partecipanti alla partita.

La regola dell’11

In generale, nel determinare il numero di carte con cui giocare si usa la cosiddetta regola dell’11, ovvero sottrarre a 11 il numero dei partecipanti per determinare quale deve essere la carta più bassa del mazzo. Ad esempio, se si gioca in 4 allora 11-4=7: ciò significa che si giocherà con un mazzo a 32 carte, che va dal 7 all’asso.

Come si gioca a Telesina

Prime due carte e primo giro di puntate

Il mazziere distribuisce, in senso orario, prima una carta coperta a ciascun giocatore e poi una scoperta cadauno. Ovviamente ogni giocatore ha diritto a guardare la sua carta coperta, facendo attenzione a non mostrarla anche agli avversari.

Il diritto a parlare per primo spetterà al giocatore che ha la carta esposta dal valore più alto. In caso ci siano due o più carte dello stesso valore, è il seme a decidere. Il criterio seguito è quello classico del “Come Quando Fuori Piove” (Cuori, Quadri, Picche, Fiori). Ne consegue che se a un giocatore capita un asso di cuori come prima carta esposta, costui è sicuro di parlare per primo nel primo turno di puntate.

Il giocatore può decidere di puntare o bussare, mossa quest’ultima che equivale al check nel Texas Hold’em. Se tutti i giocatori bussano, il mazziere può procedere a distribuire la seconda carta esposta a ciascuno. In caso invece vi sia una puntata, gli altri giocatori possono decidere di vedere (accettare l’ammontare della puntata), rilanciare (rialzare la puntata) o passare (uscire dalla mano). Una volta esaurito il primo giro di puntate, il mazziere distribuirà la seconda carta esposta solo ai giocatori che hanno accettato l’ultima puntata o rilancio effettuati.

Secondo giro di puntate, e successivi

Tutti i giocatori presenti nella mano avranno adesso due carte scoperte e una coperta. Il diritto di parola spetterà a chi mostra il punto più alto con le due carte esposte. Nel caso non ci sia una coppia vale la scala di valori classica, ovvero asso, re, dama, jack eccetera, comprendendo anche la seconda carta come “kicker”. Ad eempio tra un giocatore che ha come carte scoperte **ca* **fq* e uno che ha **qa* **q0* parlerà sempre il primo. Anche qui vale la facoltà di puntare o bussare.

Esaurito il giro di puntate, il mazziere procederà a distribuire la terza carta scoperta a ciascun giocatore rimasto nella mano. Lo stesso vale per la quarta e ultima carta esposta, a cui si arriverà solo nel caso in cui tutti i giocatori abbiano bussato o ci sia una puntata accettata da almeno un giocatore. Qui parte il giro definitivo di puntate e quindi, in caso di bet e call o nel caso di “check” collettivo, si procede a girare le carte e il piatto andrà al giocatore con la combinazione più alta.

Ricordiamo che a Telesina, come nel classico poker coperto all’italiana, il colore batte il full. Ricordiamo anche che la Telesina si gioca indifferentemente Limit, Pot Limit o No Limit. La soluzione più frequente è il Pot Limit, con il limite massimo di puntata o rilancio costituito dall’ammontare del piatto stesso. A volte si decide invece per un limite predefinito di puntata. Più rara, invece, la modalità No Limit.

Telesina e poker all’italiana, binomio di successo

Nei ricordi giovanili di molti di noi, la Telesina si alternava al classico poker all’italiana. La regola delle partite casalinghe, generalmente, era di procedere a un giro di Telesina ogni volta che un piatto viene assegnato con un punto alto, dal full vestito in su. Si intende come “full vestito” il full in cui il tris sia costituito di figure (dal J in su).

In aggiunta a tale celebre regola, spesso nelle partite si adottavano misure alternative per rompere la monotonia del poker coperto. Ad esempio si decideva che ogni giocatore ha facoltà di lanciare in autonomia un giro di Telesina in ogni partita. Tradizionalmente, tale opportunità veniva raccolta quando un giocatore stava perdendo, per cercare di “smuovere le acque”. La verità è che giocare a Telesina era in generale adorato dai giocatori più tecnici e un po’ più temuto dai gambler. Che infatti cercavano regolarmente di proporre le varianti più ardite.

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La Telesina e la “vela”: il gambling che avanza

Essendo il poker sempre un gioco ad informazione incompleta, la Telesina è quantomai gradita al giocatore “sensato” perché ha più informazioni a disposizione per effettuare le sue valutazioni. La Telesina “secca” (senza vele) è infatti un gioco asciutto, spietato, in cui avventurarsi in un bluff non costruito bene può rivelarsi disastroso. In fin dei conti si gioca a poker con 5 carte di cui una sola coperta. Conoscere inclinazioni e abitudini degli avversari, per un giocatore forte, poteva significare di “conoscere” anche la loro carta coperta.

In soccorso di gambler e amanti del brivido, fin dalle origini è prevista la Telesina con la cosiddetta “vela”. Si tratta di una carta comune (che viene adagiata sul tavolo indifferentemente prima della distribuzione delle carte o dopo), che rimane coperta fino a che non vengono ultimati tutti i canonici giri di puntate. Quindi si procede a scoprire la “vela”, che ciascuno dei giocatori rimasti può utilizzare per comporre la miglior combinazione di 5 carte possibile. Si procede allora a un ulteriore giro di puntate e, se c’è una puntata che viene accettata, si mostrano le carte per vedere la combinazione più alta a cui assegnare il piatto.

Sono possibili e diffuse anche varianti con una o due vele coperte, con procedimenti simili e – inutile dirlo – moltiplicati per ciascuna vela.

Naturalmente più vele ci sono in gioco più aumenta l’aleatorietà. Il giocatore sensato ha sì delle informazioni in più di cui fare tesoro, ma anche chi insegue progetti ha ulteriori chance per coltivare il proprio sogno.

Inutile dire che i giocatori più esperti e sensati tendono a preferire la Telesina secca, o al massimo con una vela. Gli altri, compresi quelli che giocano per puro divertimento, si sbizzarriscono nelle maniere più inimmaginabili.

Le varianti “assassine”

Le partite tra amici hanno prodotto degli autentici mostri, varianti fantasiose divertentissime per alcuni e ingiocabili per altri. Alcune sono puro “fun”, altre una esaltazione del gambling puro. Andiamo a passare in rassegna alcune tra le più famose.

Ascensore

Si gioca come una normale Telesina ma con quattro vele, tre disposte in orizzontale su una fila e una in solitario più in basso. Ogni vela che viene scoperta dà origine a un giro di puntate ad hoc. Alla fine delle puntate, per comporre il proprio punto il giocatore può usare le tre carte comuni nella fila orizzontale, oppure la carta in basso (l’ascensore, appunto) abbinata a solo una delle altre tre carte comuni.

Croce

Stavolta sono ben cinque, le vele, con una centrale e quattro ai suoi lati, a comporre due ideali tris che sono anche le uniche due combinazioni utilizzabili da ogni giocatore, per creare il suo punto. In genere i turni supplementari di puntate sono tre (in uno si scoprono le due vele orizzontali, nell’altro le due verticali e infine quella centrale), ma i più arditi usano ben cinque turni di puntate, uno per ogni vela.

Baffo

Anche qui si gioca come una normale Telesina, ma con la differenza che tutti i K e i J che hanno i baffi si possono utilizzare come jolly. Ciò significa che ci sono cinque potenziali jolly in ogni mano giocata (tre K e due J). La percentuale di gamble sale notevolmente perché il baffo non è qualcosa di prevedibile. Alcuni pazzi scatenati propongono questa variante persino con una vela (che potrebbe a sua volta essere un baffo).

Buoni e cattivi

Tipica Telesina da partita tra amici, dove la fortuna gioca un ruolo essenziale ma almeno risulta divertente. Ogni giocatore riceve cinque carte coperte, come in una comune mano di poker. La differenza è che qui il mazziere dispone sul tavolo due file da cinque carte coperte ciascuna. Esaurito il primo giro di puntate, il mazziere scopre una carta dalla fila superiore e una da quella inferiore. La fila superiore è quella dei “buoni” e quella vela potrà essere utilizzata per comporre il punto finale. La fila inferiore è invece quella dei “cattivi”, e ogni giocatore dovrà scartare tutte le carte in suo possesso che siano uguali alla “cattiva” che viene svelata. Nel caso dell’immagine sottostante, i giocatori potranno usare a piacimento il 7, ma dovranno scartare tutti i K che eventualmente hanno in mano.

Una volta esauriti tutti e cinque gli eventuali giri di puntate, si procede al calcolo del punteggio più alto tra quelli rimasti. Non è infrequente che risultino vincenti combinazioni da 4 carte o anche meno.

Brivido

Come dice il nome stesso, questa è una Telesina 100% gambling. Chi cerca la componente di abilità può ripassare domani. Ad ogni giocatore vengono distribuite 5 carte coperte, che però vanno messe semplicemente in fila senza la possibilità di guardarle. Si inizia con il primo giocatore dopo il mazziere che scopre la prima delle sue cinque carte, ed ha la facoltà di scegliere se puntare o bussare. Esaurito il giro di puntate, la parola passa al giocatore subito dopo di lui, che inizia a scoprire la sua prima carta allo scopo di superare il punto dell’avversario. Ad esempio, se il primo giocatore ha girato un 10, al secondo basta girare un J per fermarsi e proporre un altro eventuale giro di puntate. Nel caso in cui scopra invece un 9, dovrà scoprire la propria seconda carta e così fino a che non venga superato il punto del giocatore precedente.

Si potranno così verificare situazioni in cui un giocatore ha dovuto scoprire già 4 delle proprie 5 carte, mentre un altro è fermo a due. L’immagine sottostante è relativa proprio a quest’ultimo caso.

“Pokerata”

Altra variante per amanti del rischio. La mano si gioca come una normale mano di poker coperto, con l’apertura e il cambio carte. La differenza è che per terra ci sono due o tre vele coperte. Ciò significa che quello successivo al cambio carte non è l’ultimo giro di puntate, in un turbinio nel quale si vedono facilmente full, colori e poker. I puristi del gioco possono tranquillamente far finta di non aver letto questo paragrafo.

Altre varianti

Dalla “Kappotto“, in cui tutti i K e gli 8 valgono come jolly, alla “Sopra e sotto“, che è una specie di poker cinese ante litteram, le possibili varianti di Telesina sono davvero infinite. E voi, quale Telesina avete amato – oppure odiato – in maniera particolare?

 

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