In 27 per il trono del Main Event: il Benba e i 4 moschettieri, il “nuovo Trump” lo scopritore di Esfandiari

Christian Pham con il braccialetto vinto due anni fa “per sbaglio”

Abbiamo sperato a lungo che ci fosse anche qualcuno dei nostri, come il meraviglioso Dario Sammartino visto quest’anno a Las Vegas. Purtroppo così non è stato, ma fra i 27 giocatori rimasti al WSOP Main Event del 2017 ci sono comunque profili più che interessanti.

Pham, colui che vinse senza sapere le regole

Partiamo ovviamente dal chipleader, che non è assolutamente personaggio da sottovalutare. Di Christian Pham avrete senz’altro sentito parlare un paio d’anni fa, quando si iscrisse a un evento No Limit 2 to 7 Draw Lowball pensando fosse No Limit Hold’em e senza neanche conoscere le regole vinse il braccialetto

Oggi Pham vuole combinarla di nuovo, stavolta in un gioco che pare conoscere piuttosto bene. Nel day 6 partiva da uno stack di poco superiore al nostro Sammartino, 2,8 milioni, ma il suo andamento è stato molto differente: Pham è riuscito a chiudere la giornata addirittura a 31 milioni, da chipleader assoluto! Decisivi alcuni colpi come quello in cui ha eliminato “Superman” Jonathan Dwek, con una scala colore chiusa grazie ai suoi **qa* **q3* su board **ck* **q5* **p3* **q2* **q4*. Il povero Dwek, in questa occasione più “Paperino” che “Superman”, aveva 3bettato preflop sull’apertura di Pham a 425mila, ma sbagliando la size e quindi dovendosi adeguare alla minima size di 690mila. Poi punta flop (800000), turn (1,4 milioni) e river (2 milioni), ma non riesce a trovare il tasto fold sull’allin di Pham che lo mette ai resti per i suoi 5,3 milioni residui. Dwek ha “solo” **pa* **f8* e il pot da 20 milioni va dalla parte di Pham, insieme alla chiplead del torneo.

I 4 moschettieri

Se il poker italiano piange, quello francese ride forte dei 4 elementi che riesce a portare al day 7. Valentin Messina, Antoine Saout, Benjamin Pollak e Alexandre Reard sono quattro carte importanti da giocare, un po’ per stack e un po’ per trascorsi.

Valentin Messina, runner up all’EPT di Malta qualche anno fa, si presenta con il secondo stack del lotto e con un day 6 in cui la fortuna non gli è certo mancata. 28 milioni sono uno stack importante, vedremo se riuscirà a capitalizzarlo resistendo ai momenti in cui la run non lo accompagnerà come ha finora fatto piuttosto spesso.

Antoine Saout è una vecchia conoscenza del Main Event, che andò vicino a vincere nel 2009. Era l’anno in cui tutti aspettavano Phil Ivey, in cui il boscaiolo Darwin Moon la stava per combinare e che alla fine premiò Joe Cada. Saout chiuse al terzo posto, ma la sua carriera non si è fermata ai 3,5 milioni incassati allora. Oggi vanta 5,5 milioni di dollari in vincite lorde live, in quinta posizione nella all time money list francese. Anche a lui non è mancata la fortuna, come nello scoppio di assi che lo ha lanciato a inizio day 5. Cliente velenosissimo.

Antoine Saout

Benjamin Pollak è forse il giocatore più accreditato tecnicamente, fra i quattro francesi qualificati al day 7. Partirà sotto average a 8,87 milioni, ma è un giocatore abituato a disimpegnarsi un po’ in tutte le situazioni. Il 34enne transalpino gioca ad alti livelli da ormai una decina d’anni, e vanta piazzamenti di prestigio in tutti i principali circuiti mondiali.

Alexandre Reard è il meno noto dei quattro francesi aspiranti campioni WSOP. Regular EPT da qualche anno, vanta come miglior risultato un 3° posto a un high roller di Deauville.

Ben Lamb, qui al tavolo finale del WSOP Main Event 2011

Occhio a Benba

Phil Hellmuth lo aveva detto già a fine day 4: “fate attenzione a Ben Lamb perchè è un giocatore fortissimo e sta giocando molto molto bene”. Finora “The Poker Brat” è stato ottimo profeta, visto che l’ex november nine 2011 è quarto in chips a 25,6 milioni, da 4,7 milioni con cui era partito al day 6. Ottimo variantista e inquilino abituale di partite cash live da capogiro, ha già sfiorato il tavolo finale al championship di PLO8. “Benba” è assolutamente da tenere d’occhio.

Bazeley, anarchia al potere

Due anni fa aveva fatto parlare di sè per un secondo posto nel Sunday Million di PokerStars.com, centrato da ubriaco marcio. In precedenza – era il 2012 – Jake Bazeley aveva anche sfiorato il braccialetto WSOP, battuto infine da Brent Hanks. Un giocatore esperto e creativo, sulla cui valutazione non può tuttavia non pesare lo stack. Appena 3,9 milioni per lui: peggio hanno fatto solo Luske e il giovane ceco Sklenicka.

Marcel Luske

Luske-Hesp, il poker che non ha età

Non più tardi di qualche giorno fa, Phil Hellmuth sosteneva che il Main Event di quest’anno sarà un affare per giovani. poichè l’impegno psicofisico richiesto è davvero forte. Il pluricampione americano potrebbe venire smentito da Marcel Luske e John Hesp, che si affacciano al day 7 del torneo dei tornei dall’alto dei loro 64 anni.

Di Marcel Luske alias “l’olandese volante” si sa già molto. Tra i primi professionisti affacciatisi sulla scena, Luske divenne famoso sia come player che come talent scout: a lui si deve la scoperta di talenti come David Williams, Noah Boeken e il nostro Luca Pagano.

Già autore di un 10° posto a questo torneo nel 2004, Luske ci riprova 13 anni dopo. Lo stack è – purtroppo per lui – problematico: Marcel è penultimo a 2,9 milioni. Ma se l’olandese volante dovesse ritrovare le ali perdute, potrebbe essere divertente.

John Hesp

Inglese con non più di 2mila dollari accumulati in tornei live, John Hesp è il classico amatore che potrebbe aver trovato la ribalta della vita. Lui, proprietario di una azienda che affitta camper in Inghilterra, si trova benissimo nei panni del guastatore e annuncia: “io potrei essere per il poker quello che Trump è stato per la politica”. Se davvero ci riuscisse…

I 3 November-bis

I già citati Antoine Saout e Ben Lamb, ma anche Michael Rouane. Il ristretto gruppo di quelli che hanno già giocato un tavolo finale del Main Event è composto da questi tre giocatori. Se Lamb e Saout chiusero al terzo posto le loro rispettive avventure, il giovane Rouane si era fermato un gradino più in giù. Rispetto agli altri, però, Michael potrebbe centrare un’impresa riuscita al solo Mark Newhouse: centrare il final table del WSOP Main Event in due edizioni consecutive.

Qualora ci riuscisse, Rouane farebbe automaticamente meglio dello stesso Newhouse, nono sia nel 2013 che nel 2014. Rouane chiuse 4° lo scorso anno, in una edizione nella quale aveva dovuto acquistare qualche maglietta di ricambio durante il day 7, perchè non immaginava di arrivare così lontano. Questa volta difficilmente avrà commesso lo stesso errore…

Robin Hegele e le possibili sorprese

Ogni anno il Main Event può regalare una chance ad amatori fatti e finiti come Hesp, ma anche a giocatori che finora si sono costruiti una carriera online. E’ il caso ad esempio di Robin Hegele, tedesco trasferitosi in Austria per giocare online, che è stato chipleader al day 5 ed è ancora lì, seppure al momento lontano dalla vetta (11 milioni).

Anche Dan Ott è stato chipleader del torneo, durante il day 5 e anche il day 6. Oggi si affaccia al day 7 con appena 7,8 milioni e, per sua stessa ammissione, l’avversario che dovrà controllare più di tutti è la propria ansia. Ott gioca online dal 2003, ma solo negli ultimi tempi ha provato la strada dei tornei live.

Del suo connazionale Florian Lohnert non si sa molto, ma dal profilo pare il classico giocatore di cash game online che di tanto in tanto prova lo shot live. Questo vale anche per Jack Sinclair, pro 26enne grande amico di Philipp Gruissem, e per Jonas Mackoff. Il canadese ha uno score di tutto rispetto in MTT online, dove è noto come “donut604” e vanta vincite lorde online per 3,6 milioni.

Scott Stewart, lo scopritore di “The Magician”

Nella lista dei 27 rimasti a caccia del Main Event figura anche Scott Stewart. Un nome praticamente ignoto ai più, ma al quale si deve la presenza nel poker di un grandissimo personaggio: Antonio Esfandiari. Fu proprio Scott, divenuto coinquilino di Antonio al tempo in cui il campione di origini iraniane si guadagnava da vivere facendo spettacoli di magia, a introdurlo al poker. Esfandiari avrà avuto modo di ringraziarlo, nel corso degli anni, e domani farà presumibilmente il tifo per lui: Stewart riparte da quota 6,2 milioni.

Scott Stewart, qui dopo una vittoria al Commerce di Los Angeles

I “latinos”

Pedro Oliveira rappresenta la speranza portoghese in queste World Series Of Poker. Giocatore molto noto nella community lusitana, Oliveira gioca con profitto da circa 12 anni e live vanta oltre 2 milioni di vincite lorde. Al tv table in questi giorni ha fatto vedere buona presenza al tavolo e un notevole” braccio”. Vedremo come gestirà i 22 milioni con cui approda al cruciale day 7.

Se Oliveira è elemento di spicco del poker portoghese, Damian Salas è un volto celebre del movimento argentino. “Pampa27” vanta più di 3 milioni vinti in MTT online e con questo torneo ha già superato il milione live.

Salas non sarà l’unico argentino fra i 27, ma godrà della compagnia di Richard Dubini. Noto online come “r.dubini”, il sudamericano ha centrato un’impresa non da poco: qualificarsi fra i migliori 27 dopo essere stato chipleader di uno dei tre day 1. Vista la lunghezza e complessità del percorso di ciascun giocatore in questi eventi, la sua qualificazione potrebbe essere un “segno del destino”.

 

Bryan Piccioli

Piccioli… da guadagnare

Da questo punto di vista, forse, il profilo più completo è quello di Bryan Piccioli. Anch’egli giovane ma con una già notevole esperienza live, fatta di un monte vincite di 1,9 milioni (compreso un braccialetto WSOP APAC nel 2013), Piccioli è “qualcuno” anche in MTT online: grazie ai suoi nickname “theczar19” ed “enterthewu19” ha accumulato ben 6,3 milioni nei tornei su internet. Domani ripartirà da 14 milioni e mezzo in chips, stack che al momento gli vale la decima posizione.

Il chipcount

  1. Christian Pham            31.440.000
  2. Valentin Messina            28.590.000
  3. Jack Sinclair        27.535.000
  4. Ben Lamb            25.685.000
  5. Pedro Oliveira            22.540.000
  6. John Hesp            20.880.000
  7. Randy Pisane            18.370.000
  8. Scott Blumstein            18.125.000
  9. Richard Dubini            14.975.000
  10. Bryan Piccioli            14.500.000
  11. Richard Gryko            13.760.000
  12. Jonas Mackoff            12.050.000
  13. Michael Krasienko            11.430.000
  14. Robin Hegele            11.150.000
  15. Antoine Saout            9.945.000
  16. Michael Ruane            9.340.000
  17. Benjamin Pollak        8.870.000
  18. Alexandre Reard        8.580.000
  19. Karen Sarkisyan        8.105.000
  20. Daniel Ott            7.815.000
  21. Damian Salas            7.800.000
  22. David Guay        7.400.000
  23. Scott Stewart            6.230.000
  24. Florian Lohnert        5.360.000
  25. Jake Bazeley            3.915.000
  26. Marcel Luske            2.990.000
  27. Michael Sklenicka            2.230.000

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