Il poker è un villaggio globale. Lui, uno di quegli attori che ne incarna l’essenza più pura. Attivissimo nella community, tra gruppi Facebook e Forum dedicati, forse avrete già sentito il suo nome. Oggi abbiamo deciso di raccontarvi la sua storia.

Jesse Mottl, 31 anni, nato a Copanaghen da madre francese e padre tedesco, vive a Milano dalla tenerà età di 2 anni.

A 18, durante un capodanno tra amici, scatta la scintilla:

“Ricordo tutto perfettamente: era la notte del 31 dicembre del 2004 e dopo aver brindato in compagnia, decidemmo di giocare a poker all’italiana. Dopo diverse ore di gioco, qualcuno, non ricordo bene chi, ha proposto di provare “texana”. Lì per lì mi è parve piuttosto bizzarro: giocare con due carte? Mah… Non potevo immaginare che quel giochino sarebbe diventato parte della mia vita! Nel 2008 ho vissuto un anno in Florida e giocavamo cash NL2 con palline di carta come chips. Nel 2010 mi sono seduto per la prima volta ad un tavolo cash al casinò di Auckland in Nuova Zelanda: NL100 seduto con 50 dollari super scarato. Non giocai una mano per 30-40 min poi arrivarono i cowboys e dopo svariati limp e un raise, fu il momendo: all-in! Mi chiamarono in due e persi contro 6-2 suited su board 62xx6. Me lo ricordo ancora come fosse ieri…”

Alchimia. Rientrato da suoi due lunghi viaggi – una costante che lo accompagnerà sino ai giorni d’oggi – Jesse crea il suo gruppetto del poker: 1-2 volte a settimana ci si incontra a casa di qualcuno e si gioca cash, a blinds 0.10/0.20€.

“Ormai il giochino mi aveva proprio preso. Ancora non sapevo bene quello che facevo, giocavo ad intuito ma ero ancora un bel fishetto. Nel 2012 parto per un nuovo viaggio, alla volta dell’Australia, e dopo 2 mesi che ero lì, mi ritrovo senza lavoro. Il portafoglio langue. Per uno strano scherzo del destino, abitavo a 2 minuti a piedi dal Casino’ e ho iniziato quindi a giocare cash NL200 e dopo 2-3 sessioncine quasi break even ho portato a casa 800 dollari in una sessione serale. Rendendomi conto di poter far davvero soldi a sto gioco ho iniziato ad andare quasi ogni giorno e ho smesso di cercar lavoro, mi son pagato l’affitto coi soldi fatti al casino. Ormai ero innamorato del gioco. Ho iniziato a seguire pokeritalia 24 e guardare centinaia di video su youtube, highlights di wsop, tornei high stakes, poker after dark: tutto. Non ho mai avuto coach e grazie ai video e ai tanti forum online, ho imparato e migliorato il mio gioco da vero autodidatta. Tornato a Milano, ahimè, anche per problemi logistici – non ci sono casinò – ho smesso d giocare live. Mi sono cercato un lavoro pensando fosse giusto una parentesi australiana il poker.”

L’avventura di Jesse prosegue dunque, inevitabilmente, seduto davanti ad un PC:

“Nel 2010 aprii il conto su Pokerstsrs ma per diversi anni ho sempre giocato per passatempo. Nel 2013 ho iniziato a grindare molto più assiduamente convinto di essere capace: giocavo comunque solo 2-3 sere a settimana dato che avevo trovato un altro lavoro. Dopo un anno di grinding cash, mixati a sit’n’go ed mtt, ero sostanzialmente breakeven e scazzatissimo: avevo quasi perso le speranze di fare soldi a sto gioco. Il momento più buio fu quando arrivai a 1.5k di roll (ai tempi era tantissimo), grazie al PLO50, ma brasai l’intera cassa nel giro di qualche settimana. Ai tempi non avevo il mindset adatto: tiltavo sempre! Nel novembre 2014 scade il mio contratto di lavoro e decido di non rinnovarlo: non voglio mollare con l’online, sono convinto che la run, prima o poi, mi avrebbe finalmente arriso. Ricarico 20€ su PokerStars, ed eccoci: vinco una serie di tornei in fila e macino piazzamenti su piazzamenti nei sit’n’go. Riesco finalmente ad avere un bankroll degno di nota.”

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Jesse, a destra in foto 🙂

In questi ultimi mesi, ‘detdansk‘ (letteralmente ‘il danese’, in danese) si è specializzato negli Spin&Go, ma sembra aver chiara quale sia la strada da perseguire:

“Ho sempre giocato cash fino al 2014 pensando fosse la disciplina che più mi piaceva e stimolava, ma mi sono dovuto ricredere: l’adrenalina degli MTT, a mio avviso, non te la dà nient’altro nel poker. In questi due anni ho continuato ad essere un autodidatta, railando i reg che stimo e prendere spunti. I risultati ottenuti non mi dispiacciono ma non sono certo quelli che avevo e ho in mente; purtroppo non ho ancora shottato un torneo importante quindi la salita e’ lunga e costante ma non ripida. Oggi gioco praticamente tutto su PokerStars fatta eccezione per i 100€ e i 250€ di buy-in: sono diventato sin troppo disciplinato a livello di bankroll management.”

Pur avendo trovato la sua dimensione, Jesse sa che non può fossilizzarsi all’ombra della madonnina. A 30 anni compiuti il bisogno di nuovi stimoli è sempre dietro l’angolo. Così, senza indugiare, capisce che è tempo di ripartire: due mesi fa vola nuovamente per la terra dei Canguri.

“Sì: sono in Australia! Ho deciso di prendermi un ‘break’ di 5 mesi per esplorare questo paradiso. Lascio l’online da parte, ma il poker sarà sempre presente. Tornerò alle mie origini giocando qualche sessione cash al casinò, conscio di avere molta più esperienza rispetto a qualche anno fa! Se avrò tempo, magari giocherò anche qualche mtt online: proprio settimana scorsa ho fatto la mia unica mini sessione sul punto it (i serali startano alle 07.00 locali e più di 4x il mio cervello non ingrana) e in 4 mtt ho fatto 2 final table! A maggio, una volta rientrato nello Stivale, mi rimetterò sotto con il grinding: da un lato non vedo l’ora, dall’altro so di poter aspettare: qua si sta da DIO!”

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