Jason Koon spiega lo Short Deck: “Hai sempre una buona mano, con la bilaterale sei al 50%”

Lo Short Deck Poker ha ufficialmente preso piede in Asia e possiamo aspettarci che diventerà popolare allo stesso modo anche nel resto del mondo. Perché si tratta di una variante estremamente divertente, dove l’edge del professionista è risicato e il giocatore amatoriale ha sempre una buona equity quando si gioca tutto. Considerando che gli anni della “moda” del Texas Hold’em sono ormai passati da tempo, questa nuova variante può riaccendere l’entusiasmo delle masse, come si può già notare dalle centinaia di migliaia di visualizzazioni ai video delle partite asiatiche.

Ma concretamente cosa significa che lo Short Deck Poker è a metà tra il Pot-Limit Omaha e il No-Limit Hold’em tradizionale? Cosa vuol dire che l’equity è sempre molto ravvicinata? Recentemente Jason Koon è stato intervistato dai colleghi di CardPlayer.com e ha parlato proprio di questa questione, ma anche dell’evoluzione e della popolarità di questo nuovo gioco.

Jason Koon: “È un gioco nato per i fish”

“Lo short deck poker è stato inventato in Asia per un motivo ben preciso: si erano resi conto che con un mazzo intero puoi passare moltissimo tempo senza una buona mano e questo fatto non era apprezzato da coloro che avevano a disposizione solo alcune ore per divertirsi al tavolo“, spiega Koon. Tutto sarebbe quindi nato dal desiderio di creare un gioco “dedicato” ai giocatori occasionali, il vero carburante della prosperità del poker.

Tom Dwan e Stanley Choi

Tom Dwan ha spiegato che ad inventare lo short deck poker è stato un “giocatore simpatico ma che aveva perso molti soldi al tavolo”. L’idea era di togliere tutte le carte dal 2 al 5 (compreso) per poter giocare con carte molto più connesse e “alte”. Così, le percentuali di vincita di una mano sono state stravolte rispetto al mazzo a 52 carte.

Nello short deck poker 9-10 vale come A-K

“Visto che la scala si verifica molto più del normale in questo format, mani come 10-9 hanno sempre un’ottima equity contro una mano come A-K, al contrario di quanto avviene con il mazzo intero”, spiega Koon. “Ad esempio, se stai giocando con un mazzo intero e floppi un progetto di scala bilaterale sei a circa il 30%; nello short deck, invece, sei in coinflip, al 50%“.

È chiaro che se una mano come 9-10 risulta forte come A-K preflop, si tratta di una variante con molte più mani giocabili. Viene quindi eliminata quella hand selection tanto cara ai professionisti e tanto odiata dai giocatori amatoriali, che nello short deck non devono nemmeno difendersi con la scusa del “ma erano suited!” per chiamare preflop. Esattamente ciò che volevano gli squali di Macao per mantenere costante la presenza dei gambler milionari al tavolo e offrirgli un’alternativa allettante all’amatissimo Baccarat.

Nello short deck hai sempre una ottima mano“, prosegue Koon. “Praticamente hitti sempre, non esistono carte “blank” come un 2 proprio perché mancano tutte le carte fino al 5. Alle persone piace molto questo format perché c’è sempre action. Inoltre, anche se non sei molto preparato strategicamente, hai sempre una equity decente“.

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Niente blinds, si gioca solo con le ante

C’è poi un altro aspetto che rende lo short deck poker un gioco con così tanta action: la struttura del tavolo.

“Si gioca solo con le ante, senza blinds”, dice Koon. “Tutti mentono l’ante ma il bottone la mette due volte. Il primo a fare action è il giocatore alla sinistra del bottone. Questa struttura ti mette nella posizione di avere sempre ottime odds per entrare in gioco. Inoltre c’è una frequenza altissima di limp quindi si vengono a creare piatti con 5 o 6 giocatori. Circostanza molto rara nel tradizionale No-Limit Hold’em”.

Partypoker Millions Jason Koon

Jason Koon

Tutto questo significa che lo short deck sia un gioco d’azzardo senza alcuna abilità? Assolutamente no. Jason Koon chiude infatti così:

“Lo short deck poker è molto divertente e c’è tanta action. Ma c’è spazio per le abilità, anche se preflop è tutto un coinflip. Giochi tanti piatti multi-way quindi è fondamentale avere le giuste letture e stare lontano dai guai. In questo gioco vincono quelli che stanno lontano dai guai invece di quelli che sopravvalutano una top pair o altre mani che sono buone con il mazzo a 52 carte ma non con quello a 36″.

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