Pochi riescono a fare della propria passione un lavoro, specialmente quando la passione è un gioco. Non basta fortuna, servono anche abilità e tempismo per sfruttare le occasioni. Luca Pagano ha conosciuto il poker quasi vent’anni fa ed è diventato protagonista della scena italiana e internazionale a suon di risultati prima e grazie a uno spiccato spirito imprenditoriale poi, esperienza che gli ha consentito di organizzare il più grande circuito italiano.
Luca Pagano
Luca è un player particolare perché ha vissuto l’esperienza da entrambi i lati del tavolo: da giocatore a organizzatore. Non solo: grande appassionato di videogame e con un background informatico degno di un nerd, vede il multiplayer e il futuro del gaming con gli occhi e la lungimiranza di chi davvero ama ciò che fa. E la passione, si sa, è l’ingrediente principale per la ricetta del successo. In questa intervista, il giocatore del Team PokerStars Proci racconta della sua esperienza con i videogame, in particolare riguardo Hearthstone, titolo protagonista del binomio presentato da Hearts & Spades, format durante il quale Luca commenterà i tornei di poker di ogni Round, nonché il Gran Final. Inoltre, uno dei partecipanti al programma verrà scelto per entrare a far parte del team di Hearthstone QLASH, ricevendo una sponsorizzazione di €10.000 per i principali tornei di Hearthstone del 2017.
Il prossimo appuntamento pokeristico di Hearts & Spades è domani alle 21:00 sul canale Twitch di PokerStarsItalia, intanto ecco un’intervista a 360° sul Luca Pagano che non tutti conoscono, quello appassionato di videogame.
Hai avuto l’opportunità di sperimentare i videogame delle generazioni passate e quelli moderni, se dovessi scegliere il tuo titolo preferito quale sarebbe?
Li ho visti praticamente tutti, a partire dal Commodore 64.
Non ho un preferito, ma sono affezionato a molti titoli, specie i miei primi. Sono un nostalgico con una preferenza per gli strategici J. Quindi se proprio vuoi un titolo… “Defender of the Crown”!
Ricordi quando e qual è stata la tua prima partita in multiplayer?
Assolutamente si, è stata un’esperienza pazzesca (e illuminante) all’epoca – si trattava di Warcraft 2, abbiamo organizzato un LAN party a casa mia con degli amici, si è trasformata in una 24 ore no stop. La prima di una lunga serie che hanno segnato la mia gioventù!
Qual è stato il gioco cui hai dedicato più tempo? (escluso il poker)
In multiplayer, Warcraft 2. In solo mode, Civilization.
Cosa preferisci come gioco di calcio: PES o FIFA?
Credo che PES sia stato di gran lunga il gioco di calcio migliore per tanti anni, probabilmente fino a PES V o giù di lì. Da qualche anno a questa parte credo che FIFA abbia operato un netto sorpasso e che sia diventato molto più bello e giocabile di PES. Mi hanno detto che quest’anno però PES è molto migliorato, anche se non ho ancora avuto modo di provarlo.
RTS: Age Of Empires II o Starcraft?
Ho apprezzato molto AoE 2, ma Starcraft è insuperabile.
FPS: Quake III o Unreal Tournament?
QUAKE 3, ma forse perché è stato uno dei primi FPS con cui ho iniziato, insieme a Wolfestein Castle.
Giocavi anche a Magic?
Magic mi ha sempre incuriosito, ho fatto qualche partita ma con gli amici. Non ho mai collezionato carte o creato mazzi, usavo quelli degli altri. È sicuramente un gioco più tecnico di quanto gran parte delle persone possa pensare.
Quali sono le grandi differenze fra Magic e Hearthstone?
Partiamo dal presupposto che ci sono tante dinamiche molto simili: sono entrambi giochi di carte, ci sono incantesimi e servitori (che hanno un valore di attacco e uno di vita), ci sono carte di classe e carte comuni e c’è il mana che serve per giocarle. Detto questo, Magic credo sia un gioco dove il fattore random (il sempre temuto RNG) sia molto meno marcato. In Hearthstone, a differenza di Magic, ci sono tante carte con effetti casuali che aumentano sensibilmente il fattore fortuna a scapito dell’abilità. Ma presumo che questo sia in realtà uno dei segreti del suo successo.
Da quanto tempo giochi a Hearthstone?
Ho iniziato a giocare quest’anno. Per il momento non ho il tempo di dedicarmi ad Hearthstone come vorrei, ma piano piano imparo e miglioro.
Qual è il tuo eroe preferito?
Se devo rispondere con il cuore dico Jaina, perché è una bella fi…gliola. Scherzi a parte, non ho un eroe preferito. Diciamo che non mi piace molto il Guerriero, ma più che altro il suo “potere eroe” che semplicemente ti fa salire l’armatura.
Se giocassi un torneo, a quale eroe avversario riserveresti il ban?
Adesso come adesso sicuramente allo Sciamano. Nel metagame di oggi è la classe migliore nel ‘costruito’. Però mi sembra che dalla prossima espansione le cose possano cambiare, ho intravisto alcune carte davvero belle che potrebbero aumentare esponenzialmente l’efficacia di altre classi a scapito dello Sciamano.
Qual è stato il tuo rank massimo nella ladder?
Cambiamo domanda? Scherzo, come ti dicevo ho iniziato a giocare ad Hearthstone da poco e non ho molto tempo da dedicarci. Per costruire mazzi capaci di scalare la ladder con continuità occorre avere parecchie carte, tra le quali anche le mitiche ‘leggendarie’. Ne riparliamo tra qualche mese!
Qual è la tua carta preferita?
Flamestrike. Quattro danni a tutti i servitori avversari e passa la paura! Battute a parte, è difficile dare una risposta a questa domanda: ci sono così tanti tipi di carte in Hearthstone che non ce n’è una capace di spiccare in assoluto su tutte. Diciamo che ogni carta può essere più o meno utile ed efficace a seconda del mazzo, ecco.
E la tua combo preferita?
Mi piace la combo ‘Thalnos + Malestrom Portal’ dello Sciamano. Grazie allo ‘spell bonus’, con 4 mana fai due danni a tutti i servitori avversari, in più ti regala un minion da 1 mana. E se per caso sulla tua board c’è già il totem che dà lo ‘spell bonus’, i danni ai servitori nemici sono addirittura 3. Niente male per una combo da 4 mana, no?
Cosa accomuna Hearthstone e poker?
Uso delle carte a parte, sicuramente il fattore strategico. Sono entrambi giochi in cui la fortuna è spesso decisiva, ma sia in Hearthstone sia nel poker è fondamentale avere un piano d’azione e soprattutto cercare di prevedere le mosse dell’avversario. Magari il poker è un po’ più immediato da imparare, mentre Hearthstone richiede più tempo.
Ti piacerebbe diventare un giocatore professionista… di e-sports?
Mi piacerebbe, ma bisogna essere realistici e lasciare i giovani andare avanti – tutto sommato essere imprenditore nel mondo degli e-sport, avere un team, sviluppare il mercato italiano è –a quasi 40 anni– anche più entusiasmante. Ho da poco lanciato la mia prima iniziativa personale nel mondo degli e-sport: www.teamqlash.gg.
Gianvito Rubino per PokerStars.it
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