Andrea “OMG?_?JOKER” Carini, papà e grinder: “Serve un buon mindset e la persona giusta”

Andrea “OMG?_?JOKER” Carini era un ragazzino dell’online che ormai è diventato padre: con l’arrivo del piccolo Thiago la sua vita è cambiata, ha iniziato a dedicare più tempo alla famiglia, ma senza mai lasciare la presa sul poker online. Al suo primogenito ha dedicato la vittoria nel Sunday Special, arrivata nel luglio del 2015, quei €13.900 fanno sicuramente comodo a chi sta costruendo una casa per garantire un tetto al suo futuro.

Un trionfo che è diventato la ciliegina sulla torta di una carriera invidiabile, perché Andrea ha vinto anche il Sunday High Roller e più volte i maggiori tornei del palinsesto fra cui The Bigger, Sunday Challenge, Night On Stars e Need For Speed. L’anno scorso ha conquistato anche il titolo dell’Italian Championship Of Online poker nella variante 5 card draw. Dal 2009, solo nei tornei di PokerStars.it, ha guadagnato oltre €200.000. Ora continua a grindare, ne risentono un po’ i live ma, con la persona giusta al proprio fianco, “OMG?_?JOKER” riesce a far combaciare la sua vita da giocatore a quella di padre e marito.

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Andrea Carini all’EPT di Campione 5 anni fa

Hai vinto il titolo ICOOP nella variante a 5 carte, sei un esperto?
In realtà il 5 card draw l’ho giocato raramente nella mia vita, ho cominciato dal Texas Hold’em e il poker a cinque carte l’ho approfondito poco. Siccome in Italia, almeno per quanto riguarda l’online, non è un gioco molto in voga, con un po’ di intelligenza ci si può adattare bene al tavolo. Più che la tecnica, non avendo studiato bene il gioco, ho basato le mie decisioni sugli avversari e sulle loro tendenze.

Quali sono invece le tue specialità?
Fino a metà 2016 sia giocavo sia tornei multitavolo che Cash Game Pot Limit Omaha, quest’ultimo lo giocavo anche per diventare Supernova Elite. Quando hanno levato lo status ho eliminato questo genere di partite perché sono ad alta varianza: in assenza di un’ottima rakeback per attutire i periodi negativi, soprattutto a limiti alti come il PLO 400, rischi di subire swing molto pesanti.

Grindi da ormai 8 anni, basandoti sulle tue esperienze ci puoi dire cosa serve per diventare un giocatore professionista di successo?
In questo momento che c’è poca liquidità, i giocatori occasionali che giocano per divertimento sono diminuiti mentre i professionisti sono aumentati. Adesso sono necessarie doti psicologiche particolari e un’attitudine al gioco, serve il talento. Sicuramente lo studio ti può aiutare ma serve comunque avere una marcia in più rispetto agli altri, perché partendo da zero potresti impiegare troppo a scalare i livelli. È necessaria comunque una buona dose di fortuna iniziale e sperare che vada bene. Penso che per essere più bravi rispetto agli altri servano qualità innate come il controllo psicologico, la gestione del tilt, più che lo studio. Chiunque, se ci si mette di buona volontà, può imparare a giocare bene, ma avere un mindset solido non è da tutti. Col tempo possiamo imparare anche a gestire le nostre emozioni ma una persona dal sangue freddo, calcolatrice, è più portata per questo gioco.

In che modo l’arrivo di tuo figlio Thiago ha influenzato la tua carriera da giocatore professionista?
Molto dipende dalla compagna che ti sta accanto: Keila mi aiuta tanto con mio figlio, di conseguenza, nei momenti in cui devo lavorare, sono molto tranquillo e nulla intorno mi disturba. L’arrivo di un figlio ti toglie tanto perché passare del tempo insieme a lui è importante, diventa quindi inevitabile togliere un po’ di tempo allo studio, agli amici e a tutto il resto per continuare ad andare avanti in questo lavoro.

Personalmente, consiglio di trovare il tempo rimediandolo da altre cose che prima erano importanti e ora sono diventate superflue. Sicuramente il lavoro rimane importante quindi bisogna restare sempre concentrati per affrontare le sessioni di grinding, così come per le ore dedicate allo studio. Bisognerà togliere ore allo svago per dedicarle a tuo figlio ma ciò porterà tante soddisfazioni. Anche per quanto riguarda i tornei dal vivo c’è da cambiare registro perché ti tolgono tanto tempo, devi restare a casa e ciò significa viaggiare meno per assicurare a tuo figlio la presenza del padre così come della madre. Magari ogni tanto si può giocare un live in un week-end, una volta ogni tot mesi, ma non è come prima che potevo permettermi anche più trasferte al mese.

Adesso ho poco tempo da investire, poker e famiglia a parte. Quando si ha una famiglia ci si rende conto di quanto è importante perché, aldilà di quante persone tu possa conoscere nella tua vita, loro ci saranno sempre. Passo con loro più tempo che posso e cerco di tenermi in forma, visto che ho un lavoro sedentario, andando in palestra un paio di volte a settimana, anche se, purtroppo, non riesco sempre a farlo.

Che obbiettivi ti sei posto quest’anno?
Gli obbiettivi sono continuare a fare questo lavoro se i miei profitti saranno superiori ai €50.000 all’anno perché, come ti dicevo, è un lavoro socialmente e psicologicamente molto pesante: socialmente ti esclude e psicologicamente sei in guerra tutti i giorni, quindi non è molto leggero come lavoro. A chi non guadagna almeno €30.000 l’anno col poker consiglio di lasciarlo perdere come lavoro e farlo diventare un passatempo perché difficilmente questo impiego potrà dare sbocchi lavorativi in futuro.

Purtroppo sono ben distante dalle cifre che si potevano guadagnare un tempo ma il momento è questo e non si può fare altro che accontentarsi. Ovvio, confrontandolo con molti altri lavori non ci si può lamentare, ma allo stesso tempo è chiaro che un giocatore di poker abituato ai guadagni che si riuscivano ad ottenere nel 2013, ora rimane un po’ a bocca asciutta.

Quali sono i tuoi programmi futuri?
Sto costruendo il mio piccolo ecosistema con la mia famiglia: una casa per andare a vivere con loro. Dedico tanto tempo a ciò per costruire un futuro tranquillo insieme a loro, nel frattempo il poker rimane il mio lavoro, ben pagato, perché €50.000 l’anno sono tanti. In futuro potrò rivalutare ma per ora sono “casa e famiglia”. Ho anche un progetto con una piccola azienda di gaming, anche se non lo seguo personalmente, è un’opportunità per il futuro anche quella.

Gianvito Rubino per PokerStars.it

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