Decidere bene? Questione di abilità, pensiero analitico e fortuna. Parola di Liv Boeree

Per decidere bene, tanto al tavolo verde quanto nella vita, servono tre elementi: abilità, un modo di ragionare basato sulla probabilità e, ultimo ma non meno importante, la fortuna. È il pensiero di una giocatrice professionista da 4 milioni di dollari vinti in tornei live, Liv Boeree, che in uno speech tenuto davanti alla platea della conferenza TedxManchester (pubblicato in Rete l’1 ottobre scorso) ha rivelato tre grandi lezioni apprese dal poker.

liv-boeree-ted-talk-apr-2018.jpg

La prima lezione riguarda il ruolo della fortuna. Secondo la 33enne inglese di Kent (contea a sud-est di Londra) i risultati hanno molto a che fare con la sorte. “È molto difficile avere l’esatta percezione di quanto realmente efficaci siano i comportamenti e le strategie che utilizziamo nella vita di ogni giorno. Basti pensare alla salute: c’è chi è attentissimo al proprio benessere ma a un certo punto può trovarsi a combattere contro malattie come il cancro. Diversamente c’è chi ha uno stile di vita esattamente opposto, ma non vive nessun problema fisico“.

In questo senso, Liv suggerisce una domanda: che percentuale del successo che ottengo dipende da me? Per l’ex modella e presentatrice, infatti, l’ego tende a farci sopravvalutare le abilità che possediamo e ci spinge a scartare l’idea che il successo sia opera del caso.

Per dare il buon esempio fa direttamente riferimento alla sua storia personale. Dopo aver vinto l’EPT di Sanremo del 2010, dove guadagnò 1.250.000 euro, la PokerStars Ambassador cominciò a pensare di essere talmente dotata da smettere di dedicarsi allo studio del poker. Allo stesso tempo, seduta ai tavoli più impegnativi del mondo, iniziò a giocare in modo più aggressivo e rischioso. Le conseguenze? La sua equity line, dopo l’impennata sanremese, prese la direzione opposta. Da qui, Liv Boeree si rese conto che il risultato ottenuto non era solo conseguenza delle sue capacità, cosa di cui in un primo momento era assolutamente certa.

celebration_final.jpgIl momento della vittoria di Liv Boeree all'EPT di Sanremo Season 6

La seconda lezione riguarda il modo di pensare. “La stragrande maggioranza delle persone sottovaluta i numeri e la probabilità nella vita di tutti i giorni“. Al contrario, la professionista di PokerStars crede sia decisamente conveniente pensare in modo analitico, piuttosto che affrontare la realtà attraverso supposizioni. “Nel poker non è molto utile pensare che in una mano l’avversario stia probabilmente bluffando. Il poker è un gioco di probabilità e precisione: se si gioca senza avere controllo del rischio in relazione al possibile rendimento, si finisce perdendo soldi. Non solo: comportarsi senza ragionare in termini probabilistici crea problemi anche nella vita normale. Ecco perché, in generale, è importante abituarsi a stimare i possibili esiti che eventi o situazioni possono produrre, piuttosto che affidarsi al destino“.

La terza lezione riguarda l’intuizione. Secondo Boeree, difficilmente emotività e intuizioni producono risultati positivi. Per un semplice motivo: non si basano su dati oggettivi. In altri termini, la cosiddetta pancia è decisamente più sensibile a quello che vorremmo succedesse rispetto a quello che potrebbe succedere.

Le intuizioni sono importanti ma difficilmente sono perfette come vorremmo fossero. Non sono da abbandonare, ma nel momento in cui affrontiamo le grandi scelte della vita conviene affidarsi a un pensiero analitico“.

Gioca adesso sul sito di poker più grande d’Italia

CONTINUA A LEGGERE