PokerStars svela la sua strategia sulla sicurezza anti-collusion e poker bot

L’ente regolatore Pennsylvania Gaming Control Board ha riconosciuto una licenza online al Mount Airy Resort Casino (sala da gioco a 100 miglia da Philadelphia) che sarà gestita da PokerStars (che raddoppia la sua presenza negli USA). Come noto lo stato della Pennsylvania ha regolamentato il settore del gioco online (poker, scommesse e casinò) e The Stars Group è in attesa di essere riconosciuto come partner tecnologico autorizzato (per molti una formalità).

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Durante una riunione presso il Gaming Control Board dello Keystone State (è il nickname dello stato con 12,8 milioni di abitanti residenti), i manager di PokerStars hanno presentato l’azienda con i suoi quasi 20 anni di esperienza nel gioco online.

The Stars Group ha reso pubbliche alcune informazioni interessanti: la room ha gestito oltre 172 miliardi di mani. PokerStars controlla oltre il 70% del mercato del poker mondiale.

PokerStars in una recente relazione di bilancio ha dichiarato che nel secondo trimestre del 2018 aveva la bellezza di 1,86 milioni di giocatori unici attivi sulla piattaforma che ha gestito fino a 500.000 giocatori in simultanea. Solo il massiccio attacco DDoS ha messo in difficoltà la rete come, del resto, altre rooms hanno subito analoga sorte. Ma anche su questo fronte dal quartiere generale di Toronto stanno lavorando intensamente per trovare una soluzione efficace onde prevenire in futuro attacchi hacker di questa portata.

Una riflessione particolare – rivela Cardplayer – merita la sicurezza: Stars identifica l’89,9% dei casi di collusion (calcolati rispetto agli avvisi proattivi), più l’88,96% dei poker bot presenti grazie a dei sistemi che sono di proprietà del gruppo e non sono forniti da terze parti.

Gli stessi giocatori di poker segnalano casi potenziali di truffe o presenze sospette di poker bot. PS si vanta inoltre di avere un team di sicurezza con ben 65 dipendenti che si dedicano solo a monitorare e tutelare l’integrità del gioco.

Fatti e statistiche che senza dubbio mettono in luce l’importanza di giocare sempre su siti legali con regolari licenze e concessioni. Naturalmente, le rooms dovendo gestire grossi numeri non possono garantire (almeno per il momento la tecnologia non lo consente) la totale risoluzione delle problematiche (anche se deve rimanere un obiettivo); queste statistiche sono comunque molto incoraggianti (si avvicinano alla risoluzione 9 casi su 10).

Ricordiamo ancora l’intervento del 2015, dove fu scoperto un grosso giro di truffatori provenienti dall’Europa dell’est che facevano un uso massiccio di bot. Gli account incriminati avevano vinto circa 1,5 milioni di dollari ai tavoli di PLO. In quel caso PokerStars aveva bannato tutti i conti coinvolti nella truffa e provveduto a rimborsare i clienti interessati per la stessa cifra.

Alla fine dello stesso anno, PokerStars ha approvato ed applicato una policy restrittiva sull’uso di software di terze parti utilizzati dai players. Nel 2016 invece la stessa room ha richiesto a diversi titolari di conti la prova video della loro identità umana.

Il fair play rimane quindi un obiettivo primario per l’industria del poker online ed anche per enti regolatori come il Pennsylvania Gaming Control Board. Ricordiamo che l’evoluzione tecnologica richiede investimenti ingenti in questo campo e la lotta ai bot rimane una sfida aperta ed in continua evoluzione.

 

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Ad inizio 2017, un gruppo di programmatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh ha sconfitto un gruppo di poker pro d’élite in una sessione di 120.000 mani. Qualche mese dopo il robot Libratus ha registrato super prestazioni nei giochi heads-up no limit hold’em.

Il mercato della Pennsylvania si fa interessante con 12,8 milioni di abitanti in ottica di liquidità condivisa in futuro con New Jersey, Nevada e Delaware. Ancora però non è stata comunicata – in via ufficiale – la data di inizio delle operazioni.

Mount Airy Casinò, il partner di PokerStars, è a 100 miglia da Philadelphia ed ospita una poker room con 9 tavoli aperti. Gli altri licenziatari sono Harrah’s Casino Philadelphia (online sarà presente con il brand WSOP sul network di 888Poker) e Parx Casinò.

Se sarà approvata definitivamente la licenza a PokerStars, sarà la 20esima giurisdizione che riconosce il sito di The Stars Group come licenziatario statale.

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