Scommesse Mondiali, strategia: puntare sul pareggio conviene nelle competizioni internazionali? ROI del 22%

Green all over è un blog molto seguito dagli scommettitori anglosassoni ed americani (si parla molto anche di baseball), spesso perché si trovano spunti interessanti per le proprie strategie di betting ed informazioni genuine ed utili sui trend dei mercati, scritto da un trader professionista.

Il blog ha pubblicato di recente, a chiusura dei Campionati del Mondo di calcio in Russia, un’analisi sulla competizione iridata, prendendo come punto di riferimento le quote di un noto bookmaker mondiale (che opera principalmente in Asia ed accetta gioco anche ai professionisti) ed uno degli allibratori più famosi in Gran Bretagna.

Il focus era principalmente sulla fase finale, quella dei play off, ad eliminazione diretta, dove storicamente è conveniente puntare sul pareggio nei novanta minuti, essendo partite molto tattiche ed equilibrate e che vengono giocate nella logica dei 120 minuti.

Secondo le quote dei due bookmakers (tra le più alte di tutto il mercato), le scommesse sui 15 incontri avrebbe fruttato 1,61 punti pari ad un ROI del 10,7%, scommettendo alla cieca, senza fare alcuna selezione.

Naturalmente il campione è ridicolo: chi conosce il mondo del betting sa benissimo che ci vogliono migliaia di partite per testare un metodo. L’aspetto cuorioso sono però i dati storici dei Mondiali.

Nelle ultime 5 edizioni disputate nel millennio, su 75 matches, il profit è stato di 22,35 punti, pari ad un ROI vicino al 30%.

Solo l’edizione della World Cup del 2010, in Sudafrica ha presentato una perdita pari a 1,99 punti, small loss se consideriamo i 22,35 punti totali accumulati.

Le competizioni riservate alle Nazionali regalano delle interessanti sorprese sul pareggio: gli Europei di calcio, dal 2000 in poi, hanno regalato un Ritorno dell’investimento del 19,4%. Coppa America dal 2007 ad oggi del 12,8% e le tre Confederation cup dal 2009 in poi ben del 56%.

Le 4 competizioni combinate hanno registrato un ROI del 22% su 167 match. Se poi vengono applicati dei filtri nelle selezioni, allora i profitti si fanno ancora più interessanti. Ad esempio se si scartano incontri dove c’è una squadra netta favorita, il ROI balza al 35%, con 50,12 punti in 143 match.

Quando la partita presenta quote pre-match basse sulla X, tipo @3 o meno, il ROI balza al 55%.

Analizzando le statistiche dal 2002 al 2018, la quota equa sulla X dovrebbe essere 2.68. In realtà i due bookmakers presi in esame, per quelle partite, hanno offerto quote medie pari a 2.88 e 2.70. Nel primo caso il value è molto alto.

A questo punto focus sulla Coppa America nel 2019, ma c’è da scommetterci che il 99% degli bettors avranno perso di vista queste statistiche.

Infine, quando vi parliamo di scommesse, non ci stuferemo mai di richiamarvi ad un atteggiamento responsabile: scommettete per divertimento e solo somme che potete permettervi. Ricordatevi sempre di tenere a mente le probabilità di vincita (basta dividere 100 per la quota di riferimento, per esempio 100/@2 uguale probabilità 50%). Usate la testa!

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