Doug Polk, è finita: “Smetto di giocare a poker ma ringrazio questo gioco”

Doug Polk ha vinto la sfida che aveva lanciato a se stesso due anni fa, sulla possibilità di trasformare un bankroll di $100 in $10.000. Ci è riuscito nelle prime ore di giovedì mattina, grindando tra il NL 200 e il NL 500 (con un bankroll management molto aggressivo) su una piattaforma online di Las Vegas, direttamente dalla sua villa.

Il fatto che Polk sia davvero riuscito a trasformare una piccola cifra in un tesoretto era la notizia principale, ma non l’unica. Perché, come avevamo riportato, Doug aveva anticipato che questa sfida sarebbe stata probabilmente l’ultimo atto della sua carriera di poker pro. Una prospettiva che ora è diventata realtà: subito dopo aver chiuso i tavoli in cui era impegnato e aver brindato con la fidanzata all’impresa riuscita, “WCG|Rider” ha ufficializzato la volontà di smettere di giocare.

Il momento in cui Doug Polk si rende conto di aver vinto la sfida

Doug Polk: “Non seguite il mio bankroll management”

“Voglio ringraziare tutti per quelli che mi hanno supportato”, ha detto Polk davanti alla webcam, un po’ emozionato. “So che c’erano tanti haters ma alla fine ce l’ho fatta“.

Prima di parlare del suo “ritiro”, Doug ha dimostrato grande serietà affrontando un argomento delicato: la gestione del bankroll. Infatti, pur avendo vinto la sfida, si rende conto di aver adottato una gestione del denaro molto aggressiva (ad esempio ha aperto un tavolo di NL 500 con meno di $5.000 in cassa) e sconsiglia ai suoi followers di imitarlo. Perché una persona milionaria come lui può permettersi di rischiare queste cifre, ma un “comune mortale” non può e non deve farlo. Il gioco è un divertimento e va affrontato con la massima disciplina e grande autocontrollo.

Ho vinto la sfida a modo mio, con aggressività“, prosegue il 30enne. “Sapevo di avere un edge importante e quindi ho cercato di portarlo ai limiti più alti per valorizzarlo. Se volete far crescere il vostro bankroll non fate come ho fatto io: il mio era un rischio calcolato, se lo fate voi potreste farvi molto male. Per me era tutta una questione di EV. Le cifre in gioco non erano rilevanti per le mie finanze”.

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Doug Polk: “Smetto di giocare a poker”

Dopo aver spiegato che utilizzerà i $10.000 vinti per svagarsi dopo tutte le ore trascorse a grindare, Polk ha rivelato cosa farà ora che ha concluso la Bankroll Challenge. E ha ufficializzato il suo addio al poker professionistico.

“Ci ho pensato molto ma non mi sono preparato per questo momento perché credevo che la sfida sarebbe durata di più. Non continuerò a giocare a poker. Amo il poker, mi ha dato tutto ed è un gioco stupendo, che mi ha permesso di realizzare tutti i miei sogni. Ma giocare a poker è diventato noioso per me, vorrei che non fosse così perché mi intristisce dirlo ma è diventato un lavoro e non mi diverte più. Abbiamo una sola vita e non voglio spendere il mio tempo facendo qualcosa che non ha più altro da darmi”.

Per Doug è tutta una questione di stimoli: non ne ha più e non vuole commettere il grave errore di continuare a giocare per abitudine.

“Ci sono tante cose che voglio provare, sono dentro alle crypto e alla produzione di contenuti. Ho un paio di business e mi piace fare streaming. Continuerò a creare contenuti, non scomparirò. Continuerò a fare video sul poker ma non giocherò più. È triste perché ho giocato molto negli ultimi dieci anni, ma ormai ho fatto tutto quello che potevo fare. Sono onesto, non posso cambiare questa verità: nel poker non ho più stimoli. Vivi solo una volta e devi fare quello che ti piace“.

Doug parla ai suoi followers dopo la sfida vinta

Doug Polk in versione “occasionale”?

Infine, Doug ha ringraziato la sua fidanzata Kate e ha fatto intendere che il suo non è ritiro totale e definitivo. Ad esempio, se ne avrà voglia, andrà a Vancouver per giocare qualche evento dello SCOOP sulla piattaforma internazionale di Pokestars.

Voglio ringraziare Kate. Molte fidanzate impazziscono quando il loro ragazzo gioca a poker ma io non ricordo una sola volta in cui si sia lamentata. Avolte giocavo sessioni da 10 ore chiudendo in breakeven e lei non ha mai fatto storie. Le avevo detto che avrei finito a novembre e invece ce l’ho fatta in pochi giorni. Visto che adora Vancouver, magari giocherò ancora online in futuro, magari lo SCOOP. Ma non giocherò più a poker come ho fatto fino ad ora”

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