Patrik Antonius esclusivo: “negli high stakes contano i dettagli, vi svelo il mio segreto per avere edge ai tavoli”

Dal nostro inviato Stefano Atzei

Barcellona – Intervista a Patrik Antonius (prima parte) – Lo avevamo incrociato a Rozvadov in più di un’occasione negli ultimi mesi, lo ritroviamo qui a Barcellona in splendida forma dopo il terzo posto all’High Roller da 50.000€, eppure fa sempre un certo effetto vederlo nuovamente in azione.

Patrik Antonius ha parlato in esclusiva per Assopoker da Barcellona

Sarà per quello che è stato – e quello che rappresenta tutt’ora – nel poker mondiale, ma tanti appassionati hanno mosso i primi passi osservando quest’omone con lo sguardo glaciale fare la guerra ai vari Tom Dwan, Doyle Brunson, Phil Ivey e compagnia bella.

Il rispetto e l’ammirazione per Patrik Antonius non si limitano alla sua professione, che l’ha comunque consacrato come il numero uno nella scena high stakes online ma vanno ben oltre.

Cura maniacale del proprio fisico per il poker

Fissiamo un appuntamento nel pomeriggio presso la palestra interna dell’Arts Hotel, il 5 stelle lusso dove Patrick alloggia in questi giorni. Che la forma fisica fosse importante per il campione finlandese non è certo un mistero, che questa cura maniacale abbia a che fare col poker è invece la prima domanda che gli rivolgiamo:

“E’ per il poker. E per me stesso. Sono uno che la prende molto seriamente, ho il mio modo di fare le cose e stare in forma è essenziale per affinare il mio istinto. I nostri cervelli sono dei super computer, analizzano e ricevono costantemente dei dati provenienti da ciò che vediamo e percepiamo, anche quando non siamo coscienti.

L’istinto funziona così, o meglio è il corpo a suggerirmi cosa fare e cosa non fare. Ho una gamma emozionale molto ampia, sia per le belle che per le brutte sensazioni”.

“Quando sono ben riposato – prosegue Antonius – e mi sento in forma, il mio istinto è molto più forte. Allo stesso modo, se non sono al 100% tutti i miei sensi si spengono.

Patrik durante la sessione quotidiana di allenamento in palestra: fisico e mente vanno di pari passo per lui

Patrik Antonius: “L’edge sugli avversari risiede nella lettura delle loro mosse”

Il poker è molto più di quanto non si dica in giro: uno dei più grandi vantaggi sui miei avversari risiede nella capacità di percepirli e leggere le loro mosse e questo è di grande aiuto nei momenti topici, quando mi trovo a dover fare un call difficile ad esempio…”

“Chiunque ha i suoi lati deboli, su alcuni ho una lettura migliore, su altri invece mi viene più difficile. Mi piace pensarla in termini di energie: alcuni hanno un’energia interiore molto forte, altri debole o assente.

 

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“Negli high stakes devi curare le piccole cose, i dettagli”

Quando sono nelle condizioni migliori anche gli altri sentono la mia energia, percepiscono una forma maggiore. Prendiamo gli High Roller o le partite High Stakes: tutti capiscono il gioco molto bene e sono in grado di giocare in maniera stupenda, quindi, dove vai a ricercare l’edge? Nei dettagli. Curando le piccole cose che, alla lunga, hanno un grande impatto sui risultati”.

“La chiave è essere nella condizione migliore”

Non tutti però prestano grande attenzione alla forma fisica in senso stretto. C’è chi come Phil Gruissem o Thomas Mühlöcker si dedica alla meditazione o giocatori a cui piace sperimentare come Charlie Carrel, fino a Fedor Holz che unisce uno stile salutare ai training col suo mental coach, diventato App.

“Tutti sono diversi e non bisogna mai sottostimare quel che fanno gli altri. La chiave è essere mentalmente nella condizione migliore per dare il massimo. C’è chi magari non sente la necessità di stare in comunicazione col proprio corpo, come accade a me, o chi lo fa attraverso altri canali. Mi piace Carrel, è uno molto interessante e ha avuto grandi risultati. L’ho visto giocare e ho giocato contro di lui, anche qualche partita privata cash. Osservando come gioca gli High Roller penso sia molto forte. Ora sta facendo una pausa, ho parlato con lui di recente”.

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Patrik Antonius si allena dopo il Super High Roller da €50.000 a Barcellona e parla con il nostro inviato Stefano Atzei

“Abbiamo diverse cose in comune, come la ricerca del contatto con la natura. Immersi nella frenesia delle città siamo un po’ distanti da essa, per questo a volte prendo qualche giorno per fare delle grandi camminate in montagna e so che anche Charlie fa altrettanto. In fondo siamo tutti parte dello stesso pianeta e condividiamo le stesse cose. E’ molto bello connettersi con la natura, toccare un albero e sentire l’energia che emana. Questo è un argomento di cui non ho mai parlato tanto,  anche se prendersi cura della propria sensibilità è essenziale nel poker“.

 Intervista a Patrik Antonius (prima parte) 

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