Strategia cash game: perché devi essere TAG ai micro-stakes e diventare LAG salendo

Su quale sia la corretta strategia per battere i micro-stakes e iniziare la scalata verso gli high stakes del cash game si dibatte ancora oggi. C’è chi sostiene che il modo migliore di approcciare il cash game ai limiti inferiori sia exploitando i tanti leak degli avversari (come sostiene Charlie Carrel) e chi invece crede che la GTO, il “nuovo” approccio basato sull’applicazione al poker della Teoria dei Giochi, sia adatta e perfettamente funzionante a qualsiasi limite (come Dominik Nitsche).

Ma se questa è una questione di approccio, c’è un altro aspetto da considerare quando si vuole prendere sul serio il poker online: ai limiti più bassi è meglio giocare TAG o LAG? E salendo di livello cambia qualcosa?

Per chi non lo sapesse, TAG significa Tight and Aggressive mentre LAG significa Loose and Aggressive. Il primo stile è quello tipico dei giocatori molto chiusi, che giocano con aggressività solo con poche mani, cercando di estrarre il massimo valore; il secondo, invece, è quello di giocatori come Tom Dwan, Phil Ivey, Viktor Blom e il nostro Dario Minieri, che giocano in maniera iper aggressiva con un gran numero di mani.

In poche parole, i giocatori TAG hanno un range molto stretto e i LAG un range molto largo. Sia per i raise preflop, sia per le 3-bet, sia per le c-bet.

Qual è l’approccio giusto ai micro-limiti? Sicuramente quello TAG. A dirlo sono numerosi professionisti, tra cui il coach americano Nathan “blackrain79” Williams. In un interessante post sul suo blog ha spiegato il perché ma ha anche rivelato perché, salendo di livello, bisognerebbe diventare sempre più LAG.

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Perché ai micro-stakes è importante giocare TAG

“I nuovi giocatori dovrebbero sempre avere un approccio TAG”, scrive Williams. “I motivi sono tre: 1) è una strategia più facile da implementare; 2) ti tiene lontano da situazioni complesse; 3) abbassa la varianza“.

Insomma, secondo il coach americano giocare TAG potrebbe non essere il modo più virtuoso di affrontare il cash game ma è un ottimo modo per sbagliare poco o nulla.

Giocare tight significa giocare meno mani“, prosegue Williams. “E giocare meno mani vuol dire ritrovarsi poche volte in situazioni marginali difficili. Ciò significa a sua volta abbassare la varianza. Sono tutti elementi molto positivi per un nuovo giocatore, perché la cosa migliore che possa fare un principiante è rendere le cose più semplici possibili“.

Perché salendo di livello è importante diventare più LAG

Quando si sale di livello, il discorso cambia radicalmente. Secondo “BlackRain79” la strategia TAG va bene fino al NL 10 o al NL25 ma poi diventa necessario allargare i range e diventare sempre più LAG. Ecco perché:

“Se inizi a battere i micro-stakes dovresti iniziare ad implementare una strategia più loose“, scrive Williams. “Il motivo è questo: salendo di livello troverai più regular, la maggior parte dei quali con un gioco molto TAG. Sono giocatori nitty che puoi exploitare facilmente. Se giochi più mani, ti ritroverai spesso nella situazione di vincere quei piatti per cui loro non vogliono lottare”.

Il discorso di Nathan “BlackRain79” Williams è riassumibile in questo modo: ai micro, trovandoti contro molti giocatori occasionali, dovresti essere TAG perché saranno gli avversari a “regalarti” chips; salendo di livello, invece, incontrerai sempre meno occasionali e molti più regulars che non hanno adattato la loro strategia e sono rimasti TAG. Il modo migliore di exploitarli è allargando i range, adottando una strategia LAG.

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