Giuliano Bendinelli: “In passato parlavo troppo, oggi faccio la bella vita ma me la sono meritata”

Nell’evento WSOPE 6-max è appena giunto quarto, per una ricompensa di 22.210€. Conoscendo un po’ Giuliano Bendinelli, però, sappiamo che non potrà mai e poi mai essere soddisfatto. Ce lo conferma lui stesso, e l’intervista che state per leggere svela un Giuli che non immaginereste mai.

Giuliano Bendinelli durante il tavolo televisivo del WSOPE #2

Giuliano Bendinelli, due cooler malefici

Immagino tu non sia soddisfatto di come sono andate a finire le cose nel final table, o sbaglio?

Ovviamente non sono contento dell’esito finale. Il torneo era filato via liscio, anche nelle “gire” che mi son dovuto giocare per tournament life. Normale che giocassi per il braccialetto, e comunque auspicavo minimo un top 3, anche perché il tavolo finale era davvero abbordabile. In generale sono stato a lungo card dead, e poi mi sono andati male due  veri e propri cooler. Il colpo 55 vs KK è uno spot che mi devo sempre prendere, perché long term è ultrapositivo. Poi c’è stato il 66 vs 88 che mi ha eliminato. Tutto sommato sono sereno perché so che, visti tutti gli elementi, non potevo fare di più.

Oggi i grandi festival live pullulano di regular. Trovi sia più difficile arrivare? E il gioco rimane ancora divertente per te?

Alcuni festival tipo EPT e Party in alcune tappe pullulano di reg in alcuni eventi come quelli dai 5k€ in su. Invece dai 2k€ in giù sono ancora fantaprofittevoli! In generale, comunque, penso di avere un certo edge anche negli eventi più importanti. Qui a Rozvadov il field è molto molto abbordabile: anche se sono le WSOP Europe il vantaggio che abbiamo io e gli altri top reg sul resto dei giocatori è ampio. Il gioco? Sì, mi diverte ancora, non lo farei se non fosse così.

Il colpo che è costato il torneo a Giuliano

Quando ci siamo conosciuti tu eri appena maggiorenne e avevi vinto un ticket per l’EPT Sanremo 2009. Cosa c’è di quel Giuli dentro di te?

Mi ricordo bene di quel satellite, ero un ragazzino! Sono cambiato molto, a livello umano e caratteriale, la penso in maniera differente su tante cose. Se devo cercare qualcosa di uguale a quel ragazzino 19enne c’è l’amore per questo gioco, di cui ho fatto da parecchi anni il mio lavoro. Allora ero proprio innamorato perso del poker, oggi ovviamente è diverso ma, come dicevo prima, l’amore rimane.

Bendinelli, bullo pentito. O forse no?

Ti è sempre piaciuto connotarti come un personaggio a cui piace far parlare di sé e soprattutto alimentare gli haters. Negli ultimi anni però hai tenuto un profilo veramente basso. Hai capito di avere commesso qualche errore oppure sei semplicemente cresciuto/cambiato?

Entrambe le cose. Sono maturato, sono più vicino ai 30 che ai 20 e ho capito che alcune dichiarazioni erano troppo forti e certe cose, pur pensandole, sarebbe stato meglio tenerle per sé. Però non dimentichiamo che c’era l’added value delle sponsorizzazioni e quindi alimentavo il personaggio anche per quello. Bene o male, in quegli anni sono sempre stato sponsorizzato e infatti, oltre che forte, ero sempre uno dei tre giocatori più riconoscibili in Italia. Poi certo, in parte lo ero perché c’era chi mi odiava, ma in questi casi l’importante è che si parli di te.

Al di là di tutto, immagino che essere amato dal grande pubblico rimanga qualcosa che non ti interessa. Ma ci sono persone, nel poker, della cui stima vai orgoglioso?

Chiaramente adesso essere amato dal grande pubblico mi interessa molto poco. La stima degli altri top player italiani e stranieri invece mi interessa molto. Riguardo a quei pochi che frequento spesso nei live, ho piacere non solo che mi stimino come giocatore ma come persona, e non come personaggio. Credo di poter dire che quasi tutti mi considerino una persona piacevole anche fuori dal tavolo.

Giuliano in uno dei suoi momenti più belli: il titolo di MVP al Global Poker Masters del 2015

Bendi, i viaggi e la vita

Grinding, viaggi, altri interessi: come investe il suo tempo, oggi, Giuliano Bendinelli?

Ad oggi, dopo 8 anni in cui ho grindato tantissimo sia live che online, scalando classifiche, facendo parecchi soldi e togliendomi tante soddisfazioni, sento l’esigenza di passare un po’ di tempo libero con i miei amici, di fare viaggi extrapoker, di un po’ di nightlife. Infatti dopo Vegas mi sono preso un mese e mezzo di vacanza totale, sono stato a Saint Tropez, in barca e in generale a fare quella bella vita che mi sono meritato dopo aver lavorato duro in questi anni del poker.

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Visto che sei sempre stato fanta-competitivo, oggi come ti collochi tra i torneisti italiani?

Sì, la mia parte competitiva ovviamente è rimasta. In generale adesso online nel .com grindo solo gli eventi grossi e gioco molto cash game live, quindi è un po’ difficile stilare delle classifiche. Per sui tornei ho il grosso vantaggio di essere competitivo ad altissimi livelli sia live che online. Live ormai a fare grandi tornei siamo rimasti io, Musta, Dario e Gianluca.
MTT online come detto grindo solo i grandi eventi, quindi mi viene difficile fare una classifica aggiornata. Posso dirti che ragazzi come Camosh e Girex sono molto forti, quindi diciamo che mi colloco in top 5 anche lì.

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