Marco “magicbox” Bognanni e il braccialetto WSOP mancato: “Le cose accadono quando ci credi veramente, e allora perché non continuare a crederci?”

La settimana scorsa ha regalato un sogno a tutta l’Italia che ama il poker: un secondo posto del valore di 183.742 dollari in un torneo delle 50me World Series Of Poker. Il braccialetto nel $800 No Limit Hold’em Deepstack (evento #37) è sfuggito al medagliere “azzurro” per un soffio, proprio sul più bello, in una situazione di gioco “controversa” che ha suscitato un ampio dibattito all’interno della community italiana.

Ma nulla di tutto questo può scalfire il valore di quel risultato. E tanto meno chi lo ha realizzato che è persona intelligente, con i “piedi per terra” e capace di autocritica. Una qualità sempre più rara.

Sapete già di chi stiamo parlando. Ma per chi nei giorni scorsi si fosse perso la notizia (recuperabile qui), il protagonista di questa storia è Marco Bognanni. 34enne, piacentino anche se da tempo residente a Malta, Marco Bognanni calca la scena pokeristica da almeno una decina d’anni. Nonostante la giovane età, è uno di quei (pochi) giocatori che hanno conosciuto il boom del poker in Italia e che sono riusciti ad attraversare il grande cambiamento del gioco avvenuto in questi ultimi 5 anni. E lo ha fatto in modo tale da poterne fare ancora oggi una professione.

Conosciuto online come “magicbox“, Marco Bognanni è anche un giocatore di tornei live. E’ stato tra i protagonisti delle grandi stagioni dell’Italian Poker Tour, poi dei tanti tornei che si giocano a Malta e, da alcuni anni, non si fa mancare qualche apparizione estiva a Las Vegas.

Marco non è un giocatore da show o che fa “molto rumore per nulla”. Bada alla sostanza, il che per lui significa poter vivere giocando a poker. Ma tra le sue qualità ci sono anche grande gentilezza e disponibilità. Di queste ultime abbiamo approfittato strappandogli – senza fatica – un’intervista mentre è ancora impegnato con i tornei delle WSOP 2019.

s2a4b46d3d3.jpgMarco Bognanni impegnato al FT dell'evento WSOP #37. Foto PokerNews

PokerStars Blog: Ciao Marco, grazie mille per la tua disponibilità. Hai da poco ottenuto un grandissimo risultato nel $800 NLH Deepstack, con una performance che ha entusiasmato tutti gli italiani che seguono le WSOP da casa. A qualche giorno di distanza, quali sono le tue sensazioni?

Marco Bognanni: Ciao a tutti, amici pokeristi. Ho vissuto delle emozioni incredibili durante il final table! Anche se da fuori potevo sembrare tranquillo, in realtà ero tutto un fuoco. Fare un tavolo finale è stato un vero e proprio sogno, fin dal primo giorno in cui ho preso due carte in mano. Ormai ho sbollito la delusione del secondo posto e apprezzo di più la mia prestazione, anche grazie a tutti i complimenti ricevuti. Però il sogno rimane, ora è diventato vincere il braccialetto!

s0030c88d3f.jpgMarco "magicbox" Bognanni attende l'esito dell'ultima mano...
Foto PokerNews

Si è discusso molto dell’ultima mano, sulla quale ti sei già espresso. Ci sono state però altre situazioni molto interessanti durante il final table: ad esempio un tuo ottimo call in bluff-catching con KJ e poi un check-raise al river – forse in bluff… – che ha obbligato Hallay al fold (con 20bb dietro). Insomma, che sensazioni avevi durante la gara, in particolare rispetto agli avversari?

Anche se iniziavo il Day3 short ho avuto la fortuna di salire subito e di mantenere lo stack per sfruttarlo fino alla fase 3-handed. Mi sono accorto che gli avversari non erano dei grandi campioni. Ho avuto fortuna anche in questo, perché per esempio nel $1000 Double stack di AndrewBull (Andrea Buonocore, ndr) il tavolo finale era tostissimo. Avevo rispetto per tutti ma non tenevo nessuno. L’importante era non pensare che avrei potuto fare quello che volevo. Perciò mi sono preso pochi spot fuori dalle righe. Che a maggior ragione per la mia condotta hanno “workato” ancora meglio.

In questo evento ci sei andato vicinissimo: senti che potrebbe essere il tuo momento alle WSOP? Che programmi hai a Las Vegas, giocherai altri tornei?

Ho sempre pensato che vincere aiuta a vincere, quindi perché no? Per esempio ieri sera ho anche chiuso da chipleader al Day1B del WPT500 all’Aria. Ed ora sono al day2 del Monster Stack Wsop. Le cose accadono quando ci credi veramente, e allora perché non continuare a crederci?!

sdabf8ce193.jpgOttimismo e fiducia in sé sono due ingredienti fondamentali di Marco Bognanni
Foto PokerNews

WSOP a parte, dove ti vedremo impegnato prossimamente? Hai un programma eventi per il 2019?

Non ho ancora programmato niente. Pensa, non sarei dovuto neanche venire a Vegas, ho prenotato l’aereo circa una settimana prima di partire. Sicuramente tra le tappe più importanti oltre alle Wsop, c’è l’EPT Barcelona ad agosto e l’EPT Praga a dicembre. Ma sto mettendo a posto a casa e vorrei prima finire questa “tappa” prima di programmarne altre.

Parliamo un po’ di te. Ci conosciamo da parecchio, dai tempi dell’IPT e di Enjoybet e, anche se sei ancora giovane, hai attraversato parecchie stagioni del poker. Hai un po’ di nostalgia del passato o il mondo del poker di oggi ti va bene così?

Il bello del passato, chiamiamola l'”epoca degli sponsor”, è che quel mondo era in crescita e c’erano un sacco di persone pronte ad investire, soprattutto nel live, cioè nel campo più difficile dove navigare senza incappare in una snervante varianza. Mi va bene comunque il mondo di oggi, prendo quello che viene. Gioco di più online ma, se c’è una cosa di cui ho nostalgia, sono le varie trasferte con gli amici che si potevano fare anche due volte ogni mese. Quante serata passare a ridere in compagnia.

Che spazio occupa il gioco nella tua vita professionale? Resti sempre un poker player al 100% o ci sono altre attività di cui ti interessi?

Essendo calato molto il volume del gioco ho sempre cercato di dare un’occhiata anche ad altri scenari, ma pensare di investire in qualcosa che non si conosce è davvero insensato. Perciò l’unica scelta esterne al poker che ho fatto è stato qualche investimento al seguito di amici fidati e che stimo nel campo imprenditoriale. Ma solo in una minima percentuale, perché il poker occupa ancora la quasi totalità del mio tempo lavorativo. Se vincessi, la sparo grossa, il Main Event, mi sarebbe sempre piaciuto aprire un ristorante “certosino”.

Poker e lavoro a parte, cosa c’è oggi nella vita di Marco Bognanni?

C’è tanta passione e tanta dedizione in tutte le cose che faccio. Questi sono i miei principi, cerco di dare sempre il meglio, anche se a volte non ci riesco. Vorrei crearmi una famiglia e avere 3 figli. Per ora c’e solo la mia fidanzata Patrizia, ma la strada è ancora lunga e poi, per quello che costa mantenerne anche solo uno di figlio, mi toccherà fare almeno un altro head’s up qui a Vegas! (ride)

Grazie infinite e in bocca al lupo per tutto, Marco!

Grazie a voi, “good luck” e non smettete mai, mai di credere nei vostri sogni!

12400724_10203990215714370_6480509494290941922_n.jpg"Le cose accadono quando ci credi veramente" (Marco Bognanni)

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