La storia di Bob Bright: dalla finanza al Blackjack (contano le carte)… al poker

A Las Vegas ci sono alcuni personaggi che bazzicano le partite di poker high stakes pur non essendo né fish conclamati né professionisti. Uno degli esempi più noti è quello di Cary Catz, che ha guadagnato milioni di dollari lontano dai tavoli ma ha poi investito pesantemente nel poker, diventando l’organizzatore degli ormai celebri high roller dell’Aria Casino.

Un altro giocatore che appartiene a questa categoria e spesso vediamo ai tavoli televisivi high stakes è Bob Bright. Si tratta anche in questo caso di un ricchissimo businessman americano, a capo di una società di trading e investimenti fondata venticinque anni e attualmente con un giro di affari miliardario.

Bright non ha certamente problemi di soldi, ma ciò che lo differenzia da molti altri businessman è il modo in cui approccia il poker: se per altri è puro gambling, per lui è un gioco di abilità. E se ne è così convinto è per un motivo ben preciso: quando arrivò a Las Vegas negli anni Settanta aveva trovato un altro modo per vincere soldi nei casinò sfruttando le sue skills.

Bob Bright impegnato nel trading

Bob Bright, dalla finanza al Blackjack

Da ragazzo, Bob Bright si mise in mostra per una mente estremamente portata alla matematica. I suoi risultati nei test liceali e universitari erano tra i migliori d’America e subito dopo la laurea fu assunto da una delle principali aziende finanziarie del paese. Per dodici anni ha lavorato per questa “firm“, finché, molto semplicemente, si è stufato.

“Avevo toccato il limite, più di quello che avevo fatto per l’azienda non potevo farlo”, ha detto a Pokernews.com. “Mi proposero di diventare financial controller ma rifiutai. Invece mi licenziati e andai a Las Vegas per vivere di Blackjack“.

Già, perché una delle tante applicazioni della mente matematica di Bob Bright era il card counting. Una pratica a cui decise di dedicarsi anima e corpo nel 1974, dopo una carriera brillante in ambito finanziario.

“All’epoca c’era già chi giocava a poker, ma non pensavo di poter vincere abbastanza da mantenere la mia famiglia. Mi trasferii a Las Vegas con $3.000, moglie e tre figli al seguito. L’obiettivo era di vivere di Blackjack, ovviamente contando le carte“.

Bob Bright

Quando vinse una casa in un weekend

Bright sapeva esattamente quello che faceva. Non era uno sprovveduto ed era consapevole di poter vincere tanti soldi… ma anche di rischiare parecchio. Nei primi anni di attività fu infatti scoperto numerose volte a contare le carte e all’epoca Las Vegas funzionava in modo differente rispetto ad oggi: si veniva accompagnati sul retro del casinò e spesso malmenati, per poi essere invitati a non tornare più.

Ma Bob non ne voleva sapere di smettere. Voleva mantenere la sua famiglia contando le carte e ci stava riuscendo. Così, un giorno si pose un obiettivo molto ambizioso: vincere così tanto da poter acquistare un appartamento a Las Vegas. Lo stesso per cui stava pensando di accendere un mutuo.

“Andai al Caesars e provai a vincere i $65.000 del valore della casa in un weekend. Non ci riuscii, vinsi solo $56.000“, racconta. Con quei soldi comprò l’appartamento vicino a quello che voleva acquistare in precedenza. Niente mutuo, tutto in cash.

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Il ritorno alla finanza e il poker

Dopo tanti anni a contare le carte, Bob Bright tornò nel mondo della finanza. Aprii la sua Bright Trading, un’agenzia che lo ha reso multi-milionario.

Il trading è come il Blackjack, stessa cosa”, dice Bright. “Alla fine è tutta una questione di matematica”.

Oggi la sua azienda “cammina da sola” e Bob Bright si limita ad incassare. Ha smesso di contare le carte e ha iniziato a dedicarsi al poker, un gioco che in questa fase della sua vita lo appassiona molto di più.

Il poker è una sfida, è un gioco complesso. Ha tanta matematica coinvolta, ma quando giochi devi usare la tua mente non un algoritmo”.

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