Federico “sarbi44” Grasso è di Caltanissetta, dall’accento si sente, anche se vive da 6 anni a Milano: “Proprio l’altro giorno ho cambiato la località sul mio avatar di PokerStars.it passando da Caltanissetta a Milano, c’è un po’ di nostalgia, per me è come se si fosse chiusa un’era“. Ha 24 anni, sta per specializzarsi in Economia e Finanza ma buona parte del suo tempo l’ha dedicata al poker. “Non avevo mai guadagnato più di €100 in una sessione”, maledizione sfatata alla grande con un bottino da €9.381 conquistato nell’evento #3H 6-max €25+R dell’ultimo SCOOP, lui che di re-buy non ne fa mai.

Era un po’ che ci provava, “Ho giocato questo evento anche 4 anni fa“, ha provato anche al cash tornando poi sulla strada dei tornei “ancora più convinto“. Le ore di gioco, gli scoppi e infine la rabbia di non riuscire a primeggiare lo hanno spinto a migliorarsi sempre di più e il suo impegno è stato ricompensato con uno dei titoli più importanti per il poker online italiano.

Quando e come hai iniziato a giocare a poker?

Ho iniziato giocando Sit & Go nei garage con gli amici dopo aver visto le partite su Italia 1 e PokerItalia24. Quando ho compiuto 18 anni, ho creato un account su PokerStars, iniziando a giocare anche online, e nell’ultimo anno l’online ha preso il sopravvento.

Quanti giorni a settimana e quante ore al giorno dedichi mediamente al poker?

Dopo che ho vinto non ho giocato per più di una settimana. Solitamente dedico al poker 3 o 4 giorni su 7. Gioco i classici The Big, i tornei pomeridiani, tipo l’Afternoon On Stars. Quanto gioco dipende da come vanno i tornei: spero di giocare il più a lungo possibile!

E i major domenicali?

Non ho mai giocato il Sunday Special, il Sunday Evening l’ho fatto un paio di volte ma è un torneo molto tecnico. Quelli che gioco sempre sono i Full KO, Sunday Challenge, Sunday Supersonic, e in generale prediligo i 6-max. Quando poi ci sono le serie di eventi speciali, come lo SCOOP, scelgo di giocare quelli che mi piacciono di più.

sarbi44-panorama.jpgVista dalla stanza dove è avvenuto lo shippo

Hai una preferenza particolare per i tornei turbo?

Non ho una preferenza sui turbo. Ad esempio, preferisco un The Flash rispetto a un The Hot, perché in nel The Flash arrivi a un punto in cui, se sei riuscito ad accumulare chip, è difficile che te le riescano a togliere. Fra i tornei che gioco ci sono il The Big da €10, quello da €15 che mi piace molto di più, e da un po’ gioco anche quello da €30, molto bello.

E il cash game?

Ho provato a giocare un mesetto al NL25 ma non è andata bene, così ho risposato i tornei, più convinto di prima. A questo evento avevo partecipato già 5 o 6 anni fa. In generale, devo dire che mi trovo meglio a giocare short stack.

C’è stato un punto di svolta che ti ha fatto avere un approccio più metodico al poker, che magari ti ha consentito di giocare meglio e con più costanza, diventando un regular?

Il punto di svolta per me è stata la frustrazione: vedere che le tue carte non tengono, che ti trovi in certe situazioni senza capirne il motivo, uscire sempre ai tavoli finali… A un certo punto ti rendi conto che i numeri non sono quelli che dovrebbero essere, quindi cominci a giocare con un approccio diverso, migliorando. Il giorno prima della vittoria avevo scaricato un sacco di video per migliorare il mio gioco, inoltre mi informo molto sui forum. Il fatto di non vedere mai tornare i soldi in cassa, nonostante fossi convinto di giocare un buon poker, mi ha spronato a migliorare. E soprattutto giocando, alla decima volta che esci dai tornei con AT, magari capisci che non è una mano buona come credevi. Poi ho conosciuto un pro italiano e lì ho capito che si poteva fare. È stato un lavoro basato sull’imparare ad assorbire i colpi e mantenere la lucidità dopo le bad beat. Ora gioco anche con più piacere.

Quando hai visto il calendario, quali eventi SCOOP hai deciso di giocare?

Ho deciso di giocare tutti i tornei il cui buy-in non superasse i €50. Più volte ho avuto la tentazione di giocare il Night On Stars, ma ho escluso eventi low dai buy-in molto bassi e i tornei heads up, a parte qualche eccezione.

Che buy-in giochi di solito?

Il buy-in dai €20 ai €30 è ottimale, la domenica vanno bene i multi day ma in un campionato con molti tornei, quelli da più giorni mi scoraggiavano. Un paio di sere ho saltato gli eventi perché mi avrebbero impegnato due giorni.

Sono buy-in intermedi, fra quelli che giocano gli amatoriali e quelli che giocano i professionisti: li scegli perché sono +EV o cerchi semplicemente di giocare in bankroll?

Li scelgo per una questione di bankroll, e continuerò a scegliergli perché non mi sento ancora adatto ad affrontare i vari Sunday Special e Need For Speed, diciamo che lì non ritengo di poter esprimere il mio A-Game. I tornei da €30 li preferisco un po’ meno. Il The Big da €30 ritengo sia il più difficile ma a parte questo ci sono altre situazioni che offrono molta edge. Comunque, in questi tornei, mi capita spesso di incontrare giocatori più bravi di me. L’ultima deeprun mi ha fatto classificare 8° e al tavolo finale erano tutti Supernova, per dire che anche loro ormai si adattano a questa dimensione. La sera te li trovi tutti ai tavoli.

Quanti re-buy hai effettuato?

Neanche uno, e neanche l’add-on.

Ci sono giocatori che scelgono di fare add-on e re-buy a prescindere…

Io difficilmente rientro. Se ritengo di avere molta edge, il discorso cambia. Ho visto gente che ha fatto 6-7 re-buy, c’era chi rientrava con una manciata di bui e io ne ho approfittato. L’add-on invece lo valuto: magari lo faccio se mi serve per tornare in average quando non lo sono. In realtà, nell’evento SCOOP, mi sono pentito per 10 minuti di non averlo fatto perché poi al tavolo è arrivato “barcia961” con l’add-on, pieno di chip.

Ci racconti com’è andato il tuo torneo?

All’inizio non ci ho fatto molto caso perché avevo aperto l’high da €50. Passato il periodo di add-on e con un paio di showdown a mio favore, ho superato la soglia premi. Fino ad allora ero uscito sempre ai tavoli finali, infatti dicevo tra me e me, “Ah! Non ho mai vinto più di €100 in una sessione”. Poi ho avuto un rush di tre mani consecutive: JJ, QQ e di nuovo QQ, sono balzato così fra i primi 4. A 50 left ero 28° e ho mandato i resti con J9 venendo chiamato da AQ, però è caduto un jack al river! Se fossi uscito in quella mano, avrei preso €200 e per me sarebbe già stato un risultato importante. Da quella mano in poi è stato tutto più facile. Vedevo gente che continuava ad uscire, anche top player come “jezebel87”, “Zawarella”, personaggi noti che i ragazzi come me temono in questi eventi. Quando siamo rimasti in 4, abbiamo chiesto la divisione per ICM e siamo rimasti tutti soddisfatti. A un certo punto dell’heads up stavo quasi mollando ma poi ho pensato che €1.500 erano comunque tanti soldi e che non c’era alcun motivo per mollare.

Il peso dei premi ha influenzato il tuo modo di giocare e quello degli avversari?

Non ero mai in una situazione di short stack, volevo vincere ma ero tranquillo. Quando i premi erano da €300, tutti sembravano money scared, come lo sarei stato anche io da short stack. A quei livelli sono gli stack a fare il mood.

mano-finale-sarbi44.jpgLa mano finale

Hai potuto urlare di gioia dopo l’ultimo showdown, oppure a quell’ora avresti rischiato di svegliare qualcuno?

Non sarebbe stato un problema urlare ma la mia è stata un’esultanza silenziosa: mi sono sentito appagato e contento, per me era la prima volta che un torneo finiva così, che riuscivo a portarmi le chip a casa. Già dopo il deal ero tranquillo ma vincerlo è stata una gioia.

Chi ha ricevuto per primo la notizia della tua vincita?

Per prima cosa ho mandato un video alla mia fidanzata, poi al mio coinquilino che mi ha fatto compagnia in molte nottate. Lui non gioca ma è stato spesso con me nelle notti dedicate al poker, e avrei voluto che fosse stato con me anche quando ho vinto. Poi l’ho fatto sapere a un altro amico, con cui ci confrontiamo sul gioco ogni tanto, ma hanno risposto tutti la mattina.

Cosa significa, per te, vincere un evento SCOOP?

Già vincere un torneo per me è un sogno perché non avevo mai vinto un torneo importante, soltanto un satellite per il Sunday Special che non giocai e mi ballai in heads up. Era un traguardo che rincorrevo da un anno e mezzo. Giocavo tutte le sere, gli amici mi guardavano e io gli dicevo che prima o poi doveva arrivare. Vincere un evento di un campionato che viene disputato una volta all’anno, molto prestigioso, nella prima serata… Ci avevo provato già anni fa senza riuscirci. Dopo aver racimolato i soldi per caricarli sul conto all’ultimo momento… è davvero fantastico.

Senza il deal, al vincitore sarebbero andati più di €13.000… hai avuto qualche ripensamento?

Per il deal ho avuto un ripensamento: credo che avrei vinto il torneo senza deal per come l’ho giocato, ma sono contento di aver vinto un coinflip senza il quale mi sarei dovuto accontentare di €2.000. Molto spesso sono stati i coinflip a condannarmi nei tornei, questa volta invece è andata bene.

Cosa farai con la cifra vinta?

Ho fatto un viaggio a Parigi, sono venuto a trovare un amico. Farò un bel regalo ai miei genitori e una buona parte la conserverò per il mio futuro. Qualcosa la investirò sul poker, per poter migliorare, imparando e giocando. Sto pensando anche di prendere un coach, qualche giocatore italiano potrebbe darmi un po’ di lezioni per aiutarmi a capirne un po’ di più.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Dal punto di vista vitale, vorrei avere delle realtà mie: diventare un imprenditore, creare, lavorare in autonomia, essere libero da questo punto di vista. Sul piano del poker, vorrei avere altre soddisfazioni: non vorrei che questo risultato rimanesse un faro nel deserto, ma piuttosto che diventasse un punto di partenza.

Quali sono i tuoi programmi futuri?

Potrei rimanere qui a Milano e iniziare a lavorare sulle start-up o nella finanza, oppure spostarmi per andare verso l’industria del gaming. Mi piacerebbe trovare un lavoro attinente ai miei studi, anche all’estero, magari a Londra, a Malta oppure in Spagna. A dire il vero ho qualche crisi d’identità da un paio di settimane.

Cos’è il poker per te?

Una cosa bellissima, è una cosa bellissima. Non te lo so spiegare perché racchiude una serie di cose che mi piacciono: passare tempo in compagnia o anche da soli grazie all’online, fra una mano e l’altra hai il tempo di pensare e conoscere meglio te stesso. Quando giochi con gli amici invece hai l’opportunità di capire come la pensano gli altri. Può essere una rendita economica, c’è la voglia di competere e di poterti affermare, emergendo rispetto a tante altre persone. È un gioco divertente, a scopa mi annoierei. È numeri, l’arte di crearsi un immagine, di capire dove stiamo, di decidere. È la vita praticamente.

Vorresti aggiungere qualcosa?

Ci sono pochissime persone che avrebbero creduto in quello che è successo. Io ero una delle ultime. Ringrazio tutti quelli che ci hanno creduto con me, Sara in primis, e il mio amico Bancomat.

Gianvito Rubino per PokerStars.it

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