Phil Hellmuth: “A 21 anni vinsi $27.000 in un home game. Misi $20.000 in banca e volai a Las Vegas”

Da oltre 30 anni Phil Hellmuth gioca e vince tornei di poker. Il primo fu nel lontano 1988, quando trionfò nel Diamond Jim Brady, un evento di Los Angeles da $10.000 di buy-in. In quell’occasione incassò $125.000 e iniziò a puntare i tornei delle World Series Of Poker. L’anno successivo vinse il Main Event WSOP per $755.000, diventando il più giovane campione al mondo fino a quel momento.

Anche se per molti fu quella prima vittoria da $125.000 a Los Angeles a dare il via alla sua carriera, Phil Hellmuth ha spiegato che in realtà decise di diventare un professionista del poker un paio di anni prima. Precisamente quando era uno studente universitario del primo anno che si trovò improvvisamente coinvolto in un home game tra professori e assistenti di cattedra. Phil era l’unico studente al tavolo, e grazie a una mossa che oggi tutti sconsigliano (mostrare i bluff) riuscì a costruirsi l’immagine perfetta per spennare tutti i suoi avversari.

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L’home game che diede inizio al mito di Phil Hellmuth

“Iniziai a giocare a poker a 21 anni con una serie di professori e assistenti, nessuno a parte me aveva meno di 40 anni.”, ha dichiarato nel corso di un mini-documentario di PokerGo.

La partita era molto facile e Phil era consapevole che limitandosi a giocare ABC avrebbe vinto con costanza. Il suo obiettivo, però, non era fare soldi sul lungo periodo, visto che non aveva alcuna garanzia che quella partita sarebbe durata a lungo. L’allora 21enne voleva vincere i massimi nel minor tempo possibile.

“Se giocavi con pazienza potevi fare soldi molto facilmente”, prosegue il 14-volte campione WSOP. “Ma per vincere i massimi dovevi mixare ed essere aggressivo. All’epoca ero un ragazzino e mi piaceva mostrare i miei bluff. Quando lo facevo, i professori si arrabbiavano molto”.

Vincere $27.000 in una notte

Dopo essersi costruito l’immagine del maniac e aver indispettito i suoi avversari, che non volevano tornare a casa con il tormento di essere stati bluffati da un ragazzino, Phil non dovette fare altro che incassare.

“Erano furiosi perché li avevo bluffati, così decisero di chiamare ogni mia singola puntata. La partita era molto piccola inizialmente, perché giocavamo senza blinds ma con un ante sul bottone di appena un dollaro. Ciononostante, una notte vinsi $27.000 limitandomi a valuebettare tutte le mie mani“.

Chiaramente Hellmuth visse una run fuori dalla norma in quella nottata, ma dopo riuscì a sfruttarla con intelligenza.

Depositai $20.000 in banca e pagai subito il mio debito universitario“, prosegue Hellmuth. “Fu una mossa molto intelligente”.

Phil Hellmuth, nel 1988, indica lo spot riservato al vincitore del Main Event WSOP 1989. Quello spazio è oggi occupato dal suo volto

L’approdo a Las Vegas e la vittoria nel Main Event 1989

Con quel bottino in banca, Hellmuth prese i restanti $7.000 e andò a Las Vegas per la prima volta. L’esordio fu terribile, ma dopo appena un anno era diventato il campione del Main Event WSOP.

Persi soldi nei primi tre viaggi a Las Vegas. Al quarto viaggio capii che Las Vegas era piena di campioni locali e il mio gioco andava ottimizzato. Migliorai moltissimo e improvvisamente ero tra i più forti giocatori al mondo di No-Limit Hold’em. Poi passai ai Mixed Games e a 24 anni vinsi il Main Event WSOP“.

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