Tutto ciò che non sapevate su… Bertrand ‘ElkY’ Grospellier

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La stella francese del poker parla dei tempi in cui era un gamer professionista di StarCraft in Corea del Sud, della sua passione per Hearthstone e del clamore che suscitano i suoi streaming su Twitch…

Capelli biondo platino e una collezione di occhiali da sole raffinati, Bertrand Grospellier, altrimenti noto come ‘ElkY’, è una figura prominente sulla scena internazionale del poker. Il Team PokerStars Pro è nettamente il giocatore più vincente di Francia nei tornei live, con vincite pari a $13,5 milioni. ‘ElkY’ è anche tra i pochi giocatori al mondo ad aver completato un tour de force come l’ambita ‘Triple Crown’ del 2011 (anno in cui vinse un titolo WPT, EPT e WSOP).

Il trentaseienne, tra l’altro, è un fenomeno del poker online. Nel 2009 è entrato nel Guinness dei Primati per il maggior numero di sit’n’go giocato in un ora: 62. C’è da dire che riflessi fulminei e resistenza incrollabile sono due qualità insite in ElkY, sin da quando – prima di scoprire il poker – era un gamer professionista. Lo abbiamo incontrato al King’s Casino di Rozvadov, Repubblica Ceca, per parlare con lui della sua vita da gamer al di fuori del poker.

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ElkY mentre stava per stabilire un Guinness dei Primati nel 2009

Hai sempre avuto la passione dei giochi da computer?

Sì. Mio fratello, che ha dieci anni più di me, ricevette un computer in regalo e nostra sorella non voleva giocare con lui. Perciò ho iniziato a farlo io sin da quando avevo tre anni: così mi sono avvicinato al gaming. Ma mi piacevano un po’ tutti i giochi, pure quelli da tavola.

Prima di diventare famoso nel poker, eri un gamer professionista in Corea del Sud, tra i migliori al mondo in StarCraft. Com’è successo?

Avevo visitato il paese nel 1999 e nel 2000, ma mi ci trasferii nel 2011 perché a quel tempo la Corea del Sud era l’unico posto in cui potevi diventare un professionista di StarCraft e guadagnarti da vivere. Erano davvero avanti nel campo degli esport, che trasmettevano già in tv. Mi piaceva vivere in Corea del Sud, la mia vita era molto divertente. La capitale, Seoul, è un’enorme città che offre tantissimo a qualsiasi ora. Se vuoi tagliarti i capelli a mezzanotte, puoi farlo. Non si fermano mai. Era un sogno perché eravamo pagati per giocare ai videogiochi, a volte davanti a un’arena di 20.000 persone, e ci fermavano per strada. Una volta siamo stati letteralmente assaliti dai fan in metropolitana e abbiamo passato un’ora a firmare autografi. La cosa unica della Corea è che molti dei nostri fan erano più grandi di noi – alcuni addirittura sui quaranta o cinquant’anni, cosa molto diversa dall’Europa.

Da dove arriva il soprannome ‘ElkY’?

ElkY era il nome del mio personaggio nei giochi di ruolo, ho sempre usato quello. E poi i coreani facevano fatica a pronunciare il mio vero nome: per loro era più semplice chiamarmi con il mio nickname.

Per curiosità, perché la ‘Y’ maiuscola in ElkY?

Perché mi sembrava più cool e più simmetrico così.

Hai imparato il coreano?

Certo, parlo coreano anche se non perfettamente. Ma in Corea riesco a farmi capire facilmente. Vivere in mezzo ai coreani mi ha facilitato l’apprendimento della loro lingua.

Per quanto tempo hai vissuto in Corea?

Sei anni. Nei primi quattro ho fatto il professionista di StarCraft. Una volta conosciuto il poker, ho deciso di tornare a Londra perché nel 2006 ero diventato un membro del PokerStars Team Pro, e in Europa si disputavano tanti tornei. Non aveva senso vivere in Corea e fare avanti e indietro ogni due settimane. Era stancante, perciò mi sono trasferito a Londra nel 2007. Nel poker stavo andando bene, ma passavo anche molto tempo in giro per StarCraft. Poi i miei compagni di squadra coreani hanno dovuto unirsi all’esercito, perché lì tutti devono fare il militare per 26 mesi. Perciò decisi di concentrarmi sul poker e divenni un pro circa un anno prima di firmare per PokerStars.

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ElkY ha vinto il Main Event PCA nel 2008 per $2.000.000

Nel 2015 hai firmato per il Team Liquid, una squadra di professionisti di eSport, come giocatore di Hearthstone. Come ci sei arrivato?

Sono sempre stato un fan del Team Liquid, e conosco il fondatore dal 2002, dato che giocavamo insieme a StarCraft in Corea. Siamo rimasti in contatto e mi hanno offerto l’opportunità di entrare nel team nel 2015. Tuttavia non ho giocato molto ad Hearthstone per loro quest’anno, dato che il gioco richiede molta pratica e io sono stato parecchio impegnato con gli eventi live di poker. Ma non vedo l’ora di avere l’opportunità di giocare per il Team Liquid.

Che cos’hanno in comune il poker e un gioco di carte a turni come Hearthstone?

Sono entrambi giochi ad informazioni incomplete, perché non sai mai cos’abbia in mano il tuo avversario. Come nel poker, puoi provare a indovinare in base a come ha giocato le mani precedenti. In entrambi i giochi devi conoscere le probabilità. Nel poker devi conoscere le probabilità che il tuo avversario abbia determinate carte, o le probabilità di chiudere un full e così via. Lo stesso vale per Hearthstone. Molte volte ci sono più scelte e bisogna decidere quale mossa ti dia le maggiori possibilità di farti vincere la partita. Inoltre, in Hearthstone devi prenderti molti più rischi quando stai perdendo, proprio come nei tornei di poker quando sei short stack e devi andare all-in. Ci sono così tante cose in comune tra poker e Hearthstone, varianza inclusa.

Cos’hai provato quando hai vinto il tuo primo torneo di Hearthstone nel 2016?

È stato davvero bello. Giocavo da otto mesi e avevo già sfiorato la vittoria. Non era un evento così importante, ma c’erano tanti ottimi giocatori. L’ho percepito come un traguardo raggiunto, un incoraggiamento a giocare e competere di più.

Sei anche uno streamer di Twitch. Che cosa ti spinge a farlo?

Amo molto l’interazione con la community e la fa base. È molto divertente giocare a poker, o ad altri giochi, e poter interagire con gli spettatori, in particolare perché il poker è un gioco individuale per natura. Con Twitch, la gente a volte rimane sveglia fino alle 4 o alle 5 del mattino per vedere come finiscono i miei tornei più importanti. È anche un modo per far scoprire il poker alle persone. Il mio miglior momento su Twitch è stato quando ho chiuso al 5° posto in uno SCOOP [Spring Championship of Online Poker] da $2.000, vincendo circa $70.000. È stato pazzesco perché col passare del tempo c’era sempre più gente che guardava e tifava. Un’avventura entusiasmante e sicuramente il momento che ricordo con più affetto su Twitch.

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ElkY in streaming live su Twitch con Jason Somerville

Che altro ti piace fare quando non giochi a poker?

Mi piace correre e mi sto allenando per fare la maratona l’anno prossimo. Non mi importa molto quale, voglio solo essere pronto e spero di poterne correre pure più di una. Oltre a correre, esco con la mia ragazza, guardo la tv e gioco ai videogame. Faccio anche yoga con la mia fidanzata, anche se non ne sono un grande appassionato – preferisco la meditazione. Cerco di meditare quasi ogni giorno, specialmente nei periodi più intensi, cosa che aiuta molto il mio gioco. Rimanere in forma con la giusta preparazione è uno degli aspetti più sottovalutati del poker. Alle WSOP arrivi a giocare 10-12 ore al giorno, quindi se non sei in super forma rischi di commettere un errore, specialmente quando sei stanco.

Julian Rogers per PokerStarsBlog

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