Phil Hellmuth: “I braccialetti? Ne ho solo due su 15. È normale avere haters quando sei il migliore”

È risaputo che l’obiettivo finale della carriera di Phil Hellmuth sia sempre stato quello di vincere più braccialetti WSOP possibili. Il professionista californiano non ha mai nascosto il desiderio di diventare il poker player con più titoli vinti alle WSOP e poi di mantenere il primato il più a lungo possibile. Poker Brat è sulla giusta strada: a 54 anni, con più di vent’anni di potenziale carriera davanti, ha già un vantaggio di cinque lunghezze sui più diretti inseguitori (15 braccialetti contro i 10 di Doyle Brunson, Phil Ivey e Jhonny Chan).

Proprio perché quella dei braccialetti è sempre stata una sua ossessione, ci si aspetterebbe un attaccamento morboso a questo particolare trofeo. E invece non è così: dei quindici che ha vinto gliene rimangono solo due, perché tutti gli altri li ha regalati tutti. Phil ha parlato di questa curiosità e del suo “essere odiato dall’1%” in una recente intervista per PokerCentral.com.

Phil Hellmuth e i braccialetti regalati

Qualche anno fa Phil Hellmuth aveva svelato di aver regalato undici dei tredici braccialetti che possedeva all’epoca. Spiegò di averli distribuiti in questo modo: “Il numero 2 a mia moglie, il 3 e il 4 a mamma e papà, il 5 a mia sorella Ann, il 6 a suo marito John, il 7 e l’8 a mio figlio Phillip Nick, il 9, il 10 e l’11 ai miei fratelli Dave, Kerry e Molly.” Aggiunse anche che il primo braccialetto e il 12° (arrivato dopo numerosi final table e alcune dolorose seconde posizioni) li avrebbe tenuti sempre per sé.

Phil Hellmuth dopo la vittoria del 15° braccialetto WSOP

Da allora, Phil ha vinto altri due braccialetti, che ha nuovamente regalato.

“Ho vinto il mio 14° braccialetto nel 2015 e ho deciso di donarlo alla famiglia del mio caro amico Dave Goldberg“, ha dichiarato. Goldberg è stato uno dei “consultant” più apprezzati e amati della Silicon Valley, morto improvvisamente durante una vacanza in Messico a causa di un problema cardiaco (a causa del malore cadde in un precipizio, dove fu ritrovato ormai senza vita). Tutti i più influenti personaggi della Silicon Valley espressero le loro condoglianze alla famiglia di Goldberg (“Era una persona meravigliosa e sono grato di averlo conosciuto”, disse Mark Zuckerberg) ma Hellmuth si distinse con questo gesto particolare, che fu molto apprezzato.

Il 15° braccialetto è invece arrivato quest’estate ed è stato subito regalato a Bill Lee, altro suo amico pezzo grosso del settore tech, investitore della prima ora in Tesla.

“Ho indossato il mio 15° braccialetto per una settimana, ma oggi lo consegno al mio amico Bill Lee“, ha scritto su Twitter Phil Hellmuth.

Nella seconda parte dell’intervista, il recordman di vittorie alle WSOP ha parlato del rapporto con gli haters. Phil ne aveva molti già prima di stringere amicizie importanti nella Silicon Valley (talvolta scambia qualche battuta via Twitter con Elon Musk, per intenderci), quelle stesse amicizie che gli permettono di partecipare ad home games tanto ricchi quanto facili.

Penso che le critiche siano un bene per me“, ha detto Hellmuth. “Quando sei uno dei migliori al mondo e tante persone credono che tu sia il più forte di tutti, ci saranno inevitabilmente molti individui che vorranno rovinarti e tirarti giù”.

“Vorrei essere apprezzato dall’1%, mi accontento del 99%”

Hellmuth ha poi parlato degli haters che ha all’interno dello stesso mondo del poker.

Molti pro credono che io non sappia più vincere a Hold’em, nonostante tutto il successo che ho avuto nella mia carriera. Penso che sia positivo che parlino di me in questi termini, perché non mi permettono di sedermi sugli allori. Voglio continuare a migliorarmi finché non avrò il rispetto dei miei colleghi“.

Poker Brat ha però anche spiegato che c’è un aspetto che lo infastidisce molto delle critiche che riceve: spesso arrivano propri da parte dei migliori giocatori al mondo.

“Spesso mi chiedono perché do importanza all’opinione dell’1%, ovvero di coloro che criticano il mio modo di giocare. Il fatto è che in quell’1% ci sono molti dei migliori giocatori di poker al mondo. Mi piacerebbe essere apprezzato anche dall’1% ma va bene anche così. In fondo, il 99% delle persone si rende conto del mio valore“.

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