Carlo Savinelli esce allo scoperto: “Due anni fa persi il 25% del mio bankroll in una settimana a punto e banco!”

Carlo Savinelli ha deciso di vuotare (con grande coraggio) il sacco con il nostro inviato a Rodzanov e raccontare un episodio della sua vita davvero particolare, dal quale ha tratto un prezioso e positivo insegnamento, come solo le persone intelligenti sanno fare. E’ stata forse la settimana più “folle” della carriera di uno dei pro più in vista nel panorama italiano. Savinelli ha saputo far tesoro di quella esperienza ed è tornato più forte di prima. 

Carlo Savinelli

Anche i professionisti più seri e rispettati talvolta perdono la “testa”. Storie di vita, in una realtà come quella pokeristica, in cui l’assenza di regole non significa completa anarchia, ma ferreo autocontrollo, almeno se si ambisce a fare del gioco una professione.

Talvolta obbedire alla propria coscienza è molto più difficile che assecondare il volere altrui, con la differenza che quando si cade gli unici a sentire il tonfo siamo soltanto noi. Per alcuni la risalita è un’impresa impossibile, per altri invece, come il protagonista di quest’oggi, è un’opportunità.

L’occasione di trovarsi faccia a faccia con le proprie scelte, giuste o sbagliate che siano, raccogliere le forze e provare a dare una svolta:

Due anni fa ho perso circa il 20/25% del mio roll in una settimana senza giocare una mano di poker – racconta Carlo Savinelli – e questa è stata la cosa migliore che potesse capitarmi in vita mia!  E’ stato un periodo difficile dove ho avuto un problema psicofisico alla tiroide che m’ha segnato molto, non so bene cosa sia capitato in quella settimana ma diciamo che ho perso le staffe e mi è costato parecchio…”

Non tutti sono capaci di tornare più forti di prima, ed è la storia a dimostrarlo. Di grandi giocatori rovinatisi con le proprie mani ne sono esistiti e ne esisteranno ancora, ma non nel suo caso:

“Da quel momento sono riuscito a capire cosa andava veramente fatto e cosa non andava evitato. – prosegue Carlo – In questi due anni ho dedicato cosi tanto tempo allo studio, come non avevo mai fatto in passato, da diventare sia una giocatore che una persona migliore. Inoltre, ho risolto una problematica che nella mia testa sembrava essere solamente una cosa irrisoria anche se in realtà, nel bilancio annuale, stava cominciando a costarmi parecchio…”

Carlo Savinelli durante il One Drop High Roller

La strada per ritrovare la giusta autostima è tutto fuorché in discesa:

“Ho continuato a giocare i limiti che giocavo abitualmente. Però sai, se perdi 100K o più, in una settimana e improvvisamente ti ritrovi a giocare la 5/10 è facile intuire come lo status mentale possa essere diverso. Da quando sono tornato, nella mia testa mia son cambiate tante cose, quindi, con la consapevolezza di aver fatto una gran ca……a, ho lavorato molto più duramente del normale per metterci una pezza. Per carità, non che l’accaduto m’avesse mandato sotto un ponte, in fondo avevo perso ‘solo’ un quarto del mio roll, ma nella mia testa era come se avessi perso il 700%. Non mi spiegavo come avessi potuto fare una cosa del genere…Ok, siete curiosi di sapere a che gioco? Punto e banco.”

Dopo anni di esperienza nei circuiti live, non era improbabile che per Carlo si trattasse un film già visto. Ma mentre nel suo caso tutto è andato per il meglio chissà quanti altri giocatori, in circostanze analoghe, non sono riusciti a far tesoro dei propri errori:

“Mah, una cifra proprio, potrei fare dei nomi impensabili che hanno brasato e si sono rovinati, ma anche dei nomi che ora sono ricchissimi, a cui magari è capitato un anno nel quale hanno perso davvero cifre molto più grosse delle mie”.

 

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Io sono un incassatore, come Rocky. Incasso e riesco sempre a trovare la chiave di lettura giusta per far sì che l’esperienza possa aiutarmi a migliorare la mia situazione in futuro. Dopo quell’episodio era più probabile che facessi altre str……. ma, una volta metabolizzato il tutto, ho visto quella cifra come qualcosa che dovevo perdere per capire cosa fare veramente.”

Ma c’è una chiave per mantenere l’autocontrollo ed esser quindi dei giocatori di successo nel lungo periodo? Secondo Carlo tutto sta nella propria testa:

“Nel corso di questi 10 anni di poker ho visto gente molto più talentuosa di me, molto più preparata di me, molto più attenta alla scelte di bankroll, molto più studiosa di me, gente che ha giocato milioni di mani più di me, gente in grado di avere reads eccezionali in un tavolo live…Ma alla fine dove sono tutti? I sopravvissuti a certi livelli si contano sulle dita di una mano: chi ha giveuppato, chi ha brokato, chi ha brokato per poi chiedere nuovamente staking e ribrokare. Chi ha brokato, ha chiesto staking e poi ha scammato, chi va avanti facendo multiaccount che sia ‘.it’, ‘.retard’ o ‘.Cina’.

“Questo ci fa capire che, per quanto la materia prima sia importante, se non sai dosarla e bilanciarla sei carne da macello. Per essere un giocatore di poker vincente a certi livelli devi necessariamente avere un giusto mix di varie capacità”.

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