Le Balene di Las Vegas: chi sono (tra storie e leggende) e di quali benefit godono. Le strategie dei casinò…

A Las Vegas, tra i sales manager dei casinò ed hotel più famosi della città, il termine “Balena” significa solo una cosa: ricco e facoltoso uomo d’affari con il “vizio” del gioco, spesso multi-milionario se non addirittura miliardario. E la concorrenza tra i VIP manager è spietata per ospitare le numerose whales che si aggirano per la Strip.

Le balene possono anche scommettere 5 milioni di dollari in una notte e cambiare in poche ore il rendiconto trimestrale di una sala da gioco, nel bene e nel male.

Sappiamo che i casinò hanno un house edge (un vantaggio matematico percentuale) nel lungo periodo, ma nel breve può succedere di tutto e spesso le carriere dei manager dei casinò sono legate ad una run positiva o negativa di pochi giorni.

Il magnate dei media austrliani Kerry Packer, la balena per eccellenza a Las Vegas negli anni ’90. Suo figlio è l’attuale proprietario della catena Crown Casino

Il banco vince sempre… nel long term

Questa è la principale ragione per la quale i casinò fanno di tutto per trattenere i loro facoltosi ospiti, soprattutto se stanno vincendo. L’importante è tenerli inchiodati ai tavoli. Per recuperare le perdite, l’unica strada è quella di farli giocare all’infinito. Più mani vengono giocate e maggiori sono le probabilità di guadagnare. Nel long term, per la forza dei grandi numeri, il banco vince (sempre).

I casinò sono disposti a riconoscere qualsiasi tipo di benefit: dalla costosissima suite gratis (alla fine è quella che comporta il costo minore), a biglietti esclusivi per i concerti e per i gamblers più ricchi sono capaci anche di muovere jet privati. Ma anche finanziamenti e forti sconti per lo shopping sfrenato delle mogli annoiate dal soggiorno nei casinò.

Le balene di Las Vegas: chi sono

Sono diversi i nomi che non si possono non citare nell’elenco delle balene più famose (le cui storie vi abbiamo già raccontato e vi andremo a raccontare) e che hanno messo una firma sulla storia del gambling mondiale: iniziamo da Adnan Khashoggi per passare da Archie Karas (una vera leggenda a Vegas) e da Akio Kashiwagi. Ma anche uomini di sport come Charles Barkley, il re del porno Larry Flynt e la balena per eccellenza: l’australiano Kerry Packer (in seguito leggerete storie assurde su di lui). E poi c’è Terrance Watanabe, capace di perdere oltre 220 milioni di dollari in Nevada in 5 anni.

Jet privato sulla rotta Las Vegas-Macao

Potete capire perché i magnati della Strip sono disposti a tutto pur di ospitarli. Ad esempio Steve Wynn, aveva acquisito per le sue sale, un aereo solo per la rotta Macao-Las Vegas, in modo tale da offrire un servizio esclusivo ai suoi clienti più facoltosi.

Proprio nell’ex colonia portoghese, c’è chi ha comprato una batteria di 30 Rolls Royce Phantom per un investimento che si aggira intorno ai 20 milioni di dollari, per trasportare i propri clienti più facoltosi. L’idea messa in atto è stata del ricchissimo businessman di Hong Kong, l’istrionico Stephen Hung, fondatore di “The13” una nuova sala solo per Vip. D’altronde il 93% del fatturato ai tavoli di Macao, deriva dai gamblers high roller di baccarat.

 

Bonus immediato di 30€ su Lottomatica, per Poker, Scommesse e Casinò. Registrati da questo link e inserisci il codice SUPER30! E’un’esclusiva Assopoker!

multiprodotto_300x250_ita

 

L’high roller Paddock e i benefit del Mandalay Bay

Tornando a Las Vegas, la questione delle balene è tornata di stringente attualità dopo la strage di ottobre da parte di Stephen Paddock. Secondo i media americani, il killer godeva di una stanza gratuita al Mandalay Bay, con vista esclusiva (beffa nelle beffe), essendo un grande scommettitore.

Forse non era da considerarsi una vera e propria balena ma un cliente high roller a tutti gli effetti. Secondo NBC scommetteva 10.000 dollari al giorno ai video poker. Per questo motivo (fonte USA Today) poteva fare check-in in modo privato e godeva della massima privacy possibile. Il New York Times ha scritto che Paddock aveva appeso sulla sua porta, il cartello “non disturbare” per ben 4 giorni prima della strage e nessuno aveva osato provare ad entrare nella stanza mortale.

Clienti come Paddock sono trattati con i guanti di velluto e difficilmente sono sottoposti a controlli. ABC News ha citato fonti della polizia che sostengono che Paddock avesse goduto dei benefit più improbabili, come quello di usare un montacarichi del Mandalay Bay. Molto probabilmente, è riuscito ad introdurre le armi proprio con quel mezzo fino al 32esimo piano.

Questo per farvi capire che i casinò sono disposti a tutto pur di assicurarsi questi gamblers high rollers ai loro tavoli, figuriamoci un appassionato di video-poker dove le vincite sono assicurate (per il banco). Non solo a Las Vegas.

Le limousine per Nick Varano

Il Foxwoods Casino in Connecticut muoveva una limousine fino a Boston per prelevare il ricco gambler Nick Varano che, due o tre volte al mese, spendeva per ogni viaggio circa 10.000 dollari. Inoltre, oltre alla limousine e alla camera, poteva mangiare qualsiasi cosa ed offrire il pranzo anche ai suoi ospiti, tutto a spese del casinò.

Watanabe ha perso 220 milioni di dollari ai tavoli di blackjack del Caesars Palace nell’arco di 5 anni

Joel Robuchon: lo chef stellato funzionale alle strategie MGM

Il cibo è senza dubbio un elemento di attrazione. Joel Robuchon è uno degli chef più famosi al mondo, con 13 ristoranti in tutto il globo, compresi quelli di Macao e di Las Vegas, in partnership con MGM Grand. Il suo è senza dubbio il più quotato del Nevada. Secondo il critico gastronomico Jay Rayner, MGM offre ai propri migliori giocatori un pasto dal costo di circa 600 dollari a persona, cercando di incantarli con la cucina francese.

Il pericolo free drinks

Non serve dirlo, ma state attenti ai free drinks che girano con fin troppa facilità nei casinò di Las Vegas: soprattutto se vi vedono perdere, le cameriere saranno sempre generose e puntuali a riempirvi il bicchiere nel momento opportuno.

Questo atto di” generosità” non riguarda solo le balene ma quasi tutti i giocatori che entrano nella sala da gioco non sono esentati da questo servizio molto puntuale.

Nel 2014, il gambler californiano Mark A. Johnston stava giocando al Downtown Grand, lontano dalla Strip, in una delle zone dove risiedono i casinò storici, ed ha perso nel giro di poche ore mezzo milione di dollari.

L’uomo ha sostenuto che gran parte delle sue perdite sono state causate dall’alcool che ha fiumi gli è stato servito durante quella fatale sessione di gioco. Dalle parole il 52enne è passato ai fatti ed ha denunciato tutti. Negli anni precedenti non aveva mai superato la sua linea di credito di 25.000 dollari…

Il cash back

Tra i benefit più frequenti (oltre alle sale private per scommettere godendo di una privacy totale), i casinò offrono speciali bonus sulle perdite (cash back) che può essere elargito in buoni pasto (o altri sconti) oppure in denaro reale (da giocare però sempre ai tavoli). Molto spesso le regole delle partite sono concordate con questi gamblers di lusso.

Ad esempio, uno dei giocatori di blackjack più famosi, Don Johnson distrusse tre casinò di Atlantic City (Borgata, Tropicana e Caesars) in una settimana, vincendo 15 milioni di dollari. Il professionista spiegò che prima di sedersi ai tavoli concordò con le tre sale da gioco delle regole particolari che matematicamente gli garantivano un edge sulla casa da gioco. I manager non si accorsero di questo svantaggio ed accettarono, considerando che Atlantic City stava vivendo una crisi senza precedenti (siamo nel 2010…).

Don Johnson

Il cash back concordato (la percentuale sulle perdite) consentì a Johnson inoltre un gioco molto aggressivo che fu alla base del suo successo.

Come calcolano i benefit

Come detto, nel breve periodo, il giocatore può godere di una run favorevole ed i casinò, pur di farlo rimanere seduto ai tavoli, si inventano di tutto. In base all’entità della puntata media, in genere i casinò calcolano (con speciali programmi) il margine da destinare ai clienti. Sanno che su quello specifico gioco hanno un determinato house edge e che nel lungo periodo, in base a quella puntata, guadagneranno X.

Logico che per gli high roller e le balene (whales), i benefit siano particolarmente generosi.

La leggenda del letto di Packer

In genere inoltre godono di linee di credito pazzesche. La balena per eccellenza, i re dei media australiani Kerry Francis Bullmore Packer (fondatore della catena di casinò Crown), deceduto nel 2005, è stato protagonista di sessioni allucinanti. Solo al Caesars Palace, negli anni ’90, aveva una linea di credito di circa 5 milioni di dollari.

Nel 1995 all’MGM Grand vinse a blackjack 26 milioni di dollari in due ore. Saltarono teste pesanti (alcuni manager), e Packer continuò a vincere per giorni. Dovette intervenire il proprietario di MGM, il mitico Kirk Kerkorian che riuscì a persuadere il magnate australiano a non perseverare con la sua run sui conti del casinò.

Ma Packer è riuscito a perdere in un casinò di Londra, nel 1999, 11 milioni di sterline e ben 20 su 4 tavoli di roulette contemporaneamente.

La leggenda vuole che ogni volta che il ricco uomo d’affari australiano si spostasse per gli hotel casinò di Las Vegas, lo seguisse anche il suo personale letto. Era l’unica condizione per avere una visita da parte di Packer.

Tutti sacrifici e costi sofferti dalle sale da gioco che però potevano incassare una fortuna in poche ore. Nel 2001 al Bellagio, Packer riuscì a perdere 20 milioni dollari a baccarat.

Proprio le perdite consistenti lo spinsero ad investire nell’apertura di un casinò a Melbourne: il Crown (sede dell’Aussie Millions). In Australia vivono i gamblers high roller più spendenti al mondo e proprio per questo motivo Packer ebbe la felice intuizione di esportare il modello “Las Vegas” in Oceania e a Macao. Da qui è nata una delle catene più famose al Mondo (anche se il gruppo è uscito dal mercato cinese proprio l’anno scorso).

CONTINUA A LEGGERE

Lascia un commento