Platinum Pass, Andrea Benelli: “Sarà un torneo incredibile!”

Andrea Benelli ha conquistato il Platinum Pass e un secondo posto da €134.000 al Main Event Italian Poker Open Sponsored by PokerStars, un risultato tanto dolce quanto amaro per colpa di qualche mano proprio sul finale, che vale comunque la consacrazione fra i top player live italiani.

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Andrea ha ottenuto la chiave d’accesso per un torneo storico

Oltre al premio, Andrea ha vinto anche un Platinum Pass da $30.000 e un pacchetto per il Main Event EPT, dove spera di tornare protagonista. Il toscano si è fermato per ben due volte ai piedi del podio nel Main Event EPT: arrivò 4° a Deauville nel 2009 per €219.800 e poi di nuovo 4° a Sanremo nel 2014 per €166.700. Aggiungiamoci anche il 7° posto ottenuto all’EPT di Varsavia nel 2008 per avere un quadro più chiaro del suo calibro: “Io sono un giocatore cash game live, online gioco pochissimo, i MTT online li gioco di rado. Il mio Main Game è prevalentemente live, sia MTT che cash”.

La sua prima bandierina risale esattamente a 10 anni fa, quando si è classificato 36° all’EPT di Londra per un premio da £11.419. Da allora ne ha fatta di strada. Esperienza e coincidenze gli hanno permesso di superare il milione e mezzo di dollari incassati nei tornei dal vivo.

Mi sento molto tranquillo, il mio gioco è migliorato e il field italiano è più facile del field europeo“. Sembra una passeggiata detta così ma il buy-in è stato così appetibile da raccogliere oltre 2.000 ingressi, numeri che rendono ancor più difficile l’impresa compiuta. “Sono molto confident quest’anno, spero di ottenere buoni risultati, ho in programma di partecipare a molti eventi, spesso a Campione, e dal 15 giugno sarò a Las Vegas per le World Series Of Poker“.

Come reputi il circuito IPO e la collaborazione con PokerStars?

È una cosa molto bella! PokerStars è sempre stata il top in Italia e i giocatori sono affascinati dal brand della picca rossa, Andrea Bettelli e il Campione Poker Team possono trarne solo benefici dalla collaborazione con questo marchio. Con la possibilità di qualificarsi anche da poker room non italiane il field potrebbe diventare più ostico ma in questa tappa il livello non mi sembrava cambiato.

benelli_ipo_pokerstars.JPGAndrea ai tavoli dell’IPO

Una mano in heads up è stata letale per il tuo stack, quando hai scelto di andare all-in con coppia di 7 trovando gli assi in mano al tuo avversario: tornando indietro e potendo scegliere uno spot da giocare diversamente, credi che quello più importante sia stato questo?

Ho commesso un errore che mi ha compromesso l’heads up e quindi il torneo: in posizione avrei dovuto flattare invece di 4bettare all-in 36x. Nel proseguio del testa a testa, lui ha chiuso tutte le sue mani. Nel colpo finale avevo KQ e lui QJ, mi ha chiamato preflop, se vinco quella mano torno quasi pari stack e probabilmente avrei potuto anche vincere. Ma va bene, alla fine è andata così, sono contento perché è un buon secondo posto e perché ho espresso un gioco fantastico, dal colpo dei 3 assi che ho massimizzato contro il giocatore che poi arriverà al 4° posto, fino alle mani che mi hanno permesso di salire da 8,5 milioni a 14 sempre uncontested. Sono molto contento del gioco che sono riuscito a esprimere.

Cosa avrebbe rappresentato per te vincere questo torneo e cosa rappresenta il secondo posto ottenuto?

Sicuramente vincere sarebbe stato il top, è sempre bello. È stato un secondo posto che all’inizio mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca ma va preso come un risultato super, è un’iniezione di fiducia per questo 2018 partito alla grande, voglio continuare con questo trend positivo. Penso che quest’anno ci metterò tutto me stesso e spero di ottenere un buon risultato alle WSOP. Giocherò circa $60.000 di tornei, fra cui il Main Event. Sarà l’occasione di migliorare questo trend negativo che ho a Las Vegas: in 5 edizioni non ho mai raggiunto un risultato importante, spero che questo sia l’anno buono. Ci spero tanto, per me è un’ambizione importante.

L’IPO è caratterizzato da un field gigantesco rispetto agli eventi convenzionali: quali misure hai adottato per affrontarlo al meglio e quali sono le differenze fra l’IPO il vecchio IPT, torneo freezeout ma dal buy-in più importante?

L’IPT era totalmente diverso, c’erano livelli da 1 ora sin dal Day 1 e con una struttura più lenta. All’IPO, su 2.200 giocatori, ne sono passati circa 590 al Day 2. L’IPT durava 4 giorni, la scrematura era molto più lenta. Il field dell’IPO è stupendo: si tratta di un torneo facile. Poi, ovviamente, sempre 2.000 giocatori ci sono, le complicazioni non mancheranno e per andare avanti bisognerà vincere i colpi.

L’impostazione di un torneo dipende sempre dal tavolo che hai davanti. L’IPO lo gioco abbastanza chiuso finché non entrano le ante, è un torneo dove non puoi permetterti grandi giocate. Il field è soft quindi ritengo che un gioco tight sia abbastanza profittevole. All’IPT non c’erano tantissimi giocatori, li conoscevo quasi tutti esclusi i qualificati online. Erano mediamente 300 i partecipanti al torneo, a differenza dell’IPO che ne fa migliaia e dove ogni volta ci sono giocatori nuovi.

Hai vinto un Platinum Pass per giocare il PokerStars Players No Limit Hold’em Championship, un torneo da $25k di buy-in che ha già 9 milioni garantiti nel piatto e ha le premesse per scrivere la storia del poker: cosa ti aspetti da questo evento?

Sarà un torneo a dir poco incredibile perché ci saranno tanti amatori visti i 300 Platinum Pass che PokerStars sta regalando, mi aspetto tantissime sorprese. Penso che sarà un torneo memorabile, e credo che i reg forti giocheranno quasi tutti. Secondo me ci saranno almeno più di 500 giocatori e un montepremi che potrebbe arrivare a 13 milioni di dollari.

L’ingresso al PSPC costerebbe $25.000: hai mai pagato un buy-in del genere per partecipare a un torneo?

No, non ho mai giocato un High Roller sopra i $10k. Parlando con i colleghi di gioco, so bene che il field dei 10k high roller all’estero, negli EPT specialmente, è molto duro: non credo abbia senso. Col Platinum Pass giocherò molto volentieri anche perché sarà il torneo più grande di sempre, ci sono 9 milioni di dollari garantiti nel montepremi, di cui 1 milione aggiunto per il premio destinato al campione. Sono sicuro che sarà un torneo bellissimo.

Parteciperai anche all’EPT di Montecarlo: cosa rappresenta per te il circuito più importante d’Europa?

Innanzitutto sono contentissimo del ritorno dell’EPT, anche se col PokerStars Championship cambiava solamenta il marchio. L’ho vissuto dagli albori e quindi spererò di ripetermi prima o poi in qualche buon risultato. Non sarà facile perché il field è cresciuto in modo pazzesco. All’estero il livello di gioco si è alzato in modo incredibile, bisogna essere molto umili, e cercare di andare avanti, studiare e mettersi alla pari con i fortissimi. Giocherò l’EPT di Barcellona anzichè quello in programma a Montecarlo, perché altrimenti non avrei potuto esserci. Inoltre ad aprile ci sarà anche la prossima tappa dell’IPO, alla quale parteciperò sicuramente”.

Vorresti aggiungere qualcosa?

Vorrei aggiungere che sono molto contento del mio inizio anno, sono davvero fiducioso per quello che verrà. Mi sento cresciuto pokeristicamente parlando, quindi vorrei augurare un “in bocca al lupo” a me stesso sperando tanto che questo 2018 porti bene.

Gianvito Rubino per PokerStars.it

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