Poker e cinema: “Casino Royale”, ovvero il poker a servizio di sua maestà!

La settimana scorsa siamo tornati a parlare di Rounders, il film che – almeno nell’opinione di chi scrive – ancora oggi costituisce la miglior rappresentazione del mondo del poker realizzata per il grande schermo. L’opportunità è arrivata con la pubblicazione della terza stesura dello script da parte di Brian Koppelman, co-autore del testo insieme a David Levien, che ha rivelato al grande pubblico alcune scene inedite, in particolare alcune mani giocate al tavolo dai protagonisti del film.

Per economia della narrazione cinematografica, quelle action sono state eliminate dalla versione finale, e tuttavia rivelano una comprensione del gioco davvero di alto livello da parte degli autori e del loro team. Gioco loose-aggressive, check-raise in semibluff, grandi letture e puntate per valore su board complessi. Per chi volesse sapere esattamente di cosa stiamo parlando, il rimando è al nostro articolo raggiungibile da qui.

Un’analisi del gioco così profonda difficilmente si trova in altre pellicole sul poker. C’è però un film dove il Texas Hold’em, pur non essendo il soggetto principale, incendia l’azione di alcune scene chiave della storia. Le mani in questione sono fortemente spettacolari, rese estreme dalle combinazioni delle carte e dalla posta in palio (non solo economica). E non avrebbe potuto essere altrimenti, dal momento che si tratta di Casino Royale (2006), il primo 007 con l’attore Daniel Craig nei panni sul super agente segreto britannico James Bond.

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Nel film il poker è comunque trattato con molta serietà e competenza. Lo capiamo subito dalla prima mano di Texas Hold’em giocata a bordo di una yacht tra il villain Le Chiffre, banchiere dei terroristi interpretato dall’attore danese Mads Mikkelsen, e un generale suo ospite. Siamo al turn e Le Chiffre, dopo aver puntato, mette pressione al suo avversario: “Io ho doppia coppia e tu hai il 17,4% di chiudere la tua scala“, quasi a suggerirgli il fold di fronte a un’equity insufficiente. Un calcolo corretto delle probabilità di completare un progetto a scala bilaterale, che induce il generale a muckare la mano.

Nella seconda scena “pokeristica” entra in azione Bond che distrugge Dimitrios, un collaboratore di Le Chiffre, con una mega coolerata: Dimitrios chiude set di K al river e paga tutto (compresa un’auto aggiunta al pot, nonostante le regole ovviamente non lo permettessero) al set di Assi dell’agente di sua maestà. Non proprio una mano da analisi, ma è il preludio al piatto forte.

Nel vagone ristorante di un treno diretto in Montenegro (dove Mathis, intepretato da Giancarlo Giannini, sta accompagnando Bond) inizia una partita da vertigini: 10 milioni di buy-in, con possibile rebuy di 5 milioni, per un sit&go 10-handed e winner takes all. Poco prima che l’azione cominci, Bond dice a Vesper (Eva Green), la contabile che gli porta il budget: “…nel poker non giochi le tue carte, ma giochi il tuo avversario”. E così ha inizio la partita. Ed è subito Mikkelsen vs Craig.

Ad aprire il gioco è – presumibilmente perché dalla scena non vi vede – Le Chiffre e Bond chiama. Il flop è [9h][8h][5h] e l’original raiser c-betta 50.000 (i bui sono 5.000/10.000), seguito da un altro call del britannico. Al turn il dealer gira sul tavolo un [9c] e l’azione si ripete, questa volta per 100.000 gettoni. Bond nel frattempo continua a studiare attentamente le mosse e il comportemento del suo avversario al tavolo. Un [2h] è l’ultima carta del board. Le Chiffre punta 200.000, Bond chiama e il suo avversario mostra [2s][2c], fullhouse al river. Non sappiamo esattamente quali fossero le hole cards dell’agente segreto, che le “mette sotto”, ma nell’ottica della spettacolarità immaginiamo un bel colore all’asso.

Nonostante il colpo subito, Bond riesce ad individuare un tell del suo avvesario: un tic all’occhio quando è in bluff. Un’informazione preziosa che però finirà nelle mani – anzi nelle orecchie – di Mathis-Giannini, rivelatosi un falso amico per il personaggio intepretato da Craig.

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Le Chiffre, reso edotto da Mathis, userà a proprio vantaggio il gesto con l’occhio, trasformandolo in un fake-tell: con poker di J in mano simulerà il tic, proprio quando Bond chiude full di K agli Assi: il board è [Jh][Ks][Ac][Jd][Kd], Le Chiffre ha [Js][Jc], Bond invece [Ah][Kh].

Se ne vanno così i primo 10 milioni dello 007 il quale, tuttavia, rientra in gioco grazie al rebuy da 5 milioni e in poco tempo li trasforma in 40. Bond si presenta alla mano finale con un leggero vantaggio in chips su Le Chiffre, mentre gli altri due rimasti in gioco, Fukutu e Infante Ade, sono molto più indietro nel chipcount. Ecco l’epilogo:

Insomma, dopo il quadruplo check al turn [Ah][8s][6s][4s], il river [As] fa il disastro: check di Bond, Fukutu pusha i resti (6 milioni) con [Ks][Qs], colore nuts. Ade, che ha 5 milioni, chiama con [8h][8c], full di 8 agli Assi. Le Chiffre rilancia a 12 milioni con [Ac][8d], full di Assi agli 8. E Bond? Beh, lo 007 va all-in per 40,5 milioni, e il suo arci-nemico chiama. Morale: [5s][7s] e scala colore per Bond che quanto a classe non si smentisce e lascia al dealer una fiche rettangolare del valore di 500.000 dollari come mancia.

Chiudiamo con una curiosità proprio relativa a quest’ultimo “personaggio” del film: si tratta di Daniel Andreas, austriaco di nascita e dealer (prima) e floorman (poi) di professione al Concord Casino di Vienna! Il suo debutto di fronte alla macchina da presa è avvenuto rispondendo in maniera casuale ad un’inserzione. E così si è ritrovato per un mese a Praga ad insegnare il gioco agli attori e a girare con loro le scene al tavolo.

Casino Royale, è un film del 2006 di Martin Campbell, con Daniel Craig, Eva Green, Mads Mikkelsen e Giancarlo Giannini.

ebacdeeb0aceccd9551cbfb5344aeaa1.jpgDaniel Craig-James Bond (a sx) vs Mads Mikkelsen-Le Chiffre (a dx). 
In mezzo a loro il "vero" dealer Daniel Andreas

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