Marco Trucco a ruota libera sulla liquidità condivisa all’ICE di Londra!

Temi “caldi” per il poker all’ICE di Londra edizione 2019. Sul piatto della grande fiera dedicata al gaming, qualche giorno fa è stato servito l’argomento liquidità condivisa, uno dei più attesi dagli operatori europei del settore.

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Nel panel tra regolatori europei Liquidità internazionale: un boost per il business e per la cooperazione europea organizzato da GiocoNews.it all’interno del ciclo di conferenze internazionali Ice Vox, è intervenuto Marco Trucco, Associate director Media and market development di Stars Group. Tre gli elementi cardine del suo speech: il risultato positivo del progetto “mercati uniti”, la necessità dell’allargamento all’Italia, il ruolo della politica nel nostro Paese.

“La liquidità condivisa è un successo”

Il messaggio del top manager di The Stars Group non avrebbe potuto essere più chiaro. La bontà del progetto che ha riunito i mercati di Francia, Spagna e Portogallo non sorprende, come vi abbiamo descritto una settimana fa, ma il risultato è anche migliore delle previsioni: “Come operatori vediamo anche il miglioramento degli indicatori sul coinvolgimento dei giocatori: più giorni di attività, più giocatori unici ogni trimestre, più depositi netti. Questo è ciò che è veramente importante. Non eravamo sorpresi che ciò sarebbe accaduto, è l’effetto di rete del poker. Ma posso dire che non ci aspettavamo risultati così forti“, ha commentato Trucco.

Ci sono tuttavia differenze tra i paesi aderenti al mercato unico. Ad esempio in Spagna si vince di più e questo si traduce in un aumento della rake per la pokeroom. Trucco, in questa direzione, ha fatto riferimento al “caso Colillas“, vincitore di 5 milioni di dollari grazie alla sponsorizzazione (e Platinum Pass) di PokerStars per il Campeonato de Espana de Poker: “Queste sono le storie che possono accadere in un fiorente mercato di poker. Possiamo investire per far accadere storie come queste e crescere ulteriormente”.

Non sarebbe però corretto pensare che la Spagna stia crescendo più della Francia, ha poi specificato il rappresentate della pokeroom n.1 al mondo: “In Francia vediamo una forte crescita dei depositi netti, che è un indicatore altrettanto importante della salute del mercato e significa che la liquidità condivisa ha ridato energia al verticale anche in Francia“.

In sostanza, la soddisfazione di The Stars Group è grande anche se manca ancora qualcosa. O meglio, qualcuno.

marco-trucco-pokerstars.jpgMarco Trucco

“Quando entrerà l’Italia?”

A questo punto il discorso di Marco Trucco ha voltato pagina, guardando ai punti ancora deboli del progetto e alle possibili soluzioni. “La liquidità condivisa è stata una boccata d’ossigeno ma il mercato è ancora troppo piccolo” ha sentenziato il manager, che ha poi chiarito il suo pensiero: “Per i nostri giocatori di PokerStars la liquidità potrebbe essere abbastanza buona per un po’ di tempo, ma per gli operatori più piccoli dubito che abbia aiutato molto. Il mercato rimane molto concentrato e non competitivo. E vogliamo che il poker rimanga un verticale profittevole anche per i nostri concorrenti“.

E’ evidente il riferimento alla situazione italiana. L’ingresso del Belpaese nella liquidità condivisa si traduce in una situazione win-win per tutte le parti ma l’attesa ormai dura dal luglio 2017, ossia dalla firma dell’accordo di Roma con gli enti regolatori di Spagna, Francia e Portogallo. E qui arriva la stoccata, anche se condita da un sano realismo politico: “La verità è che la liquidità condivisa è stata fermata da alcuni dei nostri concorrenti italiani per ragioni commerciali. Avevano un potere di lobby migliore in quel momento e sono riusciti a fermarla. E’ andata così, fa parte del gioco”.

Ci sono ancora possibilità per l’Italia? Secondo Trucco sì.

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“Non ci sono più ostacoli politici”

Marco Trucco è convinto: il nostro paese può ancora entrare nella liquidità condivisa. “Ho parlato personalmente con i politici di tutti gli schieramenti. Nessuno è contro la liquidità condivisa, a loro va bene. Gli effetti delle pressioni negative passate sono spariti. Non ci sono problemi politici“.

A bloccare l’iter resta però la solita questione burocratica: “Il problema è che la liquidità condivisa è stata fermata e non è ancora tornata all’ordine del giorno di Adm (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ndr)”.

Un problema, questo che può essere risolto solo facendo pressing e gioco di squadra, come ha specificato Trucco nelle ultime battute del suo discorso: “Recentemente ho avuto un incontro con il nuovo capo di Adm, Benedetto Mineo, e bisognerà essere un pò più convincenti per dare priorità alla liquidità condivisa”. E ha poi concluso: “Suggerisco e invito i regolatori francesi, spagnoli e portoghesi a raggiungere l’Italia e chiedere che l’accordo sia eseguito. Una liquidità condivisa con l’Italia sarebbe abbastanza consistente da essere sostenibile a lungo termine e l’aggiunta dell’Italia significherebbe maggiori entrate, concorrenza e crescita anche per Francia, Spagna e Portogallo“.

Insomma, un assist invitante per tutti.

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