Poker pro denuncia le WSOP: “Squalificato ingiustamente dal Main Event, carriera rovinata”

L’anno scorso avevamo riportato la notizia di una squalifica dal Main Event WSOP 2017. Era il Day 3 del torneo più importante al mondo e il giocatore americano Joe Stiers era uno dei big stack con oltre 600.000 chips (tra la quinta e la nona posizione nel chipcount) ma al ritorno dalla pausa cena i suoi avversari al tavolo avevano visto il suo stack venire rimosso. Alla richiesta di avere spiegazioni, lo staff delle WSOP aveva risposto con un semplice: “Il giocatore è stato squalificato“.

Avevamo spiegato nei dettagli la vicenda, che risulta molto intricata. Stiers è un giocatore professionista di poker residente in Maryland. Per anni ha giocato i tornei e il cash game all’Horseshoe di Baltimora, finché, nel 2015, è stato bannato a vita dal casinò. La motivazione? Secondo la security aveva contato le carte nel Blackjack in più occasioni.

Questo episodio è collegato alla squalifica dal Main Event WSOP in quanto l’Horseshoe e le WSOP sono entrambe di proprietà di Caesars. Come tutti i “lifebannati“, ricevendo il ban in uno dei casinò Stiers era automaticamente bannato anche da tutte le altre proprietà di Caesars.

Joe Stiers

Il pro lifebannato che ha giocato alle WSOP per due anni

 

Ciononostante, il poker pro era riuscito a giocare alle WSOP sia nel 2016 sia nel 2017 utilizzando alcuni trucchetti per non farsi identificare. Ad esempio, per iscriversi ai tornei delle World Series Of Poker del 2017 aveva utilizzato il suo secondo nome come cognome. Così era riuscito a ingannare la security e a giocare numerosi eventi al Rio Casino, compreso il Main Event 2016 nel quale chiuse in 640° posizione e ricevette un premio di $18.000. E anche nel Main Event del 2017, quando è stato scovato e squalificato senza ricevere alcun rimborso del buy-in.

Stiers aveva minacciato azioni legali e dopo più di un anno è passato ai fatti: ha denunciato le WSOP per avergli ingiustamente (dal suo punto di vista) negato la possibilità di competere per un primo premio di 8 milioni di dollari e avergli rovinato la carriera.

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La denuncia di Joe Stiers

A riportare i documenti legali sono stati i colleghi di Cardplayer.com. Nelle carte presentate al giudice, Stiers spiega perché ritiene che la squalifica rappresenti un’ingiustizia sotto molti punti di vista.

Caesars/WSOP ha sempre accettato i miei soldi quando perdevo nei tornei di poker“, ha scritto il poker pro. “Ho perso $200.000 nei loro tornei, ma hanno deciso di punire la mia trasgressione solo quando ero nella posizione di poter vincere 8 milioni di dollari e avevo uno stack con una equity di $150.000. Inoltre hanno deciso di rimuovere il mio stack invece di farlo “morire di bui”; con la seconda opzione sarei andato a premio e avrei vinto almeno $20.000, invece non ho preso nulla”.

Stiers spiega che la sua carriera di poker pro è stata irrimediabilmente compromessa a causa della decisione delle WSOP.

“Posso a malapena spiegare l’incredibile dolore che mi hanno causato. Ho capito che anni di duro lavoro e dedicazione non sono serviti a nulla“, ha scritto. Poi ha concluso così: “Ho fatto tutto ciò che era in mio potere per arrivare a un accordo con loro. Ero disposto a firmare un documento nel quale mi auto-escludevo da tutti i loro giochi, dal momento che hanno paura delle mie abilità nel Blackjack. Ma tutti i miei appelli sono stati rifiutati senza che abbia mai ricevuto una motivazione”.

Secondo quanto riporta CardPlayer.com, le WSOP avrebbero negato tutte le accuse. Hanno ammesso di aver squalificato Stiers senza restituirgli il buy-in e senza offrire una ragione. I legali del circuito di poker live hanno detto che forniranno ulteriori informazioni nelle sedi opportune, ma in ogni caso vogliono che il caso venga rifiutato e Stiers venga costretto a pagare le spese legali sostenute da Caesars.

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