Il “Moneymaker” spagnolo, Ramon Colillas: il sogno, la vittoria al PSPC e il futuro dell’online

Fino a due settimane fa il grande mondo del poker, ad eccezione di alcuni media spagnoli di settore, non lo conosceva. Fino a due settimane fa era uno dei tanti giocatori che cercano di diventare professionisti, anche se in parte ci era già riuscito, grazie soprattutto agli Spin&Go e ai vantaggi offerti dalla liquidità condivisa.

Ma quello che è successo a Ramon Colillas all’Atlantis Resort & Casino di Nassau il 10 gennaio 2019 è tutta un’altra storia. La vittoria da 5.100.000 euro nel PokerStars Players NL Hold’em Championship (PSPC) lo ha catapultato nel jet set del poker internazionale, trasformando la sua vita da “medio regular” a quella di milionario.

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Ramon Colillas

La sua favola inizia però prima di quella data, più o meno nell’autunno del 2018, quando PokerStars gli consegna un Platinum Pass, il ticket da $30.000 per giocare il PSPC alle Bahamas. Il premio arriva grazie al primo posto nella classifica CEP (Campeonato de Espana de Poker) sponsorizzato da PokerStars, l’equivalente dell’ormai archiviato Italian Poker Tour. Pensate che fino a quel momento le vincite live di Colillas (se non altro quelle documentate su Hendon Mob) ammontavano a poco più di 11.000 euro.

Quello che poi è successo a Nassau è storia recente che potete trovare all’interno del nostro blog live e dei report di quelle giornate (a cominciare dal primo, disponibile qui). Non è nostra intenzione parlarvene di nuovo; piuttosto vi vogliamo raccontare qualcosa in più di Ramon Colillas, grazie all’intervista condotta dal collega spagnolo Jorge Iglesias – che ringraziamo – e nella quale ci siamo inseriti con alcune domande relative alla liquidità condivisa.

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La festa dopo la vittoria insieme ai supporter spagnoli

Dallo sport al poker il passo è breve

La passione di Colillas per il poker inizia davanti alla TV. “Di notte guardavo i grandi pro alla televisione e mi dicevo: voglio giocare e vincere anch’io!” In effetti la competizione è sempre stata nel suo DNA, anche quando il poker era ancora lontano e il presente si chiamava calcio. L’oggi 30enne di Barcellona è stato un buon giocatore di pallone nelle leghe minori spagnole, arrivando anche a un passo dal professionismo, fino a quando una serie di infortuni al ginocchio lo hanno costretto ad appendere le scarpe al proverbiale chiodo.

Nel frattempo Colillas studia Scienze Motorie all’Università di Vic a Barcelona. Una volta raggiunta la laurea, inizia a lavorare come fitness trainer: un lavoro per il quale è sicuramente qualificato, ma che non ama. Decide allora di lasciare Barcellona e di tornare al suo luogo di origine, Puig-reig, un piccolo villaggio di appena 4.400 anime, fondato intorno all’anno mille. Lì apre una palestra che, contro ogni pronostico, funziona. Ma neanche questa nuova avventura lo soddisfa. Manca la competizione e le parole di suo cugino gli risuonare nella testa: Devi fare quello che ti piace”.

Così, un bel giorno arriva la svolta che, come spesso accade nei film, ha la forma di un flashback. Il barcellonese si ricorda di una serata al bar con i compagni di squadra, al termine di una partita. Bevono, scherzano e giocano a carte. All’improvviso un anziano signore si avvicina e dice a Colillas: “Tu dovresti giocare a poker“.

Queste parole, insieme a quelle del cugino, fanno breccia nella testa e nel cuore del futuro milionario che fa la sua scelta: molla tutto e si dedica full-time alle carte. “Non sapevo come dirlo ai miei genitori che mi hanno aiutato, e ai clienti della palestra. Ma volevo poter viaggiare e non sentire il peso di una vita schematizzata“.

pca-pspc-2019-ramon-colillas-monti-6130.jpgRamon Colillas al final table del PSPC

Gli inizi e l’uomo del mistero

Il talento pokeristico c’è, lo si vede subito, accompagnato dalla forte propensione agonistica che contraddistingue Ramon Colillas. Inizia con l’online: vince alcuni freeroll, poi qualche evento minore. Allo stesso tempo inizia anche a giocare live, e subito si aggiudica un evento da €100. E’ una vera e propria full immersion nel poker: “Dedicavo ogni ora libera da altri impegni a giocare o studiare“.

Ma fare tutto da soli è difficile. Ed è a questo punto che, verso la fine del 2017, arriva quello che lui definisce il suo “padre-pokeristico”, il suo mentore nel mondo delle due carte. “Ero un autodidatta. Non avevo mai avuto la possibilità di apprendere da altri giocatori, e lui è stato per me come un padre nel mondo del poker. Mi ha insegnato molto“.

Colillas è una persona molto riservata e preferisce non rivelare a nessuno il nome di questa persona. Resta il fatto che “l’uomo del mistero” diventa il suo coach e trasforma il catalano da buon dilettante in un player vincente. Siamo nel 2018 e Colillas si aggiudica subito il primo evento CEP.

Ma c’è un episodio (chiamatelo destino), che segna in maniera decisava quel torneo. Per stanchezza (“avevo giocato molte ore, ero davvero cotto“) accetta un deal a due. E’ un errore perché, insieme al premio in denaro, vengono divisi anche i punti per la leaderboard che mette in palio il Platinum Pass.

Non vi abbiamo ancora parlato del ruolo delle donne nella vita di Ramon Colillas ed evidentemente questo è il punto per farlo. “Mancavano pochi giorni al compleanno della mia ragazza (Nesril, ndr) che in quel momento mi accennò a un suo unico desiderio come regalo… andare alle Bahamas!

pca-pspc-2019-ramon-colillas-celebration-monti-2706.jpgColillas accolto al termine dell'heads-up dalla fidanzata Nesril

Detto fatto. Colillas gioca tutte le tappe del Campeonato de Espana de Poker, vince la classifica finale e riceve il Platinum Pass che lo porterà ai Caraibi, insieme alla donna della sua vita, per giocare il PSPC.

Epifania

Il PSPC è iniziato il 6 gennaio 2019, il giorno dell’Epifania (che in greco significa “manifestazione, apparizione”), una festa molto sentita dai Colillas: “Era la prima volta che trascorrevo l’Epifania lontano dalla mia famiglia. Quando sono arrivato in sala, mi sono tornati alla mente tanti ricordi della mia infanzia. Ero molto emozionato“.

Si è subito posto un obiettivo minimo, quello di andare in the money. Da quel momento in poi, si sarebbe fatto guidare dal suo sogno.

Condivisibile. Dopo tutto, come direbbe “il bardo”, noi siamo della stessa materia di cui sono fatti i sogni.

neil6118-heads-up-pca2019-neil-stoddart.jpgIl testa a testa contro il francese Julien Martini ha inizio...

Il futuro

Ora cambia tutto, grazie ai 5,1 milioni di euro incassati alle Bahamas. Ma Colillas è solido, è un calcolatore e, presumiamo, un abile gestore del proprio bankroll. Giocherà altri eventi live, ma il suo punto di riferimento rimane l’online.

Lo spagnolo, negli ultimi tempi, si è concentrato molto sugli Spin&Go. Ne gioca tra i 2mila e i 3mila al mese, con buy-in da €50 a €100. “L’online è un’ottima palestra anche per il live” ha detto in esclusiva al nostro blog. “Gli Spin&Go in particolare sono ottimi per imparare a gestire le fasi finali di un final table e l’heads-up“.

Ha poi proseguito: “Saper prendere decisioni quando si è sotto pressione è fondamentale sia nel poker che nella vita. A volte i miei amici dicono di sentirsi studiati quando li osservo attentamente! (ride)

Infine gli abbiamo chiesto un’opinione sulla liquidità condivisa, dal momento che una finale Spagna-Francia al PSPC potrebbe non essere un puro caso. “E’ fondamentale, sia perché incrementa il mercato, sia perché aiuta i giocatori a migliorarsi. Se un giorno dovessi confrontarmi al tavolo con i top players italiani, dovrei prima studiare il loro gioco, capirlo e sviluppare le mosse giuste per riuscire a batterli“.

Ci auguriamo vivamente che questo incontro arrivi prima o poi. Così come solo il tempo potrà dire se la vittoria di Ramon Colillas, arrivata anche grazie a un Platinum Pass, avvierà un nuovo “effetto Moneymaker”.

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