Doug Polk: “Questa mano contro Isildur1 è la migliore che abbia mai giocato”

Doug Polk ha giocato piatti da centinaia di migliaia di dollari, ha portato a compimento bluff estremi e hero call sensazionali. Ha fatto a pezzi gli avversari, li ha dominati e li ha spinti a non sfidarlo mai più. Ma la mano più bella che abbia mai giocato in carriera non è un super bluff o una mossa spettacolare. È invece un call con una coppia di Assi, una action che giocatori alle prime armi farebbero senza pensarci due volte, ma che nel suo caso risulta sensazionale per il thinking process che c’è dietro.

Questa mano è quella di cui vado più orgoglioso in assoluto“, ha raccontato il professionista statunitense in un recente video sul suo canale Youtube. “Ce n’è un’altra contro Sauce123, ma se mi chiedessero qual è la mia mano preferita in tutti questi anni di poker direi proprio questa. Direi che questo è lo spot più difficile in cui sia mai stato messo da un avversario“.

D’altronde il suo avversario non è uno qualunque, ma il leggendario Viktor “Isildur1” Blom. Vediamo come si è svolta la mano con il commento di Doug Polk.

Isildur1, l'incubo per decine di regular degli high stakes

Isildur1, l’incubo per decine di regular degli high stakes

Siamo al $400-$800 No-Limit Hold’em, in heads-up. Un tavolo esclusivo, al quale solo pochissimi giocatori possono sedersi. Viktor “Isildur1” Blom è sul bottone con uno stack di $233.350. Lo svedese rilancia preflop a $2.400. La size 3x è dovuta anche agli stack molto profondi, entrambi superiori ai 300 big blind. Doug è sul grande buio con uno stack di $292.923 e spilla **fa* **qa*. Con la miglior mano di partenza nel Texas Hold’em opta per la 3-bet a $8.800. “Isildur1” chiama e il pot è già di $17.900.

Il flop è **p0* **f4* **c7*. Doug va in c-bet per $12.000 e subisce immediatamente il rilancio fino a $32.000.

Sul flop ho puntato per valore e ho subito il raise. Ho immediatamente capito come si sarebbe sviluppata la mano”, racconta con un sorriso amaro. “Questa è una situazione spaventosa. Quando hai una overpair su un flop del genere non puoi andare sempre all-in per 300 big blind, perché se lo fai gli avversari possono prenderti tutto con overpair superiori e giocare solo per valore; al tempo stesso, non puoi non andare mai all-in perché altrimenti gli avversari ti blufferanno continuamente”.

La soluzione è solo una per “WCGRider”: “Su un flop del genere, quando subisci un rilancio, devi sempre chiamare. Anche perché potresti avere nel range anche una doppia coppia come 10-7 oppure un top set. Quando chiami su questo flop lo fai quasi esclusivamente con mani forti, quasi sempre con una overpair”.

Doug chiama il rilancio fino a $32.000. Nel piatto ci sono $81.900 e sul turn scende un **c5*. Doug fa check e “Isildur1” punta $43.200.

Doug Polk

“Il turn è un 5 e ovviamente non sono felice”, spiega. “Una mano come 8-6 mi ha reso completamente drawing dead. Contro un set sono costretto a inseguire due out e contro una doppia coppia sono nettamente in svantaggio. Insomma, ci sono molte mani che mi battono in questo caso. Al tempo stesso, però, potrebbe avere J-8 o J-9, così come un progetto di colore. Per questo motivo decido di chiamare su questo turn e pianifico di chiamare anche su una carta blank al river“.

Il river è un **q3* e in mezzo ci sono ben $168.300. Viktor Blom ha davanti a sé $149.350 e dopo il check di Polk va immediatamente all-in.

“Ricordo vividamente questo momento”, dice visibilmente emozionato. “Maledissi quel river perché Isildur1 andò immediatamente all-in. Classico di Isildur1, andare all-in senza nemmeno pensarci. Ricordo di essermi preso un attimo per tornare indietro con la mente a quegli anni in cui provavo a scalare i livelli e pensavo che fossero proprio queste situazioni il pane quotidiano dei regular degli high stakes. Uno punta una Lamborghini al river, l’altro ha una coppia di Assi ma ci sono un sacco di possibili scale sul board… In quel momento mi resi conto di quanto stessero diventando importanti queste decisioni nella mia vita. Ma poi ho fatto un passo indietro e ho provato a ragionare  in maniera razionale“.

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Scacciando dalla testa i pensieri che lo stavano distraendo, Doug ha vivisezionato l’intero spot come ogni vero professionista dovrebbe fare:

“Il fatto è che, in questo spot, mani come J-8 e J-9 vengono giocate così preflop sia suited che offsuited. Prevedevo che Viktor avesse spesso queste mani. Inoltre non credo che con un 6 rilanci sul flop. Probabilmente lo fa solo con 6-7 e 6-4. Con 6-5 potrebbe rilanciare sul flop ma credo che farebbe check sul turn. Non penso che abbia queste mani. 8-6, A-6 e 6-3 sono invece delle combinazioni molto probabili. Ma il 3 al river blockera 6-3 e A-6 ha solo quattro combo perché io ho in mano A-A“.

Appurato che le possibilità che abbia una scala sono poche, Doug si concentra sulla parte del range avversario che batte: “Contro di me “Isildur1” flattava molto alle 3-bet, sicuramente aveva nel range J-9, 9-108-9. Sapevo che aveva molte di queste mani. In più poteva rilanciare sul flop con backdoor di colore, mani come **cq* **cj*, pianificando di puntare anche su turn e river”.

doug-polk

Il vero guaio di questo spot dal punto di vista di chi ha A-A è che la situazione è perfetta per essere bluffati: “Isildur1 non è uno che cede il piatto facilmente. Il river è chiaramente una pessima carta per me perché in questo spot il big blind non ha quasi mai un 6, in quanto le mani con i 6 al massimo le flatta preflop. L’unica mano che potevo avere era 6-5s. Non potevo mai avere, ad esempio, 6-6. È palese che in questo spot ho sempre overpair“.

Giocando contro un avversario sensazionale come Viktor Blom, Doug è consapevole che in questa situazione è sempre messo alle corde. Tuttavia di una cosa è sicuro: “Isildur1” non ha una doppia coppia. Il motivo non è di natura tecnica, ma è legato a un timing tell:

“Se c’è qualcuno che andrebbe immediatamente all-in con un set su questo board è certamente Isildur1, ma sentivo anche che se avesse avuto una mano come 10-7 o 7-4 ci avrebbe almeno pensato per qualche secondo se fare check o altro. Lui è andato all-in alla velocità della luce. Qua il timing tell ha avuto un ruolo predominante: mi ha fatto capire che poteva avere solo un 6, un set oppure un bluff“.

Doug Polk giunge alla seguente conclusione: “L’esistenza del backdoor flushdraw, il fatto che J-9, J-8, 8-9 le gioca uguali e il fatto che non penso che giocherebbe molti 6 così, combinato al fatto che sa che io non ho mai una scala su questo board, mi ha fatto pensare che dovessi chiamare. Anche se giochiamo molto veloci ci ho messo tutto il timebank per decidere. Alla fine ho fatto call, e boom: ha mostrato **q8* **c9*”.

Con questo hero call Doug Polk ha vinto un piatto da $467.000il secondo più grande della sua carriera online. “È stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita“.

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